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La Russia strozzerà l’export di gas nobili (come il neon)

La Russia limiterà le esportazioni di gas nobili, necessari anche alla produzione di microchip. L'Ucraina ne era un fornitore di primo piano, ma la guerra ha bloccato la produzione.

 

Giovedì scorso la Russia ha annunciato che limiterà le esportazioni di gas nobili come il neon (una materia prima necessaria alla produzione di chip) fino alla fine del 2022 per rafforzare la sua posizione di mercato. Più nello specifico, il governo russo ha spiegato che le vendite all’estero di gas nobili saranno consentite solo a chi otterrà un permesso speciale dallo stato; la politica resterà in vigore fino al prossimo 31 dicembre.

LA VERSIONE DI MOSCA

Contattato da Reuters, il ministero del Commercio russo ha dichiarato che la mossa offrirà l’opportunità di “riorganizzare le catene che sono state spezzate e di costruirne di nuove”.

“Abbiamo in programma di aumentare la nostra capacità produttiva [di gas nobili] nel prossimo futuro”, ha fatto sapere il ministero. “Crediamo che avremo l’opportunità di essere ascoltati in questa catena globale, e questo ci darà un vantaggio competitivo se sarà necessario costruire trattative reciprocamente vantaggiose con i nostri colleghi”.

LA GUERRA BLOCCA L’UCRAINA

La decisione di Mosca andrà ad aggravare le difficoltà (preesistenti) dell’industria dei chip, rendendo più complicato l’approvvigionamento di un materiale di base.

Uno dei principali fornitori di gas nobili era l’Ucraina, ma per via dell’invasione russa ha dovuto sospendere la produzione negli impianti a Mariupol e a Odessa. Il Donbass, la regione dell’Ucraina orientale dove si concentra la “fase due” dell’offensiva russa, è un polo molto rilevante della produzione di neon.

QUANTO CONTA LA RUSSIA

La Russia vale il 30 per cento dell’offerta mondiale di gas nobili.

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