È ormai chiaro che l’esplosione dell’intelligenza artificiale ha preso in contropiede Apple, costretta nel giro di pochi mesi a ridisegnare i propri piani industriali anche a costo di abbandonare i progetti sull’Apple Car e sui microled per smartwatch.
APPLE TORNA A INVESTIRE SU IA E ASSISTENTI VIRTUALI?
Chiuso il rubinetto delle spese superflue, Cupertino può tornare in campo. Un campo in cui, nella grande partita degli assistenti virtuali, non tocca palla da parecchio se si considera che è dal 2010, ovvero da quando Apple acquistò Siri per 200 milioni di dollari, facendone l’assistente virtuale presente negli iPhone e negli altri dispositivi, che non combina altro di eclatante.
LE MOSSE DI CUPERTINO
Qua e là qualche spesa è stata comunque fatta: oltre venti startup tra il 2017 e il 2023, più del doppio delle acquisizioni di Microsoft e Meta (prese singolarmente) nello stesso periodo di tempo. L’accordo più voluminoso di Apple risale al 2013, quando ha acquisito PrimeSense per 360 milioni di dollari.
PrimeSense è un’azienda israeliana che si occupa di strumenti e software per il rilevamento dei movimenti (motion-sensing) nota soprattutto al grande pubblico per aver collaborato con Microsoft alla periferica videoludica Kinect. Nel 2020, poi, Apple ha speso 200 milioni di dollari per comprare Xnor.ai, una startup statunitense specializzata nei sistemi di riconoscimento delle immagini.
L’ACCORDO TRA APPLE E SHUTTERSTOCK
Per questo fa notizia di un accordo (che a livello economico dovrebbe aggirarsi tra i 25 e i 50 milioni di dollari) con Shutterstock, tra le più note librerie online di immagini su licenza, suscita clamore, dato che è un segno più che evidente del rinnovato interesse per Apple per gli algoritmi di intelligenza artificiale.
Le IA, del resto è noto, per apprendere e affinarsi vanno sfamate: divorano qualsiasi cosa e il rischio che tocchino materiale protetto da diritto d’autore sta inducendo chi le alleva a sottoscrivere accordi ad hoc coi fornitori di questi peculiari ‘mangimi’ pur di evitare di incorrere in cause multimilionarie.
I CONTATTI CON GLI EDITORI
Negli scorsi mesi era circolata la notizia che Apple al medesimo fine avesse contattato grandi nomi dell’editoria come Conde Nast, IAC e NBC per poter usare gli articoli usciti sulle rispettive testate come materiale di addestramento per l’intelligenza artificiale.
Insomma, la casa della Mela morsicata non è stata con le mani in mano. Al momento però, lato utenti, di concreto si è visto poco o nulla. Qualche annuncio eclatante dovrà per forza essere fatto alla WWDC 2024 del prossimo giugno per non avvalorare ulteriormente le dicerie sul suo ritardo sulle concorrenti.