A Taranto, in Puglia, sorgerà una fabbrica di turbine eoliche realizzata dalla società cinese Ming Yang assieme all’italiana Renexia (gruppo Toto): lo ha confermato ieri il ministro delle Imprese Adolfo Urso (Fratelli d’Italia) durante la sua visita a Brindisi. E proprio a Brindisi, stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa locale, potrebbe aprire invece uno stabilimento di cavi elettrici, necessari per collegare i parchi eolici in mare alla rete elettrica.
Ming Yang è una delle maggiori costruttrici di turbine eoliche al mondo: l’Istituto tedesco per la difesa e gli studi strategici, in un rapporto commissionato dal ministero della Difesa della Germania, considerava però l’azienda un rischio per la sicurezza nazionale.
LE PAROLE DI URSO SULL’INTESA RENEXIA-MING YANG
Riferendosi al memorandum d’intesa firmato tra Renexia e Ming Yang nell’agosto 2024, che riguardava appunto l’apertura di una fabbrica di turbine eoliche – un investimento da 500 milioni di euro che darà lavoro a oltre mille persone -, il ministro Urso ha dichiarato che “noi abbiamo seguito e favorito questa intesa affinché si possa insediare proprio in questo asse pugliese tra Brindisi e Taranto e contribuire, insieme ad altri, alla rinascita industriale occupazionale del territorio”.
COSA PENSA D’ATTIS (FORZA ITALIA)
Secondo il deputato Mauro D’Attis (di Forza Italia, circoscrizione Puglia), “non c’è nulla di scandaloso” negli investimenti cinesi in Puglia. “Sia chiaro”, ha aggiunto, “l’Italia non può dare in mano ai cinesi, per esempio, il controllo delle telecomunicazioni. Ma ben vengano investimenti in Italia, e in particolare a Brindisi e a Taranto, che vedono partnership cinesi e italiani”.
LE TURBINE DI MING YANG SONO UN RISCHIO PER LA SICUREZZA NAZIONALE?
Nel rapporto dell’istituto tedesco Gids, però, si leggeva che la Cina potrebbe utilizzare le proprie turbine eoliche come una come un’arma di pressione economica o come uno strumento di spionaggio attraverso la raccolta di dati sensibili, la procrastinazione volontaria dei progetti energetici o la disattivazione da remoto degli impianti.
Il Gids raccomandava allora al governo tedesco, tra le altre cose, di bloccare la costruzione di un parco eolico offshore dotato di sedici turbine costruite da Ming Yang.
Prima del memorandum sulla costituzione di una società dedicata alle turbine eoliche, Ming Yang aveva fornito dieci turbine eoliche per un parco eolico in mare a Taranto, ultimato nel 2022. Lo scorso ottobre, invece, Renexia guidata dal direttore generale Riccardo Toto (nella foto) ha siglato un contratto con Ming Yang per un progetto di eolico offshore “galleggiante” da 2,8 gigawatt in Sicilia: sarà composto da 148 turbine.
L’IMPORTANZA MILITARE DI TARANTO E BRINDISI
Taranto e Brindisi, peraltro, sono delle importanti postazioni militari per la Marina italiana. Nel rapporto tedesco veniva spiegato che le aziende cinesi potrebbero sfruttare i software di controllo delle turbine per prelevare i dati raccolti dai numerosi radar presenti negli impianti: si tratta una vulnerabilità notevole, specialmente – appunto – se i parchi eolici dovessero trovarsi in prossimità di aree sensibili come le basi militari.