Nell’ultimo periodo Microsoft ha puntato molto, se non tutto, sui suoi nuovissimi portatili animati dall’intelligenza artificiale che alleva amorevolmente: Copilot. C’è però un possibile ostacolo che allarma Redmond e riguarda la causa in corso tra Arm e Qualcomm.
LA QUERELLE TRA ARM E QUALCOMM
Non si tratta di una causa recente, dato che ha avuto inizio nel 2022, ma proprio per questo Microsoft avverte maggiormente la spada di Damocle di un ormai imminente giudicato.
L’azienda britannica Arm, il cui azionista di maggioranza è il colosso giapponese SoftBank, ha citato in giudizio la statunitense Qualcomm – che progetta chip -, dopo che quest’ultima ha completato l’acquisizione di un’azienda chiamata Nuvia, fondata da ingegneri di Apple e acquistata nel 2021 per 1,4 miliardi di dollari.
La parte attrice asserisce che ai tempi stava collaborando con Nuvia e aveva incaricato la startup di progettare chip per server basati su licenze Arm ma, dopo la chiusura dell’operazione, Qualcomm avrebbe riassegnato il suo team fresco di acquisizione allo sviluppo di un processore per laptop, lo stesso (o quasi: tutto da dimostrare) che ora viene utilizzato nei più recenti PC con IA di Microsoft, chiamati Copilot+.
QUALI STRASCICHI IN CASO DI VITTORIA DI ARM?
Arm chiede perciò a Qualcomm di distruggere i progetti sviluppati nell’ambito degli accordi di licenza con Nuvia, poiché secondo l’azienda tecnologica britannica sarebbe stata necessaria a monte la sua approvazione per trasferirli a Qualcomm.
La controparte americana, al momento della citazione in giudizio, aveva risposto che “la denuncia di Arm ignora il fatto che Qualcomm ha ampi e consolidati diritti di licenza che coprono le sue CPU progettate su misura.” Insomma, le accuse sarebbero infondte. E la stessa versione è stata ribadita anche nelle ultime ore.
TRA I DUE LITIGANTI HA LA PEGGIO COPILOT?
Anche se la causa è senza dubbio intricata, si comprende perché i laptop intelligenti Copilot Plus rischino di finirci di mezzo: Arm ritiene infatti che il design attuale dei componenti per i laptop marchiati Microsoft altro non sia che un discendente tecnico diretto del chip che Nuvia aveva sviluppato su licenza, dunque ai tempi della collaborazione poi interrotta dall’acquisizione di Qualcomm.
Se i giudici accogliessero la versione dell’attrice potrebbero perciò costringere Qualcomm a cestinare quanto fatto coi nuovi chip. E sebbene alla controparte soccombente resterebbe comunque l’appello, la parte vincitrice potrebbe nel frattempo chiedere, per non subire altri danni nelle more del passaggio in giudicato, misure giudiziali che blocchino la commercializzazione di tutti i prodotti.
PC BLOCCATI NEI MAGAZZINI?
Un bel danno, perché Qualcomm non opera solo con Microsoft e quei chip vengono sfruttati da una ventina circa di partner che si ritroverebbero con prodotti completi, pronti per la commercializzazione, ma costretti a prendere polvere nei magazzini. E la tecnologia, si sa, invecchia in fretta.