Ore decisive per il futuro di Elettricità Futura, l’associazione delle imprese del settore elettrico italiano squassata da contestazioni verso il presidente Agostino Re Rebaudengo anche per mugugni relativi alla srl Ef-Servizi, controllata dalla medesima associazione che aderisce a Confindustria.
Dopo il rinvio dell’appuntamento del 14 ottobre, Elettricità Futura tiene il 23 ottobre l’assemblea dei soci.
Ecco fatti, nomi, date, bilanci, polemiche e approfondimenti.
L’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA DI ELETTRICITA’ FUTURA
L’ordine del giorno dell’assemblea del 23 ottobre reca l’approvazione del bilancio 2023 e la presa visione del budget 2024. Lo schema e la relazione di bilancio dell’associazione sono stati analizzati dal Consiglio generale di Elettricità Futura il 17 luglio scorso.
AL VIA LA PROCEDURA PER LA NOMINA DEL NUOVO PRESIDENTE
A completare gli impegni dell’assemblea l’avvio della procedura per la nomina del nuovo presidente che dovrebbe sostituire l’attuale presidente, Agostino Re Rebaudengo. Le indiscrezioni delle ultime ore da fonti confindustriali dicono che oggi, 23 ottobre, si avvia l’elezione del nuovo presidente ma non è detto che Re Rebaudengo si dimetta.
COME E’ ANDATA L’ASSEMBLEA
Secondo l’agenzia Adn Kronos, Elettricità Futura ha avviato il percorso per il cambio alla presidenza: a favore della nomina di un nuovo presidente al posto di Agostino Re Rebaudengo sarebbe l’80% della rappresentanza in assemblea. Il percorso di rinnovo per la presidenza, e quindi per la rimozione dell’attuale presidente, prevede la nomina dei saggi che comporranno la Commissione di designazione e si occuperanno di effettuare le consultazioni per il vaglio delle candidature.
LA RICOSTRUZIONE DI REPUBBLICA
Perché il presidente è considerato in bilico? Ha scritto nei giorni scorsi Repubblica: “Per i sostenitori di Re Rebaudengo, la motivazione è chiara. Il presidente, che avrebbe altri due anni di mandato di fronte, non è più in linea con la nuova Confindustria di Emanuele Orsini, che ha subito schierato l’associazione delle imprese italiane contro il Green Deal, tra gli applausi del governo”. I vertici di Confindustria, ha aggiunto il quotidiano romano, “non vedono l’ora di liberarsi di un presidente che sembra più andare d’accordo con le associazioni ambientaliste che con le imprese. Non a caso le obiezioni di Re Rebaudengo sono apparse molto simili a quelle avanzate da Greenpeace Italia, Kyoto club, Legambiente e Wwf Italia, che accusano il piano di puntare sul nucleare, lamentano «la mancanza di un target specifico di riduzione delle emissioni di CO2» e l’assenza di «una strategia di rapida decarbonizzazione»”.
LA SPACCATURA IN ELETTRICITA’ FUTURA
Ci sono due fronti nell’associazione, secondo Repubblica: “I piccoli produttori di energie rinnovabili, che sostengono Re Rebaudengo (è stato il presidente di Assorinnovabili per sei anni), possono poco contro i giganti che hanno chiesto l’assemblea straordinaria per farlo fuori. Società del calibro di Enel, Edison, A2A, Iren, Sorgenia. Tutte decise al “cambio di passo”, come dicono. A sentire le ragioni della controparte, Re Rebaudengo ha comunque fatto il suo tempo, perché il mandato normalmente sarebbe scaduto ora, alla soglia dei quattro anni, se l’attuale presidente non avesse ottenuto una proroga nel 2022”.
Inoltre Re Rebaudengo – sempre secondo la ricostruzione di Repubblica – “è accusato di immobilismo, di non avere “una proiezione verso l’esterno”, insomma di non aver accesso al governo in un momento in cui ci sono in ballo importanti partite per il settore, come la revisione del testo unico sulle rinnovabili o i tanti processi autorizzativi che restano ancora incagliati nei cassetti ministeriali. «Ma non è un fatto di colore politico. Re Rebaudengo – raccontano i suoi avversari – non riesce a farsi ascoltare nemmeno dalle regioni di centrosinistra, vedi la Sardegna della Todde, che ha bloccato tutti gli investimenti sulle rinnovabili»”.
IL BILANCIO 2023 DELL’ASSOCIAZIONE
Nel corso dell’assemblea dei soci, è prevista l’approvazione del bilancio 2023 di Elettricità Futura che vede il risultato di esercizio in flessione rispetto all’anno precedente: 61mila euro rispetto ai 250mila euro del 2022. Eppure i ricavi sono aumentati (da 1,38 milioni di euro a 1,54 milioni), ma sono lievitate anche alcune voci di costo, come quella del personale dipendente (da 200mila a 240mila) a quella relativa a consulenze e collaborazioni (da 120mila a 183mila).
IL PESO DEGLI ONERI STRAORDINARI
Ma l’impennata maggiore della voce di costo è quella degli oneri straordinari, incrementati per euro 482.500 passando da euro 51.404 nell’esercizio 2022 ad euro 533.904 nell’esercizio 2023. Come mai? Ecco quello che si legge nella relazione al bilancio che Startmag è in grado di svelare: “In particolare, nel corso del 2023 sono stati riconosciuti contributi a favore della controllata per euro 443.303 di cui euro 141.903 finalizzato a far fronte agli atti fraudolenti subiti EF Servizi ed i restanti euro 301.400 ad integrazione dei minori ricavi e ristoro dei maggiori costi sostenuti nel corso dell’esercizio. Sono stati inoltre contabilizzati euro 29.176 quali oneri derivanti da somme sottratte fraudolentemente da una dipendente della controllata e sono stati rilevati storni per quote associative per euro 8.785 oltre ad incrementi minori su altre voci”.
IL NODO EF SERVIZI
Il nodo della controllata Ef Servizi è uno dei fattori di polemiche e tensioni che solcano da tempo l’associazione confindustriale presieduta da Re Rebaudengo. Nelle scorse settimane, Start Magazine ha raccolto malumori e sfoghi di esponenti del settore che Start Magazine ha sintetizzato ai vertici dell’associazione per avere un riscontro e una risposta.
LE DOMANDE DI START MAGAZINE
Ecco le domande inviate ai vertici di Elettricità Futura:
LA (NON) RISPOSTA DI ELETTRICITA’ FUTURA
L’associazione presieduta da Re Rebaudengo ha impiegato 21 giorni per rispondere. Così: “Le richieste avanzate afferiscono a questioni di natura strettamente organizzativa interna dell’Associazione e pertanto non possono rivestire alcun interesse pubblico”.
I CONTI DI EF SERVIZI
Una non risposta che contribuisce ad alimentare dubbi e interrogativi visto anche quello che emerge dal bilancio dell’associazione. Peraltro la controllata in questione vede ridursi il risultato economico. Infatti passa da 53mila euro del 2022 a 6mila euro del 2023, con costi della produzione in aumento (2,5 milioni nel 2023 rispetto ai 2,2 milioni dell’anno precedente).