Trenord, la società di Trenitalia e Gruppo FNM che si occupa del trasporto ferroviario in Lombardia, ha applicato dallo scorso 1 settembre un aumento tariffario del 4 per cento nella regione. Una delle cause, secondo Dario Balotta, presidente dell’ONLIT (Osservatorio nazionale liberalizzazione infrastrutture e trasporti) e membro del partito Europa Verde, è l’adozione dell’idrogeno per i cento chilometri circa della linea Brescia-Iseo-Edolo.
L’utilizzo dell’idrogeno in sostituzione del gasolio ha comportato per Trenord costi aggiuntivi di 23 milioni di euro, sostiene Balotta: la società passerà infatti “da una spesa di 17,5 milioni l’anno a una di 40,5 milioni, ben 23 in più, che verrebbero recuperati in parte dall’aumento delle tariffe”.
L’idrogeno è un combustibile che non rilascia CO2 ed è pertanto utile per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti.
UN INVESTIMENTO INGIUSTIFICATO, DICE BALOTTA
A detta di Balotta, l’investimento di Trenord nell’idrogeno è ingiustificato, visto il ridotto numero di passeggeri sulla linea Brescia-Iseo-Edolo – è la ferrovia lombarda meno affollata, dice – e la maggiore convenienza dell’elettrificazione.
L’idrogeno utilizzato, peraltro, è “grigio”, cioè ottenuto da una reazione di reforming con vapore del metano durante la quale viene rilasciata molta CO2. Benché il suo utilizzo non rilasci comunque gas serra (ad eccezione del vapore acqueo), l’idrogeno grigio non è considerato pulito come quello “verde”, ricavato dalla scissione dell’acqua con l’elettricità da fonte rinnovabile. L’idrogeno verde è però molto più costoso di quello grigio: hanno un prezzo di circa 5 e 2 dollari al chilo, rispettivamente.
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IL PIANO DI TRENORD E DI ALSTOM SUI TRENI A IDROGENO
A settembre 2021 l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, aveva detto che il progetto H2iseO di Trenord e Gruppo FNM, che prevede l’entrata in servizio di treni a idrogeno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo nel 2024, avrebbe fatto da “traino [al] processo di transizione energetica ed ecologica dando vita a una filiera dell’idrogeno” nella regione che si estenderà poi agli altri mezzi di trasporto e alle industrie. Alla creazione di questo polo dell’idrogeno – hydrogen valley, in gergo – tra la Valcamonica e il lago d’Iseo stanno partecipando anche Snam, Enel Green Power e A2A.
Trenord ha investito 160 milioni per quattordici nuovi treni a idrogeno, realizzati dal gruppo francese Alstom: la consegna dei primi sei è prevista per il 2023, e l’entrata in servizio nel 2024.
Il progetto per la conversione a idrogeno della linea Brescia-Iseo-Edolo si compone di tre fasi: la fase uno consiste in sei treni e una stazione di rifornimento a Iseo; la fase due prevede otto treni e una stazione di rifornimento a Brescia; la fase tre, infine, prevede quaranta bus a idrogeno.
In audizione alla Camera nell’aprile 2021, Alstom dichiarò di avere una “forte attenzione” sulle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: “l’obiettivo sarebbe di arrivare ai Giochi olimpici del 2026 trasportando i visitatori con treni a idrogeno e non con treni diesel”.