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Perché Apple, Meta, Mistral e TikTok se ne fregano dell’Ai Pact sfornato dall’Ue

Meta, Apple, Mistral e non solo non hanno aderito all'Ai Pact, il patto (volontario) sulla regolazione dell'intelligenza artificiale voluto dall'Unione europea. Tra i firmatari ci sono invece Amazon, Google e Microsoft. Ma Bruxelles rischia di disincentivare il progresso tecnologico con una regolazione eccessiva.

Meta Platforms e Apple, due delle più grandi compagnie tecnologiche al mondo, non hanno aderito all’iniziativa dell’Unione europea sul controllo dell’intelligenza artificiale, l’Artificial Intelligence Pact (o Ai Pact).

IL SENSO DELL’AI PACT

Il patto – voluto dall’ex-commissario per il Mercato interno Thierry Breton, dimessosi una decina di giorni fa in polemica con Ursula von der Leyen – contiene una serie di impegni non vincolanti che dovrebbero anticipare le norme, queste obbligatorie, sull’intelligenza artificiale che l’Unione applicherà nei prossimi anni. Il senso dell’Ai Pact, dunque, è convincere le aziende ad aderire in anticipo a una serie di regole che prossimamente diventeranno legge.

CHI NON HA ADERITO

Nella lista dei firmatari presentata mercoledì, poco prima del lancio ufficiale dell’Ai Pact, non compaiono però alcune delle aziende principali che si occupano di sviluppare questa tecnologia: oltre a Meta e ad Apple, il documento non è stato siglato nemmeno dalla cinese TikTok, dalla francese Mistral e dalla statunitense Anthropic.

Meta sostiene che le decisioni sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale siano diventate “frammentate e imprevedibili” e che l’Unione europea stia rischiando di perdere capacità in una tecnologia capace di “aumentare la produttività”. Oltre alla società madre di Facebook e Instagram, anche altre compagnie tecnologiche hanno preferito non rendere disponibili in Europa alcuni prodotti basati sull’intelligenza artificiale per via di possibili contrasti regolatori: è il caso di X e di Apple (relativamente, in quest’ultimo caso, alle nuove funzioni dell’iPhone 16).

GOOGLE, MICROSOFT, AMAZON E OPENAI TRA I FIRMATARI

L’Ai Pact è stato comunque firmato da Amazon, Google, Microsoft, OpenAi, Palantir e dalla tedesca Aleph Alpha, più un centinaio di altre aziende.

L’AI PACT HA GIÀ PERSO SLANCIO?

In precedenza la Commissione europea aveva detto che oltre un migliaio di società si erano mostrate interessate al patto. Ma – come ha scritto Politico – l’Ai Pact aveva perso vigore già prima del suo lancio, sia per le dimissioni di Breton che per le campagne mediatiche da parte dell’industria tecnologica che sostenevano che i regolamenti europei stavano frenando lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nell’Unione europea; preoccupazioni simili sono state espresse da Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività.

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