L’Italia è presente. Dopo le iniziative di Francia, del Regno Unito con la propria task force congiunta, e del Parlamento maltese, pochi giorni fa è scesa in campo anche l’Italia attraverso la Consob.
Il terreno sul quale ci si muove (perché ci vedrà coinvolti tutti direttamente) è arduo, talvolta caratterizzato da fallimenti (troppi) e al tempo stesso raffigura qualcosa di etereo: disciplinare “Le offerte iniziali e gli scambi di cripto-attività”. Questo è il titolo dato al “Documento per la Discussione” reso pubblico dalla Divisione Strategie Regolamentari della Consob.
La materia è molto vasta e, da come si può apprende dalla consultazione dello stesso paper, l’organismo di vigilanza chiede il coinvolgimento di tutti ovvero di quei «soggetti potenzialmente interessati».
Il tempo a disposizione entro il quale poter apportare un proprio contributo è circoscritto a soli sessanta giorni: pochi? Troppi? Troppo pochi? Se si vuole agire, contribuendo, si ritengono più che sufficienti.
Questa iniziativa da parte di Consob è di assoluta concretezza e rilevanza poiché coerente con quanto la stessa Commissione illustra nel proprio sito internet alla sezione “Le conoscenze finanziarie di base/Le Criptovalute” e specificatamente al Box 3 in materia di Initial coin offering (ICO) dove si può leggere come «Il “ciclo di vita” di una ICO – nella forma più ricorrente riscontrata sul mercato – riproduce, con alcune spiccate peculiarità, le fasi del processo di finanziamento diretto di una realtà imprenditoriale innovativa di piccole dimensioni e (usualmente) in fase di lancio alla ricerca di investitori».
Ed inoltre «i profili di attenzione per le autorità di supervisione dei mercati finanziari sollevati dalle ICOs sono molteplici, così come sono numerosi e differenti gli approcci finora seguiti per fornire una prima risposta ‘regolamentare’ al fenomeno».
Come detto, il terreno è ampio, e delimitato (per il momento) ad uno solo dei molteplici aspetti del mondo virtuale; un pianeta – quest’ultimo – divenuto maggiormente reale perché rappresentato non solo da numeri ma bensì perché oggetto di potenziale regolamentazione.
Nella premessa di Consob è presente un chiaro obiettivo privo di fraintendimenti: «Avviare un dibattito a livello nazionale». L’Italia si è sempre distinta per la propria lungimiranza in molti campi della quotidianità creando vera e propria materia di studio per i posteri.
Ora abbiamo la possibilità di poter iniziare, contribuendo, a questo ambizioso piano di sviluppo. Diamo il nostro apporto di conoscenza perché raramente accade di poter essere attori e non solo spettatori. Per una volta, almeno per questa volta, lasciamoci alle spalle i critici ricordando che – quest’ultimi – sapranno sempre cosa dire. Dopo. Sempre e solo dopo.