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Versalis (Eni), cosa prevede il protocollo d’intesa con i sindacati

Tutti i dettagli sul protocollo d’intesa per la riconversione industriale di Versalis verso la tecnologia e la transizione green tra le organizzazioni sindacali e la società del gruppo Eni. 

Garanzie di investimenti, intensità industriale e livelli occupazionali  per i siti di Priolo, Ragusa e Brindisi. Presso il dicastero un tavolo di coordinamento e monitoraggio per l’attuazione del Piano.

È stato sottoscritto ieri al dicastero delle Imprese e del Made in Italy il protocollo d’intesa sulla riconversione industriale di Versalis verso la tecnologia e la transizione green, tra le organizzazioni sindacali e la società del gruppo Eni. I sindacati di settore che hanno firmato il testo  sono stati la Uiltec Uil, la Femca Cisl, l’Ugl chimici e la Fialc Cisal. Non lo ha fatto la Filctem Cgil.

LA SODDISFAZIONE DEL MINISTRO URSO

Il ministro Adolfo Urso, che è stato presente all’incontro fine al momento dell’accordo, è stato il primo a dichiarare la soddisfazione per il risultato conseguito: “Raggiunta una tappa fondamentale verso un futuro sostenibile per il settore chimico – ha detto- Non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà, ma abbiamo scelto di guardare al futuro, trasformando una crisi in un’opportunità straordinaria per rilanciare la chimica, rendendola un settore competitivo e protagonista della transizione green”.

LE REAZIONI DEI SINDACATI

Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, ha spiegato i motivi della scelta sindacale dell’organizzazione da lei guidata: “Sottoscrivere il protocollo d’intesa tra noi ed Eni Versalis – ha sottolineato- in sede ministeriale ha significato agire con responsabilità per garantire al settore investimenti, intensità industriale ed i livelli occupazionali. Nel protocollo in questione ci sono degli elementi che, tra gli altri, per noi sono sempre stati condizioni irrinunciabili. Questa prospettiva riguarda i siti produttivi di Priolo, Ragusa e Brindisi. L’impianto di cracking della realtà pugliese verrà intanto messo in conservazione, in attesa di condizioni di mercato utili alla sua rimessa in servizio. Inoltre, esiste la garanzia degli approvvigionamenti a supporto di tutti gli stabilimenti di Eni Versalis in Italia. E risultano tutelati i livelli occupazionali locali dei lavoratori addetti agli appalti collegati alle attività industriali di Eni Versalis interessate dagli investimenti. E ogni nuova produzione continuerà ad avere identità Eni. Bene il tavolo di coordinamento e monitoraggio presso il Mimit determinante per vigilare su impegni presi dalle parti coinvolte dal protocollo d’intesa. È fondamentale la garanzia da parte del governo sulla competitività del Paese anche attraverso la gestione delle dinamiche di un settore caratterizzato da una trasformazione epocale che ci coinvolge in un percorso necessario ed inevitabile”. Questo pomeriggio la leader della Uiltec incontrerà i lavoratori, riuniti in assemblea, presso la Sala formazione del Petrolchimico di Bari, per ripercorrere tutte le tappe della vertenza Eni-Versalis fino all’epilogo di ieri sera.

Nora Garofalo, Segretaria generale della Femca Cisl, ha reso nota così la sua soddisfazione per l’accordo conseguito: “Dopo sei mesi di intenso confronto con Eni, tavoli politici e tecnici – ha ribadito- abbiamo firmato convintamente il protocollo d’intesa sul piano di trasformazione Versalis, perché siano salvaguardate l’intensità industriale e occupazionale dei siti produttivi di Brindisi, Priolo e Ragusa.  Ora è necessario che il progetto vada avanti e si attivino i tavoli previsti dal protocollo per il monitoraggio e il governo delle fasi della riconversione. Ringraziamo il Ministro Urso per aver accompagnato tutto il percorso facendosi garante dell’attuazione del protocollo, anche per favorire gli iter autorizzativi dei nuovi progetti industriali”.

Di parere diverso la Cgil che si espressa attraverso le dichiarazioni del segretario confederale Pino Gesmundo: “A nostro avviso – ha spiegato il dirigente sindacale- il documento presentato oggi ha elementi generici che non forniscono le indispensabili garanzie occupazionali sia per i dipendenti diretti che per gli indiretti. Positivo che il Ministero abbia accettato la nostra richiesta di un tavolo per l’indotto. Ribadiamo la nostra posizione di contrarietà per i rischi che il piano di smantellamento della chimica di base avrà sulla tenuta complessiva del sistema industriale del Paese. Nei prossimi giorni – annuncia il dirigente sindacale – presenteremo le nostre modifiche al testo, finalizzate alla garanzia occupazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano nell’Azienda e nell’indotto. Per noi la giornata di oggi non è esaustiva continueremo nella mobilitazione”.

I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO

Nella nota che appare sulla sezione “Notizie” del sito del Mimit si leggono in sintesi i contenuti del protocollo d’intesa firmato tra le parti: “Nello specifico – è indicato- il piano prevede, da un lato, la ristrutturazione della chimica di base, con la fermata degli impianti di cracking e, dall’altro, lo sviluppo delle nuove piattaforme sostenibili della chimica circolare, bio e specializzata. A Brindisi sorgerà invece una gigafactory di accumuli stazionari sviluppato in collaborazione con Seri Industrial SpA. Queste nuove piattaforme tecnologiche garantiranno complessivamente il mantenimento dell’attuale intensità industriale e occupazionale. L’azienda ha assicurato che il piano di trasformazione sarà attuato entro cinque anni e prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con una riduzione di circa 1 milione di tonnellate di CO2, pari al 40% delle emissioni di Versalis in Italia. Il Mimit ha garantito il massimo supporto all’operazione, istituendo, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, un tavolo di coordinamento e monitoraggio per l’attuazione del Piano Eni. L’obiettivo è garantire il rispetto di tutti gli impegni assunti, inclusi i tempi di realizzazione, la tutela dei livelli occupazionali e l’impatto sulla filiera a valle e sull’indotto”.

IL GOVERNO PER UN’ALLEANZA EUROPEA DELLA CHIMICA

Il ministro Adolfo Urso ha ricordato il percorso comune e gli impegni presi sul fronte della chimica: “Abbiamo riunito il tavolo della chimica, il 5 dicembre, e iniziato subito un percorso di revisione europeo, guidando il fronte delle riforme, per rendere sostenibile questo settore strategico nel nostro continente. Il 13 dicembre abbiamo istituito il tavolo Versalis e il 27 dicembre abbiamo presentato con la Polonia e altri Paesi il ‘non paper’ sul Cbam, che prevede una profonda revisione delle normative europee per rendere sostenibili le industrie energivore, con la chimica anche la siderurgia, il vetro e la carta”. Domani questo tema, ha fatto sapere il rappresentante del governo, sarà all’ordine del giorno del Consiglio competitività a Bruxelles. Ed in vista di questo appuntamento, oggi il ministro italiano parteciperà con il suo omologo francese Marc Ferracci ad una riunione da remoto con gli altri ministri Ue “per realizzare un’alleanza europea per la Chimica”.

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