Eni e Ibm annunciano i primi risultati di una collaborazione pluriennale nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) con l’avvio della piattaforma Cognitive Discovery, che ha l’obiettivo di supportare il processo decisionale nelle fasi iniziali dell’esplorazione riducendo in modo significativo il rischio esplorativo legato alla complessità geologica.
I DETTAGLI DELLA COGNITIVE DISCOVERY
La Cognitive Discovery consente una rappresentazione più realistica e puntuale del modello geologico del sottosuolo, attraverso l’identificazione e la verifica di scenari alternativi plausibili.
CHE COSA DICONO ENI E IBM
La piattaforma di Cognitive Discovery – si legge in una nota per la stampa – “lavora come una sorta di Assistente di Intelligenza Aumentata, capace di accedere ad una quantità crescente di informazioni ampiamente diversificate”. Questa base di conoscenza “è assimilata dal sistema per creare il Knowledge Graph di Eni, capace di contestualizzare le varie componenti dell’informazione geologica, geofisica e geochimica allo scopo di interpretare i dati osservati, supportando gli esploratori nel loro lavoro quotidiano e migliorare il loro processo decisionale”.
I RISULTATI DELLA COLLABORAZIONE
All’interno del processo di trasformazione digitale per l’esplorazione di Eni, scrive il gruppo, “l’introduzione delle tecniche di AI rappresenta un importante impulso alle analisi geologiche e geofisiche che faciliterà nuove applicazioni, combinando analisi numeriche e logiche di grandi quantità di dati strutturati e non”.
I PROSSIMI PASSI
Eni e IBM puntano a estendere le capacità di analisi di documenti a nuovi domini applicativi come ad esempio ingegneria e modellizzazione di giacimento, e ad altre sorgenti di informazione.