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Spazio, l’Esa metterà sotto pressione l’Ariane 6. Tutti i dettagli

Il numero uno dell'Agenzia spaziale europea avverte che non ci sarà “nessuna garanzia” per Ariane nel mercato dei lanci di razzi. L'Esa sta promuovendo infatti la concorrenza per stimolare la nuova economia spaziale europea

Non ha ancora compiuto il suo volo inaugurale che l’Ariane 6, il lanciatore pesante europeo di prossima generazione sviluppato da ArianeGroup, è già sotto pressione.

In un’intervista rilasciata al Financial Times alla fine dello scorso anno, Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ha dichiarato che la decisione presa al vertice spaziale di Siviglia lo scorso novembre di aprire il mercato europeo dei lanciatori alla concorrenza rappresenta un “punto di svolta”.

Non c’è “nessuna garanzia” che la francese ArianeGroup continuerà a essere la compagnia di lancio di razzi preferita in Europa secondo il numero uno dell’Esa, dal momento che gli stati membri dell’Agenzia hanno accettato di introdurre maggiore concorrenza sul mercato.

Quindi, i commenti di Aschbacher al Ft sono un chiaro avvertimento per ArianeGroup, che ha subito ritardi sul suo ultimo lanciatore, Ariane 6, il cui volo inaugurale è fissato tra il 15 giugno e la fine di luglio 2024, ben quattro anni dopo la data prevista.

Tanto che a inizio settimana Les Echos titola chiaro: “Perché ArianeGroup non ha più il diritto di sbagliare”. Qualsiasi ulteriore ritardo assesterebbe un colpo fatale alla reputazione del settore spaziale europeo, ha aggiunto il quotidiano francese.

Tutti i dettagli.

AL VIA LA CONCORRENZA SUL MERCATO EUROPEO DEI LANCI SPAZIALI

Il direttore dell’Esa ha spiegato al quotidiano britannico che d’ora in avanti i lanci tramite la prossima generazione di lanciatori sarà effettuata “in un modo molto diverso”, riconoscendo che ciò metterebbe pressione sui proprietari di ArianeGroup, Airbus e Safran. “Se hanno un lanciatore molto competitivo allora sono in gara. Ma non c’è alcuna garanzia” ha precisato Aschbacher al Ft.

LA POSIZIONE DI ARIANEGROUP

Da parte sua, Martin Sion, amministratore delegato di ArianeGroup, che dal 2017 ha perso il dominio sul mercato dei lanci commerciali a favore di SpaceX di Elon Musk, ha affermato sempre al Financial Times che la società è pronta per la sfida. “Le regole stanno cambiando, ci adatteremo”, ha detto. “Siamo abituati alla concorrenza”.

Eppure Guillaume Faury, amministratore delegato di Airbus, ha affermato in un’intervista separata che la concorrenza rappresenta una seria sfida per ArianeGroup. “Come uno dei due azionisti, siamo preoccupati, perché Ariane è oggi l’incumbent”, ha evidenziato. “Il modo per prendere la nostra parte è assicurarci che Ariane 6 sia un successo”.

Il ceo di Airbus ha riconosciuto che l’Europa ha bisogno di trovare un modo più “orientato al mercato” per competere con fornitori a basso costo come SpaceX, ma ha suggerito che non dovrebbe rinunciare ad Ariane a favore di una serie di programmi concorrenti. La frammentazione sarebbe “un disastro”, ha ammesso. Se il “risultato [della concorrenza] è un modo diverso di essere uniti attorno a un piccolo numero di programmi, in cui gli Stati uniscono i loro sforzi per competere contro i veri concorrenti, che sono… principalmente SpaceX e i cinesi a venire, va bene”, ha detto al Ft Faury. “Ma la giuria è fuori. Per il momento ciò che osserviamo è un’ulteriore frammentazione”.

IN ATTESA DEL DEBUTTO DELL’ARIANE 6

Intanto, cresce l’attesa per il primo volo di Ariane 6. Il programma è stato deciso nel 2014 e il debutto previsto quest’estate arriverà con quattro anni di ritardo rispetto al programma iniziale. “Il volo inaugurale mette in gioco la credibilità dell’industria spaziale europea” rimarca Les Echos.

L’URGENZA DEL RITORNO DELL’ACCESSO AUTONOMO ALLO SPAZIO PER L’EUROPA

Per la prima volta da decenni, il Vecchio Continente non dispone di un lanciatore per portare in orbita i suoi satelliti. Oltre il ritiro di Ariane 5 dopo l’ultimo volo dello scorso luglio, Ariane 6 ha subito ritardi e il debutto è fissato al prossimo anno mentre Vega è rimasto bloccato sulla rampa di lancio a seguito del fallimento lo scorso 20 dicembre del primo volo commerciale di Vega C (il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio).

A causa dei ritardi e dei problemi con il più piccolo Vega-C, prodotto dall’italiana Avio, l’Europa ha dovuto utilizzare SpaceX per mandare in orbita alcuni dei suoi satelliti più importanti.

Intanto, sempre in occasione del summit spaziale di novembre, Francia, Germania e Italia hanno concordato di iniettare nuovi fondi nel programma Ariane 6, ma il razzo non è riutilizzabile e sarà comunque più costoso del cavallo di battaglia Falcon 9 di SpaceX quando verrà finalmente lanciato intorno alla metà dell’anno, precisa il Ft.

“La concorrenza è sicuramente la soluzione. È un modo per ridurre i costi ed è ciò che intendiamo fare nella prossima generazione”, ha affermato Aschbacher. Proprio la Germania, in particolare, desidera una maggiore concorrenza nel mercato dei lanciatori, in quanto sede di alcune delle start-up missilistiche più avanzate d’Europa come Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg, ricorda il quotidiano finanziario di Londra.

Inoltre, l’Esa ha anche sfidato il settore privato a sviluppare un veicolo cargo che potrebbe eventualmente trasportare l’equipaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale entro il 2028, riducendo la sua dipendenza dai fornitori statunitensi.

IL COMMENTO DEGLI ESPERTI

“Sebbene ArianeGroup sia attualmente l’unico produttore europeo di razzi per carichi pesanti, è possibile che nuovi rivali possano sconvolgere il suo monopolio per la generazione successiva ad Ariane 6”, ha affermato Caleb Henry, direttore della ricerca presso la società di consulenza Quilty Space, ripreso dal Ft.

SpaceX “aveva un razzo più piccolo e raggiunse lo spazio. Questo bastò per ottenere una fetta significativa del mercato del Dipartimento della Difesa”, ha aggiunto Henry. “Quindi non è affatto esagerato dire che qualcuno che sviluppa un razzo più piccolo oggi potrebbe realizzare domani un razzo delle dimensioni di Ariane.”

Il rapporto del Ft sulle considerazioni di Josef Aschbacher arriva giusto qualche giorno prima delll’11 gennaio, quando il direttore dell’Esa terrà la tradizionale conferenza stampa di inizio anno presso il quartier generale dell’agenzia, a Parigi, per illustrare obiettivi e sfide dell’Esa del 2024.

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