Skip to content

Embracer group lara croft tomb raider

Dalla padella all’Embracer. La software house continua a licenziare, pure negli studi di Tomb Raider

Prosegue la cura da cavallo per salvare Embracer, afflitta da un rosso di 1,5 miliardi di dollari: il gruppo ha avviato licenziamenti nella software house al lavoro su Tomb Raider, chiuso studi e potrebbe cedere Gearbox, acquisita solo nel 2021 per 1,3 miliardi

Non si fermano i licenziamenti nella software house Embracer, un colosso nordeuropeo del mondo dei videogiochi e del cinema, che nei periodi di massimo splendore era arrivato a contare più di 17mila impiegati, al lavoro su importanti franchise, come Tomb Raider, Saints Row, Darksiders, Dead Island e molti altri.

LA CREATURA DI WINGEFORS HA PERSO LE ALI

Com’è noto, parliamo della creatura del Ceo svedese Lars Wingefors, fondatore di Embracer Group, conosciuto nell’ambiente soprattutto per avere aperto la sua prima azienda a 13 anni e, coi soldi fatti vendendo per corrispondenza vecchi fumetti acquistati ai mercatini delle pulci (l’ultimo anno prima della chiusura aveva totalizzato le 300.000 corone di fatturato annuale), aver successivamente aperto Nordic Games, che in germe costituiva quella Embrace Group oggi attiva in tutti i settori: dai videogiochi al cinema, capace di impiegare 17mila persone che hanno il proprio quartier generale in una cittadina che ne conta a malapena 60mila.

EMBRACER TUMULA ANCHE TOMB RAIDER

La scure dei tagli non sta risparmiando nessuno studio: 26 dipendenti di Beamdog, il team che ha recentemente sviluppato Mythforce, sono stati accompagnati alla porta, ma a sorprendere è soprattutto l’annuncio, fatto dal senior brand manager di Crystal Dynamics, Nicholas Edwards, di essere stato licenziato assieme ad altre nove persone, dal momento che quella software house costituisce il fiore all’occhiello del Gruppo.

A fine 2022 Crystal Dynamics aveva difatti annunciato un accordo con Amazon Games per la pubblicazione del prossimo videogioco del franchise di Tomb Raider, saga conosciuta anche dai profani per i film con Angelina Jolie che conta oltre 20 titoli capaci di vendere, globalmente, più di 95 milioni di copie dal debutto del primo episodio nel 1996. E sempre Crystal Dynamics dovrebbe occuparsi del reboot di Perfect Dark, altro titolo entrato nel mito.

Si tratta di licenziamenti che intervengono su reparti collaterali a quelli che creano materialmente i prossimi videogiochi, ma che permettono di comprendere come la situazione economica, in Embracer, sia ben lungi dal risollevarsi. “Crystal Dynamics ha preso la difficile decisione di separarsi da nove componenti del settore marketing/brand e un impiegato IT in accordo con una ristrutturazione interna per riallineare lo studio con i le nostre attuali esigenze di business. Stiamo lavorando a stretto contatto con lo staff coinvolto per supportarlo al meglio” si legge in un post su X (ossia Twitter).

LE CHIUSURE DEGLI STUDI E LE POSSIBILI ALIENAZIONI

Crystal Dynamics deve considerarsi comunque fortunata. È andata infatti decisamente peggio a Volition, la software house famosa per avere sviluppato la scanzonata saga di Saints Row, emulo di GTA particolarmente frizzante e a tratti persino convincente.

Una chiusura resa ancora più agra dal fatto che lo studio avesse appena tagliato il traguardo del trentesimo anno di attività. “Lo scorso giugno, Embracer Group ha annunciato un programma di ristrutturazione per rafforzare Embracer e mantenere la sua posizione da leader nell’industria dei videogiochi. Come parte del programma, hanno valutato obiettivi strategici e operativi e preso la difficile decisione di chiudere Volition con effetto immediato” si legge su LinkedIn.

“Per aiutare il nostro team, stiamo lavorando per fornire assistenza al lavoro e supportare una transizione meno difficoltosa per i membri della nostra famiglia in Volition. Ringraziamo i nostri utenti e fan nel mondo per tutto l’amore e il supporto ricevuti negli anni. Sarete sempre nei nostri cuori”.

Nei giorni scorsi sono circolate voci sul fatto che Embracer potrebbe già disfarsi di Gearbox, acquisito soltanto nel 2021 per 1,3 miliardi di dollari. La software house è nota per lo sviluppo dei videogiochi franchise di Borderlands.

NON SOLO TOMB RAIDER: COSA C’È NEL PORTAFOGLI DI EMBRACER

L’etichetta svedese ha negli anni ha messo le mani su IP del calibro di Saints Row, Darksiders, Destroy All Humans, MX vs ATV e Red Faction. E non le sono bastate, vista l’acquisizione a stretto giro di Koch Media Holding, ora Plaion, della divisione publishing Deep Silver (che vanta videogiochi come Metro, Chivalry e Dead Island) e infine dello studio italiano Milestone (Ride, MotoGP) fondato nel 1996 a Milano, comprato per 50 milioni di dollari.

Poi ha acquisito Tripwire Interactive e Limited Run Games. Dalla giapponese Square-Enix ha acquistato marchi di importanti serie videoludiche come Tomb Raider, Deus Ex, Thief e i rispettivi studi di Crystal Dynamics, Eidos Montreal e Square Enix Montreal. Operazioni che hanno portato il totale delle aziende legate a Embrace a 120 sparse più o meno ovunque, con 270 videogiochi tuttora in via di sviluppo.

NEI PIANI ANCHE IL DEBUTTO NEL MONDO DEL CINEMA?

Non ultima va segnalata la recente acquisizione della Middle-earth Enterprises. Non è stata svelata la cifra pagata da Embracer Group per aggiudicarsi la Middle-earth Enterprises, detentrice dei diritti delle opere di Tolkien, incluso il piatto forte: Il Signore degli Anelli. Si parla di una somma che si dovrebbe aggirare tra i 600 e gli 800 milioni.

L’intero pacchetto apparteneva, dal 1976, alla The Saul Zaentz Company, che a febbraio 2022 lo aveva messo in vendita per 2 miliardi di dollari. Prima della ristrutturazione pareva scontato che Embracer Group si stesse preparando a debuttare nel mondo del cinema, ma ora che succederà?

Torna su