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E-commerce, l’Italia accelera. Aumentano i negozi di shopping online

In Italia raddoppiano le imprese del settore e-commerce: sono 16mila, ma la strada per una vera digitalizzazione del commercio è lunga

 

 

L’Italia ingrana la quinta nel settore e-commerce. Negli ultimi sei anni raddoppiano le imprese, ma la strada è ancora lunga e tanto bisogna fare per recuperare il gap esistente con gli altri Paesi europei. Ma andiamo per gradi.

Sempre più aziende e-commerce

Lo shopping online è importante per la crescita del commercio italiano. Lo sanno bene le imprese, che investono sempre più in vetrine e shop digitali. A dirlo è un report della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese: le aziende attive in Italia nel campo del commercio online sono più che raddoppiate negli ultimi sei anni e sono 16mila, con una crescita del 118% dal 2010 al 2016 e del 10% tra il 2015 e il 2016.

A scegliere l’e-commerce sono soprattutto le aziende di Roma (1.400 sedi di impresa), Milano (1.272) e Napoli (1.060). Milano, invece, è prima in Italia per numero di addetti (3.126 occupati), seguono Perugia (2.616), Roma (2mila) e Napoli (1.400).

Quanto nello specifico alla Lombardia, la crescita registrata è del +9% in un anno e del +113% in 6 anni. Le imprese specializzate in commercio via internet passano infatti dalle 1.348 del 2010 alle quasi 3 mila del 2016 e danno lavoro a quasi la metà degli occupati del settore, 5 mila su 13 mila.
Milano è prima a livello regionale con 1.272 imprese nel settore, il doppio del 2010, quando erano 613, e oltre 3 mila addetti. C’è poi Brescia con 329 imprese, Bergamo con 255 imprese e Monza con 254.

Come vendere online i nostri prodotti

Possiamo scegliere tra diverse opzioni per vendere online. Possiamo utilizzare la vetrina di un grande store già esistente, come eBay o Amazon, oppure possiamo dar vita ad un nostro sito di e-commerce, o tramite piattaforme esistenti e già impostate a questo scopo o acquistando un dominio e uno spazio Web su cui installare un CMS (content management system), ovvero un sistema che ci permette di gestire in maniera completa tutti gli aspetti del proprio negozio online.

Bisogna scegliere la soluzione più adatta alla proprie esigenze e alle proprie ambizioni.

Come aprire un sito di e-commerce

Se si è scelto di aprire qualcosa in proprio, bisognerà optare tra piattaforme già impostate che ci danno l’opportunità di avviare uno store di piccole dimensioni o siti di e-commerce grandi, con un proprio dominio web.

Aprire un sito di e-commerce tramite piattafome dedicate

Blomming

Blomming ci permette di inaugurare un negozio online in pochi click ed offre anche una funzione di integrazione con Facebook, che permette di commercializzare i propri prodotti in vendita sulle pagine del noto social network senza dover fare ulteriori passaggi.

Ovviamente bisognerà pagare un “affitto”, in base alla vostra attività. Il livello Starter costa 9,99 euro/mese e consente di vendere fino a 10 prodotti su un dominio di terzo livello; quello Base ha un costo di 19,99 euro al mese e offre la possibilità di vendere un numero illimitato di prodotti e di personalizzare il tema dello store. Il livello Premium ci offre la possibilità di utilizzare un dominio personalizzato e ha un costo di 24,99 euro al mese.

OneMinuteSite

Nato in Italia, OneMinuteSite permette di creare siti Internet e negozi online in pochissimo tempo. Anche questa piattaforma dedicata offre diverse soluzioni di budget e servizio. Con soli 4 euro al mese (più IVA) è possibile usufruire di un dominio di secondo livello (nomesito.it) e la possibilità di vendere fino a 5 prodotti, quello Professional che costa 8 euro/mese (più IVA), permette di vendere fino a 20 prodotti su un dominio di secondo livello e quello Business che al costo di 16 euro mensili (più IVA) propone tutti i vantaggi dell’offerta Business, il supporto a Trovaprezzi, l’attivazione di una campagna Google AdWords Budget con 100 euro inclusi e 2 ore di consulenza dedicata.

Aprire un sito di e-commerce comprando un dominio web

Se si ha già un’attività avviata sarebbe più opportuno aprire un sito di e-commerce tutto proprio e di grandi dimesioni, con possibilità di vendite illimitate. Il primo passo da fare in questo senso è comprare un dominio Web e uno spazio Web, adatti ad ospitare un CMS, ovvero un software che ci permette di gestire tramite una piattaforma il sito.

Prima di acquistare lo spazio è bene verificare che questo goda del supporto a tutte le estensione php necessarie a far funzionare il CMS che sceglierai, che abbia storage sufficiente ad ospitare i contenuti del tuo negozio e che consenta un traffico mensile non proprio limitato (se si vuol vendere è importante).

Dopo aver acquistato lo spazio web bisognerà scegliere il CMS. Quali sono? Eccone alcuni:

WordPress si tratta di un software gratuito e open source. La piattaforma è ideale per la realizzazione di Magazine e blog, ma con qualche accortezza e grazie alla disponibilità di numerosi plugin (WooCommerce, WP e-Commerce e JigoShop ) e temi si può trasformare abbastanza facilmente in una piattaforma ecommerce. Un vantaggio: è semplice da utilizzare, anche per chi è alle prime armi.

Joomla, come WordPress, nasce per la creazione di siti Web non prettamente dedicati all’ecommerce e sfrutta i plugin, come Virtuemart, per la creazione di un negozio online.

Magento è un Csm open source, personalizzabile e che offre la possibilità di gestire più negozi online dal medesimo pannello di amministrazione. Linstallazione di Magento, fate attenzione, richiede server con requisiti minimi abbastanza elevati per funzionare correttamente. Oltre alla versione gratuita offre anche una versione a pagamento.

Prestashop è una piattaforma ecommerce francese. È sempre Opne Source, ma rispetto a quelle presentate precedentemente, il software offre la possibilità di gestire un numero minore di articoli.

Drupal è una piattaforma gratuita e open source, ideale per chi intende personalizzare al massimo il proprio sito di e-commerce.

Tassazione e Partita Iva

Partita IvaSe è vero che i costi di gestione di un negozio online sono nettamente inferiori a quelli di uno store fisico, è anche vero che ci sono e che online non significa evadere il fisco.

Prima di avviare le procedure dell’apertura del vostro sito di e-commerce sarebbe bene rivolgersi ad un commercialista per quantificare l’importo delle tasse si devono pagare su un negozio online, su una base di fatturato minimo (se l’attività è all’inizio).

Non solo: bisogna anche vedere quale codice Ateco l’azienda avrà, aprire una nuova impresa con la Partita IVA e studiare quali saranno i costi fissi della partita IVA (regime fiscale fiscale e obblighi IVA e di imposta) e le eventuali spese deducibili per la relativa attività di impresa e i costi per i contributi previdenziali previsti per gli iscritti alla Gestione Separata INPS.

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