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Cosa farà il braccio robotico di Leonardo su Marte per l’Esa

Leonardo ha siglato un contratto con l'Agenzia spaziale europea (Esa) per il braccio robotico che contribuirà a portare i campioni di Marte sulla Terra. Tutti i dettagli

Sarà costruito dal consorzio guidato da Leonardo il braccio robotico lungo 2,5 metri che atterrerà sul Pianeta Rosso entro la fine del decennio per portare, per la prima volta nella storia, campioni del suolo di Marte sulla Terra.

Oggi il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha firmato, al Farnborough International Airshow, un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per progettare, produrre, integrare e testare il robot Sample Transfer Arm.

Il robot giocherà un ruolo cruciale nel successo del programma Mars Sample Return, guidato dalla Nasa in collaborazione con l’Esa che mira a riportare campioni marziani nei laboratori del nostro pianeta entro il 2033.

Dopo il successo della fase di studio e prototipizzazione, Leonardo, a capo di un consorzio europeo, sarà ora responsabile dello sviluppo del sistema fino alle prime operazioni su Marte.

“Il Sample Transfer Arm sarà la mano che porterà la scienza planetaria a un nuovo livello. Maneggiare i preziosi campioni di suolo marziano e prepararli per la consegna con un affascinante viaggio da Marte alla Terra è un’impresa straordinaria” ha commentato David Parker, Direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell’Esa.

Tutti i dettagli.

COSA FARÀ IL BRACCIO ROBOTICO DI LEONARDO

Con consegna prevista entro il 2025, il braccio robotico sarà installato sul Sample Retrieval Lander della Nasa per recuperare le provette contenenti il terreno marziano raccolto dal rover della missione Mars 2020 e depositarle nel contenitore che sarà poi riportato sulla Terra. Ciò consentirà, al rientro sulla Terra, di analizzare i campioni nei più sofisticati laboratori e condurre studi senza precedenti sul Pianeta Rosso.

“Questo contratto conferma la nostra leadership nella robotica spaziale, una competenza fondamentale nell’esplorazione planetaria e nelle operazioni in orbita” ha affermato Gabriele Pieralli, Managing Director della Divisione Elettronica di Leonardo. “Questo strumento all’avanguardia è solo un esempio dell’eccellenza tecnologica di Leonardo, che ci permette di essere a bordo delle principali missioni per esplorare l’universo, fornire servizi di navigazione e telecomunicazione e monitorare la salute del nostro Pianeta”.

LE CARATTERISTICHE

Strutturato come un braccio umano con “spalla”, “gomito” e “polso”, può compiere un elevato numero di movimenti (7 gradi di libertà) e ha un “cervello” e “occhi” propri. Comandati dall’elettronica di controllo, gli arti, le articolazioni e la “mano” (end-effector) sono in grado di eseguire, con un alto livello di destrezza, tutti i compiti richiesti dalla missione, come identificare ed estrarre le provette dal rover o sollevarle dal suolo, inserirle nel contenitore e chiudere il suo coperchio prima del lancio da Marte.

Insieme al suo sistema di visione composto da due telecamere, lo strumento riceve informazioni dai sensori e invia istruzioni attraverso circa 600 segnali ai meccanismi. Questa architettura permette al “cervello” del sistema di elaborare autonomamente le migliori decisioni e coordinare i movimenti. Sofisticati algoritmi di robotica e meccatronica sono incorporati nel software, per gestire anche le manovre di “collision avoidance” ed evitare qualsiasi impatto con il lander o l’ambiente circostante. Durante la progettazione e realizzazione del braccio verranno prese in considerazione le condizioni estremamente sfidanti dell’ambiente marziano, come la presenza di polveri e le temperature estreme (-130°C/+70°C).

IL CONSORZIO EUROPEO INDUSTRIALE

Le società europee coinvolte nella costruzione del braccio di Leonardo sono AVS Added Value Solutions (Spagna), ALTER Technology (Francia), COMOTI (Romania), Danish Technological Institute (Danimarca), EMTech Space (Grecia), GMV Aerospace & Defense SAU ( Spagna), GMV Innovating Solution (Romania), Maxon (Svizzera), S.A.B. Aerospace s.r.o. (Repubblica Ceca) e 3D PLUS (Francia). Nella fase di breadboarding, OHB Italia (Italia) ha sviluppato l’end effector e l’attrezzatura meccanica di supporto a terra.

IL SUPPORTO DELL’ASI

Inoltre, l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha supportato l’intero progetto. “Gli investimenti fatti nel recente passato dall’Asi hanno portato ad una crescita notevole delle competenze e capacità nazionali, e consentono oggi di affermare il ruolo di primissimo piano che l’Italia avrà nella esplorazione di Marte e, in particolare, nella implementazione della missione Mars Sample Return. Il contratto firmato oggi segna un nuovo successo della filiera industriale italiana che si conferma come un riferimento a livello internazionale nelle missioni di esplorazione e, in questo caso in particolare, nel settore sfidante ed innovativo delle tecnologie robotiche” ha dichiarato Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Asi.

IL CONTRIBUTO DI THALES ALENIA SPACE (JV THALES-LEONARDO) ALLA MISSIONE MARS SAMPLE RETURN

Infine, ricordiamo che per la missione Mars Sample Return, Leonardo contribuirà anche all’Earth Return Orbiter (Ero) attraverso Thales Alenia Space che sarà responsabile della fornitura del sistema di comunicazione che consentirà la trasmissione dei dati tra Terra, Ero e Marte. Progetterà inoltre l’Orbit Insertion Module e gestirà la fase di Assembly Integration and Test (AIT) per il modello Proto-Flight della sonda Ero, nelle sue camere pulite di Torino e Tolosa.

Nell’ottobre 2020 joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha infatti firmato con Airbus Defence and Space, prime contractor del programma, l’Autorizzazione a Procedere (Atp) per contribuire allo sviluppo dell’Ero, elemento chiave della missione. La prima tranche del contratto di circa 11 milioni di euro coprirà le prime attività di sviluppo e progettazione, mentre il valore contrattuale globale è di circa 130 milioni di euro.

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