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Ecco come Bruxelles accerchia Apple su iOS e non solo

L'Ue vuole che Apple garantisca "l'interoperabilità effettiva" del sistema iOS con altre piattaforme. Bruxelles ha elencato le modifiche specifiche indirizzate al colosso di Cupertino (che bisticcia con Meta). Fatti e approfondimenti

Bruxelles sollecita Apple sulla condivisione di funzionalità e tecnologie, attualmente esclusive del produttore di iPhone, e sul sistema operativo iOS in modo che sia più compatibile con smartwatch, auricolari, cuffie e altri dispositivi dei player rivali.

Ai sensi del Digital Markets Act (Dma), la legge sui mercati digitali voluta dall’Unione europea per arginare gli abusi e limitare le posizioni dominanti delle Big tech entrata in vigore l’anno scorso, ora Bruxelles incalza Apple.

Come riportato da Bloomberg, il 18 dicembre la Commissione europea ha pubblicato un documento come parte delle sue indagini antitrust contro Apple. Nel documento, l’esecutivo Ue indica ad Apple di modificare molti aspetti di iOS, il sistema operativo degli iPhone, in modo che gli sviluppatori terzi possano avere accesso a tecnologie attualmente soltanto appannaggio esclusivo di Apple.

In base al Dma Apple deve consentire ai rivali e agli sviluppatori di app di interagire con i propri servizi o rischiare una multa fino al 10% del suo fatturato annuo globale, ricorda Reuters.

Tanto che Meta – il colosso social fondato da Mark Zuckerberg che raggruppa Facebook, Instagram e WhatsApp – ha presentato finora 15 richieste di interoperabilità, più di qualsiasi altra azienda, per un accesso potenzialmente di vasta portata allo stack tecnologico di Apple, ha affermato quest’ultima.

Da qui le lamentele della società guidata da Tim Cook (nella foto) per le richieste di Meta Platforms – che, a suo dire, comprometteranno la privacy, riporta Bloomberg.

La controversia è diventata un importante punto critico per Apple, che afferma che il suo sistema chiuso offre un’esperienza superiore ai consumatori e tutela meglio la privacy, osserva ancora Bloomberg.

Tutti i dettagli.

IL DIKTAT DEI REGOLATORI EUROPEI

In un documento pubblicato online, gli enti regolatori hanno elencato una serie di funzionalità che vorrebbero che Apple aprisse agli sviluppatori terzi. Tra queste, quella che gli sviluppatori iOS esterni dovrebbero ricevere maggiori dettagli su come richiedere l’accesso alle funzionalità di iPhone. Dovrebbero inoltre ricevere un contatto dedicato per gestire le richieste, ha affermato la commissione.

Inoltre, le modifiche richieste riguardano anche le tecnologie che vanno dalle connessioni Wi-Fi alle funzionalità di trasferimento file alla trasmissione di video dai dispositivi. Ad esempio, la commissione chiede ad Apple di consentire agli utenti di collegare facilmente dispositivi come smartwatch e cuffie di altri marchi con iPhone.

L’Ue ha fissato il 9 gennaio 2025 come scadenza per la sua consultazione sul caso.

LA POSIZIONE DI APPLE ALLE RICHIESTE UE SU IOS E NON SOLO

In risposta, Apple ha affermato che il Digital Markets Act dell’Ue, metterebbe a rischio gli utenti. In un articolo online, l’azienda ha affermato che le regole costringono gli utenti “ad aprire i propri dispositivi, e i propri dati più sensibili, ad aziende con precedenti di violazione della privacy”.

L’ATTACCO A META

E nella sua risposta, Apple passa all’attacco del colosso di Menlo Park (e alle sue 15 richieste di modifica).

“In molti casi, Meta sta cercando di modificare la funzionalità in un modo che solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza degli utenti, e ciò sembra essere completamente estraneo all’uso effettivo dei dispositivi esterni Meta, come gli occhiali intelligenti Meta e Meta Quest”, ha affermato Apple.

Secondo Bloomberg infatti, Meta ha ora un’opportunità, in base al DMA, di far funzionare i suoi prodotti in modo più fluido con la tecnologia Apple. Uno degli obiettivi delle norme di punta è garantire che altri sviluppatori possano accedere alle funzionalità chiave di Apple, come i comandi vocali Siri e il chip per i pagamenti.

Tuttavia, il colosso di Cupertino sostiene che “Questi processi danneggeranno l’innovazione: le aziende dovrebbero essere in grado di competere tra loro per far funzionare i propri prodotti insieme in nuovi modi che avvantaggiano gli utenti senza dare le proprie idee ai concorrenti” lamentando che  “Apple è l’unica azienda costretta a condividere le sue innovazioni in questo modo con tutti gli altri, compresi coloro che non condividono il suo impegno per la privacy degli utenti”.

LA REPLICA DEL COLOSSO FONDATO DA MARK ZUCKERBERG

Da parte sua Meta ha sostenuto che Apple sta adottando un atteggiamento anti-competitivo.

“Quello che Apple sta effettivamente dicendo è che non crede nell’interoperabilità”, ha affermato un portavoce della società guidata da Zuckerberg in una dichiarazione. “Ogni volta che Apple viene chiamata in causa per il suo comportamento anti-competitivo, si difende per motivi di privacy che non hanno alcun fondamento nella realtà”.

SCRUTINIO IN VISTA PER IL PRODUTTORE DI IPHONE?

Una decisione da parte della commissione europea sulla conformità di Apple alla disposizione di interoperabilità del Dma è prevista per marzo 2025. Se il produttore di iPhone non si adeguasse alle disposizioni del regolamento, l’Ue potrebbe avviare un’indagine formale. E in quel caso, va ricordato, potrebbe alla fine portare a pesanti multe, potenzialmente fino al 10% delle vendite annuali globali della società.

Senza dimenticare, ricorda Bloomberg, che Apple sta già affrontando un’indagine parallela sulle sue regole dell’App Store per gli sviluppatori, che dovrebbe comportare anche una notevole sanzione pecuniaria.

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