In un contesto economico sempre più globale e diversificato, le aziende, mai come nell’attuale fase storica caratterizzata da innovazioni tecnologiche capaci di rivoluzionare più settori e da tensioni geopolitiche foriere di nuovi assetti mondiali, sono chiamate a fare i conti con un panorama in continua evoluzione. Sempre più analisti sostengono che l’inclusione, intesa come il riconoscimento e l’accoglienza della diversità all’interno dei luoghi di lavoro, stia diventando un pilastro fondamentale per il successo delle organizzazioni. Non si tratta più di una questione di mera sensibilità sociale, ma di una necessità strategica che incide sulla produttività, l’innovazione e il benessere dei dipendenti. E può anche essere un parametro utile ad attrarre nuovi investitori.
COSA SI INTENDE PER INCLUSIONE
L’inclusione in azienda riguarda la creazione di un ambiente dove tutti i dipendenti, indipendentemente dalla loro origine, genere, età, orientamento sessuale, abilità fisiche o mentali, o background culturale, si sentano valorizzati, rispettati e in grado di esprimere il proprio potenziale senza timori di pregiudizi o discriminazioni. Non è solo una questione di rappresentanza, ma vuol dire garantire che ogni individuo possa partecipare attivamente e portare il proprio contributo all’organizzazione.
Questo assume un valore particolare nei gruppi molto ampi che potrebbero rischiare di apparire spersonalizzanti. L’inclusione aziendale non è solo una questione di giustizia sociale, ma una vera e propria leva strategica per il successo a lungo termine e una necessità imprescindibile per il futuro delle imprese e della società.
L’INCLUSIONE IN ENGINEERING
Engineering, società attiva all’interno del settore della trasformazione digitale di imprese e Pubbliche amministrazioni, con oltre 14mila dipendenti, ha avviato un percorso che la sta portando a porre sempre più attenzione a tali temi. Nel Gruppo guidato da Maximo Ibarra le strategie di Diversity, Equity & Inclusion (“DE&I”) si concentrano su quattro linee di azione:
- promozione delle diversità della popolazione aziendale;
- costruzione di una cultura d’impresa vocata all’inclusione;
- definizione di una governance con l’assegnazione di ruoli e responsabilità interne dedicate;
- monitoraggio, reportistica e analisi dei dati.
LE METRICHE
L’azienda ha definito KPI specifici relativi alla presenza femminile all’interno dell’organizzazione e ha introdotto una dashboard per il nuovo sistema HR che consente il monitoraggio costante di metriche sulla diversità della forza lavoro per genere, età anagrafica e disabilità. Una cura che inizia sin dal momento della selezione del personale e che accompagna i dipendenti per tutta la loro “vita professionale”, sostenendo i momenti più delicati come quello della genitorialità in maniera egualitaria per gli uomini e le donne.
IL SUPPORTO DI ENGINEERING ALL’OCCUPAZIONE FEMMINILE
In tal senso va anche letta l’adesione a Valore D, una piattaforma di aziende impegnate a contrastare la disparità di genere, così come la partecipazione alla Pink Academy per la formazione e l’inserimento di neolaureate, con background di studi non Stem. Inoltre, questo forte impegno è stato tradotto nell’istituzione di un Comitato DE&I Globale presieduto dal Ceo che, con cadenza trimestrale, stabilisce le linee di intervento e verifica i progressi rispetto agli obiettivi prefissati. Nel 2023 è stata anche creata la struttura di Diversity, Equity and Inclusion all’interno della Direzione Risorse Umane e Organizzazione. L’impegno del Gruppo è stato riconosciuto con il Diversity Equity & Inclusion Award 2023, che ha premiato Engineering per l’impegno nella promozione dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità e appartenenti a categorie protette.