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ibm intelligenza artificiale

I giudici si faranno aiutare dall’intelligenza artificiale di Ibm

Il Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa del Consiglio di Stato sta collaborando con Ibm per realizzare una piattaforma basata sull'IA "finalizzata a semplificare e supportare il lavoro di giudici e segreterie". Tutti i dettagli

 

Ibm Consulting ha annunciato la collaborazione con il Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa del Consiglio di Stato per la progettazione, la realizzazione e l’integrazione di una piattaforma sperimentale di intelligenza artificiale (IA) sull’infrastruttura Cloud dell’Amministrazione finalizzata allo snellimento di importanti procedure interne.

La piattaforma ha anche ricevuto il premio Agenda Digitale 2024 della School of Management del Politecnico di Milano.

A COSA SERVE LA PIATTAFORMA

La nuova piattaforma di Business Intelligence e Intelligenza Artificiale fornirà servizi avanzati di IA, sfruttando modelli preaddestrati altamente specializzati e ottimizzerà i tempi dei processi interni a supporto delle attività giudiziarie del Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa.

Tra le varie procedure su cui interverrà ci sono l’individuazione dei ricorsi connessi o simili pendenti nelle singole sezioni di tribunale, il reperimento dei precedenti giurisprudenziali e la visualizzazione in tempo reale di norme e pronunce giurisprudenziali, l’anonimizzazione dei provvedimenti giurisprudenziali.

Come dichiarato da Ibm, ogni caso d’uso è sviluppato secondo una logica aziendale. Le pipeline vengono suddivise in fasi specifiche e controllate per verificarne la correttezza, mentre un sistema di controllo monitora il processo dall’acquisizione dei dati al risultato finale, garantendo gestione, controllo e sicurezza.

L’ANONIMIZZAZIONE DELLE DECISIONI GIUDIZIARIE

L’anonimizzazione delle decisioni giudiziarie, spiega Ibm, permette di oscurare i dati sensibili all’interno di una sentenza e nei documenti giudiziari, assolvendo così a due compiti fondamentali: impedire la diffusione di dati sensibili, tutelando così la riservatezza delle persone interessate, e assicurare la comprensibilità del testo della decisione, garantendo, senza alterarlo, l’intelligibilità del ragionamento alla base della decisione giudiziaria.

IL PREMIO AGENDA DIGITALE 2024

La piattaforma, inoltre, lo scorso gennaio, è valsa al Consiglio di Stato il premio dell’Osservatorio “Agenda Digitale 2024” della School of Management del Politecnico di Milano, che lo ha considerato il miglior progetto innovativo nella sezione dedicata alle Amministrazioni centrali. Tra i sostenitori degli Osservatori Digital Innovation ci sono anche big della tecnologia quali Microsoft, Amazon Web Services e Google Cloud.

“Oggi più che mai – aveva detto il segretario generale della Giustizia amministrativa, Giulio Castriota Scanderbeg, nel ricevere il premio – la centralità dell’innovazione tecnologica costituisce elemento cruciale della nostra strategia che, anche con il supporto sostenibile delle tecnologie di intelligenza artificiale e di strumenti di business intelligence, punta a rendere la Giustizia amministrativa sempre più efficiente, accessibile e trasparente per cittadini e imprese”.

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