Meta torna a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale, stavolta per combattere le pubblicità truffaldine “celeb bait” ovvero quelle che sfruttano le immagini di celebrità per ingannare gli utenti promuovendo falsi investimenti.
Il gruppo di Menlo Park ha iniziato a testare il riconoscimento facciale per individuare i cosiddetti “annunci esca per celebrità” a dicembre e, nel frattempo, Meta ha iniziato a contattare altre persone famose per iscriverle al programma. Meta utilizzerà anche la stessa tecnologia di riconoscimento facciale per consentire agli utenti di caricare un selfie video per reclamare il proprio account quando sono bloccati da Facebook o Instagram, ha annunciato la società con un post sul blog lunedì.
Si tratta della prima grande espansione del sistema di riconoscimento facciale di Meta da quando la società ha comunicato la dismissione del suo programma nel 2021. Ma, all’epoca, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg affermò di considerare ancora il riconoscimento facciale uno strumento potente per verificare l’identità e prevenire le frodi, sottolinea Axios.
Quel che è certo al momento che il colosso social non sta implementando la tecnologia nell’Ue, nel Regno Unito e in alcune altre giurisdizioni a causa delle leggi locali sulla raccolta dei dati.
Tutti i dettagli.
IL PROGRAMMA DI META PER IL RICONOSCIMENTO FACCIALE CONTRO ANNUNCI PUBBLICITARI FALSI
Meta ha affermato che arruolerà circa 50.000 personaggi pubblici in una sperimentazione che prevede il confronto automatico delle loro foto del profilo Facebook con le immagini utilizzate in presunte pubblicità truffa. Se le immagini corrispondono e Meta ritiene che le pubblicità siano truffe, le bloccherà.
“Questo processo viene eseguito in tempo reale ed è più veloce e molto più accurato delle revisioni umane manuali, quindi ci consente di applicare le nostre politiche di applicazione più rapidamente e di proteggere le persone sulle nostre app da truffe e celebrità”, ha detto ai giornalisti lunedì David Agranovich, direttore del settore threat disruption di Meta.
Monika Bickert, vicepresidente della politica sui contenuti di Meta, ha dichiarato che l’azienda stava prendendo di mira personaggi pubblici le cui sembianze risultavano utilizzate in annunci truffa. Le celebrità nel programma iniziale vedranno una notifica nella loro app che le informa sull’iscrizione e potranno annullarla in qualsiasi momento, ha affermato Meta.
ESCLUSI REGNO UNITO, UE, COREA DEL NORD, TEXAS E ILLINOIS DAI TEST
La società prevede di lanciare la sperimentazione a livello globale da dicembre, escludendo alcuni Stati in cui non ha l’autorizzazione normativa come la Gran Bretagna, l’Unione Europea, la Corea del Sud e gli stati americani del Texas e dell’Illinois.
Al momento, solo un “piccolo gruppo di celebrità” è iscritto al programma, ha precisato Bickert.
AIUTO PER RECUPERARE L’ACCOUNT BLOCCATO
Non solo.
Meta ha anche fatto sapere che prevede di testare l’utilizzo dei dati di riconoscimento facciale per consentire agli utenti non famosi di Facebook e di Instagram di riottenere l’accesso agli account compromessi da un hacker o bloccati a causa della password dimenticata.
Per recuperare i loro account, potranno caricare una registrazione video del loro volto. Il sistema di riconoscimento facciale di Meta confronterà quindi quel video con le immagini del profilo sull’account a cui l’utente sta tentando di accedere.
Da tenere presente che il riconoscimento facciale non è l’unica opzione. Gli utenti possono comunque scegliere di caricare foto delle loro carte d’identità o altri documenti ufficiali.
A TRE ANNI DALLA DISMISSIONE DEL SISTEMA DI RICONOSCIMENTO FACCIALE
Novità importanti quindi sul fronte della tecnologia di riconoscimento facciale dopo che nel 2021 il gruppo di social network guidato da Zuckerberg aveva chiuso il suo sistema di riconoscimento facciale decennale e eliminato i dati dei volti di oltre un miliardo di utenti.
All’epoca, la tecnologia era utilizzata per identificare automaticamente le persone nelle foto e suggerire “tag”.
LE RASSICURAZIONI SULLA PRIVACY
La decisione presa nel 2021 sulla dismissione del programma di riconoscimento facciale dipendeva dalle preoccupazioni sulla privacy in particolare per la tutela dei dati biometrici degli utenti. “I regolatori sono ancora in procinto di fornire una serie chiara di regole che ne disciplinino l’uso”, aveva dichiarato in un post sul blog Jerome Pesenti, all’epoca vicepresidente dell’intelligenza artificiale di Facebook. “In mezzo a questa incertezza in corso, riteniamo che sia appropriato limitare l’uso del riconoscimento facciale a una serie ristretta di casi d’uso”.
Oggi Meta cerca di rassicurare su questo fronte. Agranovich ha sottolineato che i dati facciali generati verranno immediatamente eliminati una volta completato il test di corrispondenza sia per gli annunci truffaldini che per il dirottamento dell’account, indipendentemente dal fatto che ci sia una corrispondenza, e non verranno utilizzati per nessun altro scopo.