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Breve storia di Geoffrey Hinton, premio Nobel per la Fisica e pioniere dell’intelligenza artificiale

Chi è Geoffrey E. Hinton, studioso del cervello umano, premio Nobel per la Fisica e pioniere dell'intelligenza artificiale.

Dedico il thread/trailer di oggi del mio libro Geopolitica dell’intelligenza artificiale, ovviamente, a Geoffrey E. Hinton, vincitore con John Hopfield del premio Nobel della Fisica.

Hinton, nato nel 1947, viene da una incredibile dinastia intellettuale, i Boole (di George Boole) – Hinton. La E di Geoffrey E. Hinton è Everest: quello del Monte Everest.

Nella parte sulla Cina del mio libro parlo anche di Joan Hinton, una fisica che dopo il Progetto Manhattan va in Cina e diviene una convinta maoista e strenua oppositrice delle riforme di Deng. Ma la dinastia è molto più vasta.

Uno dei momenti chiave per il giovane Hinton fu l’incontro con Inman Harvey: da ragazzo con lui discuteva l’idea che il cervello funzionasse come un ologramma, un concetto che lo affascinò profondamente.

Nei primi anni di università, Hinton ha cambiato spesso facoltà, passando dalla fisica alla chimica, poi alla matematica e persino all’architettura, prima di cercare la sua strada nella psicologia sperimentale. Sempre curioso, insoddisfatto e ironico. Prima di dedicarsi alla scienza, Hinton tentò anche di fare il falegname, per darsi alle cose più pratiche. Dopo aver abbandonato quell’idea, tornò all’università per perseguire la sua vera passione: capire come funziona il cervello.

Cresciuto in una famiglia intellettuale, Hinton sentiva il peso delle aspettative. Suo padre era entomologo e convinto stalinista, mentre sua madre insegnava e sosteneva il partito laburista. La sua formazione fu influenzata da un ambiente familiare dove scienza e politica si intrecciavano. Tuttavia, Hinton era determinato a trovare la sua strada, in mezzo a tanti errori. “Pesi”, “errori”, “connessioni” di vita e di ricerca.

Durante gli studi a Cambridge, Hinton si appassionò alla fisiologia e alla filosofia, ma restava profondamente insoddisfatto dalle loro risposte sul funzionamento del cervello, la sua fissazione. Decise di seguire un dottorato in intelligenza artificiale all’Università di Edimburgo, ma resta intrappolato negli “inverni” dell’intelligenza artificiale degli anni ’70: pochi fondi e poche prospettive.

Nella sua carriera accademica, Hinton iniziò a concentrarsi sullo sviluppo delle reti neurali, un campo all’epoca poco compreso e spesso osteggiato dalla comunità scientifica.

La storia accademica di Hinton è la storia di un campo considerato poco promettente per decenni, ma in quei decenni, soprattutto gli anni ’80, Hinton e i suoi mentori e colleghi (come Rumelhart) hanno scritto fondamentali contributi scientifici.

Dopo essere stato negli USA, Hinton si spostò in Canada negli anni ’80, all’Università di Toronto, attratto dalle risorse per la ricerca fondamentale e dalle opportunità offerte dal sistema universitario canadese. In Canada, Hinton adora fare ricerca coi suoi studenti.

Anni dopo, tra loro, ci sono Alex Krizhevsky e Ilya Sutskever. Questo trio, vincendo la competizione ImageNet con AlexNet (addestrato su due GPU NVIDIA), avvia il “Big Bang” dell’intelligenza artificiale nel 2012.

Prima Hinton non riusciva ad avere risorse. Dopo AlexNet, la startup creata coi suoi studenti viene acquistata da Google per circa 44 milioni. Hinton lavora per Google ma continua a insegnare. Ottiene vari riconoscimenti, tra cui il Premio Turing con Bengio e LeCun.

Nel 2023, Hinton lascia Google, anche per parlare più liberamente di quelli che considera i rischi dell’intelligenza artificiale. Questa vicenda porta anche a una simpatica intesa col rapper Snoop Dogg: un evento reale e non generato dall’AI, ve l’assicuro.

Comunque Geoffrey E. Hinton dice di non aver ancora capito come funzioni il cervello, la sua grande passione e ossessione, ma quello che ha fatto gli sembra comunque un interessante diversivo.

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