È Londra la capitale europea del fintech. Con 317 contratti firmati nei primi 6 mesi del 2021 e oltre 4 miliardi di sterline investite da inizio anno, il Regno Unito si è messo in testa alla classifica dei paesi che più attraggono capitali legati alle tecnologie nel settore della finanza. Da gennaio a giugno 2021 è già stata superata la cifra di investimenti del 2020, primo anno della pandemia, e di oltre un quarto quella del 2019.
Le due start-up dei pagamenti online Saltpay e Checkout.com guidano gli investimenti nel settore, avendo raccolto sul mercato rispettivamente 500 e 400 milioni di sterline. La banca digitale Starling si piazza subito dopo con 376 milioni, mentre la piattaforma per la compravendita di criptovalute Blockchain.com e il network di pagamenti Rapyd si sono assicurate 300 milioni. Queste 5 società sono tra le dieci che hanno ottenuto maggiori investimenti — mega-rounds — in Europa.
Il settore del fintech UK è secondo al mondo solo a quello americano in termini di fund-raising — in Usa le società hanno raccolto 26,7 miliardi di dollari per 940 deals nel 2021 — e mostra l’appetibilità del mercato londinese per i capitali internazionali interessati all’innovazione, all’high-tech e alla tecnologia ad alto livello di sviluppo. Il fintech è uno dei settori maggiormente in crescita dell’economia britannica e ha un ruolo essenziale nella ripresa del paese post-pandemia. Lo stesso programma del governo Tory alle elezioni del 2019 faceva riferimento al suo sviluppo per la Global Britain post-Brexit. Londra è la seconda città al mondo per il fintech dopo San Francisco ma, secondo un report di Findexable, l’espansione del settore in tutto il Regno Unito, è già in corso, tutto a beneficio del programma di riequilibrare l’economia inglese portato avanti dal premier Boris Johnson.
Revolut, la banca digitale fondata sei anni fa dal russo Nikolay Storonsky, è la società del fintech con la valutazione più alta sul mercato, ben 33 miliardi di dollari, con il patrimonio personale di Storonsky — azionista di maggioranza con il 20% — che si attesta a 7 miliardi di dollari. Il valore della società è cresciuto del 500% dal febbraio 2020: come in tutte le crisi, anche quella pandemica ha visto i suoi vincitori e i suoi vinti.