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Grok-3 di Musk è davvero “l’IA più intelligente sulla Terra”?

xAI, l'azienda di intelligenza artificiale di Elon Musk, ha presentato l'ultima versione del suo chatbot, Grok-3, e un nuovo motore di ricerca chiamato DeepSearch. E la tensione con OpenAI aumenta... Fatti, numeri e commenti

 

Con la solita modestia che lo contraddistingue, ieri Elon Musk ha presentato la versione aggiornata del chatbot Grok, definendolo la “IA più intelligente della Terra”.

Infatti, secondo xAI, l’azienda di intelligenza artificiale del miliardario, in base a parametri matematici, scientifici e di codifica, Grok-3 “batte Google Gemini di Alphabet, il modello V3 di DeepSeek, Claude di Anthropic e GPT-4o di OpenAI”.

xAI ha anche introdotto il suo motore di ricerca intelligente DeepSearch.

GROK IN CONTINUA EVOLUZIONE

Musk e tre ingegneri di xAI, presentando Grok-3, hanno parlato dei benchmark, dei dettagli sul nuovo centro dati di xAI e del desiderio di creare un chatbot “che non avesse bisogno di essere politicamente corretto” ma anche il cui obiettivo “è comprendere la natura dell’universo”.

Grok-3, in realtà, comprende vari modelli, tra cui la versione “mini” che risponde in modo più rapido, a scapito di una certa precisione.

L’azienda ha poi riferito che il chatbot ha una potenza di calcolo “più che decuplicata” rispetto al suo predecessore e ha completato il pre-training all’inizio di gennaio. “Stiamo migliorando ogni giorno i modelli, e letteralmente entro 24 ore vedrete dei miglioramenti”, ha detto il Ceo di Tesla, spiegando che questo avverrà grazie all’apprendimento per rinforzo.

Il team di Musk ha anche detto che intende rilasciare un chatbot basato sulla voce “il prima possibile”.

L’ADDESTRAMENTO DI GROK-3

Stando a quanto a quanto riporta TechCrunch, per addestrare Grok-3, “xAI ha utilizzato un enorme centro dati a Memphis contenente circa 200.000 GPU”, oltre a “un set di dati ampliato che apparentemente include documenti di cause giudiziarie“.

IL MOTORE DI RICERCA DEEPSEARCH

Ma cos’è un’IA senza un proprio motore di ricerca? Per questo xAI ha realizzato DeepSearch, un chatbot che passa in rassegna le informazioni disponibili su Internet e su X per poi fornire una risposta alla domanda che gli è stata posta. La dimostrazione, riferisce Bloomberg, ha mostrato le opzioni di ricerca, brainstorming e analisi dei dati.

QUANTO COSTERÀ L’UTILIZZO DI GROK-3

Non tutti i modelli e le relative funzioni di Grok-3 sono ancora disponibili poiché alcuni sono in versione beta, ma da ieri è iniziata la distribuzione e, secondo le indiscrezioni riportate da TechCrunch, il chatbot sarà immediatamente distribuito agli abbonati Premium+ su X, il cui abbonamento costa 50 dollari al mese.

Inoltre, l’azienda starebbe lanciando un nuovo abbonamento chiamato SuperGrok per l’app mobile del bot e il sito Grok.com, al prezzo di 30 dollari al mese o di 300 dollari all’anno, che sbloccherebbe ulteriori ragionamenti e interrogazioni in DeepSearch, oltre alla generazione illimitata di immagini.

xAI ha anche fatto sapere che intende rendere open-source le versioni precedenti dei suoi modelli Grok non appena l’ultima sarà “del tutto matura”.

LA RIVALITÀ CON OPENAI

Nonostante le affermazioni di xAI sulle prestazioni di Grok-3 non siano state verificate in modo indipendente, bastano per tenere alta la tensione che c’è da tempo con OpenAI di Sam Altman. Musk, che ha già intentato due cause contro l’azienda, recentemente si è anche proposto di acquistare il suo ramo non profit per 97,4 miliardi di dollari. Offerta declinata da Altman, il quale l’ha definita una tattica per “rallentare” OpenAI.

Come scrive Bloomberg, OpenAI e xAI hanno raccolto fondi a ritmo serrato e le valutazioni sono salite alle stelle, con l’azienda di Musk che è in trattative per raccogliere circa 10 miliardi di dollari in un round di finanziamento che valuterebbe xAI circa 75 miliardi di dollari e OpenAI che starebbe lavorando per raccogliere fino a 40 miliardi di dollari in un round che spingerebbe la sua valutazione fino a 300 miliardi di dollari.

ATTIVITÀ (PER ORA) AD ALTA ATTRATTIVITÀ

Inoltre, queste attività sono anche ad alta intensità di capitale. SoftBank, OpenAI, Oracle e MGX, società sostenuta da Abu Dhabi, lo scorso gennaio hanno annunciato un programma che prevede lo stanziamento di 100 miliardi di dollari, con l’obiettivo di arrivare a spenderne 500, per la costruzione di data center e altre infrastrutture per l’IA negli Stati Uniti. Dell Technologies poi è in fase avanzata per garantire un accordo del valore di oltre 5 miliardi di dollari per fornire a xAI server ottimizzati per l’IA.

Tuttavia, DeepSeek, con i suoi costi infinitamente inferiori e una tecnologia non di ultima generazione, ha dimostrato che questo modello potrebbe essere messo in crisi da nuovi concorrenti.

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