Entro fine anno il governo presenterà la società statale dedicata alla costruzione di “reattori nucleari di terza generazione avanzata e poi di quarta generazione” in Italia. Lo ha detto oggi il ministro delle Imprese Adolfo Urso a margine dell’assemblea di Assolombarda, aggiungendo che “il differenziale competitivo del nostro paese, del nostro sistema, rispetto agli altri con cui dobbiamo confrontarci, come Spagna, Francia e Germania, è il costo dell’energia”.
IL VANTAGGIO DEL NUCLEARE
Il tema del costo elevato dell’energia in Italia era stato sollevato anche dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, durante l’audizione in Parlamento.
Le centrali nucleari, per via della loro complessità tecnica, richiedono generalmente degli investimenti iniziali piuttosto alti; una volta attive, però, permettono di produrre tanta elettricità pulita a costi bassi e in maniera stabile e continua: per questo, il governo pensa che i reattori possano permettere la decarbonizzazione dei settori energivori come la siderurgia, la ceramica e la vetraria.
Stando alle stime ufficiali, se l’Italia inserisse una quota di almeno l’11 per cento di fonte nucleare nel proprio mix elettrico, potrebbe risparmiare 17 miliardi di euro sulle spese per la decarbonizzazione dell’economia al 2050.
LA QUESTIONE LEGISLATIVA
Tuttavia, la capacità nucleare italiana è stata dismessa dopo il referendum del 1987, una decisione confermata nel 2011. “Per questo”, ha spiegato Urso, “il governo ha deciso di elaborare entro fine dell’anno un contesto legislativo che consenta anche al nostro paese di installare le nuove centrali nucleari di terza generazione avanzata e di quarta generazione e di lavorare anche sulla fusione”. Le tecnologie di quarta generazione e di fusione non sono disponibili a livello commerciale.
QUALI SARANNO I PARTNER DELL’ITALIA SUI REATTORI?
In precedenza, sempre Urso aveva dichiarato che la società dedicata ai reattori sarà italiana ma “con partnership tecnologica straniera”.
Qualche giorno fa il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha rivelato che il governo sta conducendo delle trattative in merito con diverse aziende – incluse la francese Edf e la statunitense Westinghouse – perché “la portata degli investimenti nel nucleare richiede la cooperazione con diversi attori internazionali”.
IL RUOLO DI ANSALDO ENERGIA E NEWCLEO
Stando alle indiscrezioni riportate nelle scorse settimane da Bloomberg e da Reuters, nel piano governativo sui reattori saranno coinvolte anche Ansaldo Energia e la startup britannica (ma di origine italiana) Newcleo, specializzata nei piccoli reattori modulari di quarta generazione. Ansaldo Energia, attraverso la divisione Ansaldo Nucleare, già collabora sia con Edf che con Westinghouse, anche allo sviluppo di small modular reactors e di reattori di quarta generazione al piombo.
Newcleo è molto attiva in Francia, dove ha spostato la sede per accedere più facilmente ai finanziamenti.
Urso ha specificato che i reattori per l’Italia verranno realizzati nel nostro paese ed eventualmente esportati all’estero.