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Intelligenza artificiale, cosa fa e non fa la Cina

La Cina sogna di dominare il settore dell’intelligenza artificiale (AI) entro la fine del decennio. Nel frattempo, il Ministero della Scienza e della Tecnologia ha pubblicato una serie di linee guida alla fine della settimana. Il dossier denominato “Specifiche etiche per l’intelligenza artificiale di nuova generazione” pone l’accento sulla protezione degli utenti e detta sei linee guida generali per l’IA etica.

Queste regole richiedono che i sistemi di intelligenza artificiale siano sotto il controllo umano permanente e rimangano al loro servizio. Questi strumenti devono portare a migliorare la condizione umana, proteggere i dati privati, rispettare gli interessi fondamentali dell’umanità, ecc. Queste linee guida vietano anche alle IA di impegnarsi in attività illegali o che mettono in pericolo la “sicurezza nazionale”.

Il Paese sceglie un approccio “autoritario” e limita le possibilità di utenti e aziende in termini chiari.

Per diversi mesi, la Cina ha attaccato frontalmente i suoi campioni nazionali della tecnologia. Regola pesantemente le attività delle aziende il cui modello si basa sulla raccolta e l’utilizzo di dati personali mediante l’intelligenza artificiale. Su questo tema, la Cina ha recentemente adottato un regolamento per la protezione dei dati su Internet, l’equivalente del GDPR europeo.

L’obiettivo a medio termine è regolamentare gli algoritmi che costituiscono una minaccia alla “sicurezza interna, all’ordine sociale e all’ordine economico”, come presentato quest’estate dall’autorità responsabile del cyberspazio. Il regolatore vuole eliminare qualsiasi algoritmo dannoso per gli individui, come quelli che inducono i consumatori a spendere di più sui siti di e-commerce. Le piattaforme dovranno spiegare ai consumatori come funzionano i loro strumenti di raccomandazione e consentire agli utenti di Internet di rifiutarli. Dal lato dei social media, i sistemi che possono influenzare l’opinione pubblica sono costretti a ottenere l’autorizzazione amministrativa.

Da un lato le autorità cinesi affrontano a testa alta la questione dell’utilizzo dei dati da parte delle aziende, ma le amministrazioni statali ne sono esenti.

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