Nel 2024 in Italia si è verificato un calo della produzione (-1,6 per cento), delle importazioni (-4 per cento) e delle esportazioni (-76,4 per cento) di gas naturale, a fronte di un leggero aumento (+0,6 per cento) del consumo interno. Ma, come già anticipato dai dati di dicembre scorso, nei primi due mesi del 2025 si è registrato un aumento dei consumi, delle importazioni e anche della produzione nazionale.
Tutti i dettagli.
COME SONO ANDATI I CONSUMI ITALIANI DI GAS NEI PRIMI DUE MESI DEL 2025
A gennaio e a febbraio i consumi italiani di gas sono cresciuti dell’8 per cento su base annua, a 15,4 miliardi di metri cubi: un aumento significativo, anche perché il 2024, in quanto anno bisestile, aveva avuto un giorno di consumo in più.
I dati di Snam, la società che gestisce la rete nazionale del gas, segnalano una sostanziale stabilità della domanda industriale (2 miliardi di metri cubi). Mentre invece le reti di distribuzione, indicative dei consumi civili, hanno registrato un incremento di 0,3 miliardi di metri cubi, legato principalmente alle temperature invernali più basse rispetto all’anno scorso e quindi alla maggiore richiesta di energia per il riscaldamento.
A causa, poi, del calo della generazione eolica e della diminuzione delle importazioni, la produzione di elettricità dal gas è arrivata a 4,4 miliardi di metri cubi, il 23 per cento in più su base annua.
Considerando tutti questi fattori, si evince come il calo della domanda italiana di gas rilevato negli ultimi anni – anche se il 2024 è stato in linea con i livelli del 2023 – non sia dovuto soltanto a fattori strutturali, come l’efficientamento energetico e l’espansione delle fonti rinnovabili nel mix elettrico, ma sia dipeso anche da circostanze che potrebbero non ripetersi, come un inverno mite, una minore attività industriale o un output elevato degli impianti eolici, ad esempio. Peraltro, proprio l’espansione delle rinnovabili intermittenti rende necessario l’affiancamento a una generazione stabile come quella a gas, almeno fino a quando non si saranno affermate le tecnologie di stoccaggio su scala di rete.
COME SONO ANDATE LE IMPORTAZIONI
Nei primi due mesi del 2025 le importazioni di gas sono aumentate del 2 per cento, attestandosi a 9,5 miliardi di metri cubi. L’aumento del 31 per cento delle forniture dall’Algeria, che arrivano a Mazara del Vallo, ha più che compensato i cali da Tarvisio (storicamente il punto di ingresso del gas russo, e non solo), da Melendugno (dove termina il gasdotto Tap verso l’Azerbaigian) e da Gela (i flussi dalla Libia, comunque, erano già marginali).
Quanto al gas liquefatto, o Gnl, l’aumento dei volumi al rigassificatore di Piombino (+79 per cento) ha pareggiato la diminuzione all’impianto di Panigaglia (-80 per cento).
E GLI STOCCAGGI?
Il ricorso agli stoccaggi è cresciuto del 22 per cento, per 5,5 miliardi di metri cubi.
AUMENTA LA PRODUZIONE NAZIONALE
Pur rimanendo su volumi contenuti, la produzione nazionale di gas è cresciuta del 28 per cento, a 0,6 miliardi di metri cubi.
AUMENTANO LE ESPORTAZIONI
Dopo il calo del 2024, nei primi due mesi di quest’anno sono aumentate di 0,1 miliardi di metri cubi le esportazioni di gas verso i paesi europei confinanti. La capacità nazionale di export è stata portata da 6 a 9 miliardi di metri cubi all’anno; per effetto di nuovi interventi infrastrutturali, salirà a 14,5 miliardi.
In prospettiva, l’Italia potrebbe diventare un centro di ricezione e ridistribuzione tra il Mediterraneo e l’Europa continentale non solo del gas ma anche dell’idrogeno verde attraverso i progetti SoutH2 Corridor (con l’Austria e la Germania) e Linea Adriatica (oltre quattrocento chilometri di condotte da Sulmona a Minerbio).
– Leggi anche: Hub del gas in Italia? Cosa pensano Eni, Snam e Terna
Nel Transition Plan presentato in autunno Snam afferma che le sue infrastrutture per il gas siano coerenti con il processo di transizione ecologica anche sul lungo periodo, potendo trasportare l’idrogeno, il biometano e l’anidride carbonica catturata.
E IN EUROPA?
Nel Gas Market Report, Q1-2025 dell’Agenzia internazionale dell’energia si legge che “in Europa, la bassa velocità del vento nella prima metà di novembre 2024 ha portato a un forte calo della produzione di energia eolica su base annua. Le centrali elettriche a gas hanno svolto un ruolo fondamentale nel fornire supporto al sistema elettrico, aumentando la loro produzione di quasi l’80% su base annua. La maggiore domanda di gas è stata soddisfatta principalmente attraverso maggiori prelievi dallo stoccaggio”.