È nata una banca “armata” per avviare un cambiamento strategico nel finanziamento della difesa.
Una coalizione globale di capi della difesa, operatori finanziari e leader politici ha lanciato la Banca per la Difesa, la Sicurezza e la Resilienza (Dsr Bank), un’iniziativa da 100 miliardi di sterline progettata per colmare il gap di finanziamento che minaccia la sicurezza occidentale, come spiega il comunicato stampa.
“Con i governi alle prese con vincoli fiscali sempre più stretti, la spesa per la difesa ha faticato a tenere il passo con le minacce crescenti. La Dsr Bank offre un modello di finanziamento che rimuove gli ostacoli finanziari, garantendo che le nazioni possano investire in soluzioni di difesa all’avanguardia senza gravare in maniera insostenibile sulle finanze pubbliche”, aggiunge la nota.
Secondo il fondatore della Dsr Bank, Robert Murray – un ex ufficiale dell’esercito britannico e capo dell’innovazione alla Nato – la banca multilaterale emetterà obbligazioni e garanzie di credito. Inoltre, l’unica opzione praticabile per risolvere la crisi della difesa deve includere gli Stati Uniti, poiché l’Europa non ha la capacità di raccogliere capitali né la capacità produttiva per competere con il complesso militare-industriale della Russia, ha aggiunto.
Secondo fonti sentite da The Banker, la banca potrebbe essere operativa entro 18 mesi e avrà una struttura di capitale simile all’Asian Infrastructure Investment Bank, con una modesta quantità di capitale versato dai paesi azionisti di circa 20 miliardi di sterline. I restanti 80 miliardi di sterline sono “capitale richiamabile” ovvero un tipo di capitale sottoscritto dai paesi che devono raccogliere solo se chiamati.
Tutti i dettagli.
L’OBIETTIVO DI DSR BANK
Dall’aggressione russa all’Ucraina alle sfide di sicurezza nell’Indo-Pacifico, la Dsr Bank costituirà una nuova istituzione finanziaria multilaterale per finanziare aspetti cruciali della difesa quali l’approvvigionamento, la modernizzazione e la resilienza della supply-chain in tutta la Nato, l’Ue e le nazioni alleate dell’Indo-Pacifico.
La Dsr Bank si pone come scopo quello di garantire “che le nazioni alleate abbiano le risorse finanziarie per affrontare le sfide di sicurezza odierne”.
Ancora in fase di costituzione, la Dsr Bank si basa su una struttura sviluppata da alti dirigenti bancari, tra cui ex dirigenti di JPMorgan.
CHI È IL FONDATORE ROB MURRAY
Il fondatore Rob Murray ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’innovazione della Nato nello staff internazionale del Segretario generale a Bruxelles. In questo ruolo, ha avuto la responsabilità della stesura delle politiche associate alle tecnologie emergenti e dirompenti e all’innovazione in senso lato. Murray ha conseguito un master in politica internazionale e diplomazia, un master in gestione dell’intelligence, della sorveglianza e della ricognizione e un Mba presso l’Università di Chicago.
CHI SONO GLI ALTRI SOSTENITORI
Tra i sostenitori di questa iniziativa figurano: Lord Stuart Peach, ex Presidente del Comitato Militare della Nato (dal 2018 al 2021) e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito nel 2016; Mircea Geoană, ex Vice Segretario Generale della Nato dal 2019 al 2024 ed ex Ministro degli Esteri rumeno dal 2000 al 2004 e Richard Burr, ex Senatore degli Stati Uniti per la Carolina del Nord dal 2005 al 2023 e Presidente Repubblicano del Comitato di Intelligence del Senato degli Stati Uniti.
Altre figure chiave che supportano l’iniziativa includono: Generale Rick Hillier, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese dal 2005 al 2008, dal novembre 2020 al marzo 2021, Hillier ha supervisionato la task force vaccinale della provincia dell’Ontario in risposta alla pandemia di Covid-19; Giedrimas Jeglinskas, Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della Nato dal 2019 al 2022 e Rebecca Harding, economista esperta di commercio internazionale e supply-chain.
L’OPERATIVITÀ
La banca opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste, rendendo disponibili risorse a costi accessibili.
Un’ulteriore funzione della banca Dsr sarebbe quella di garantire il rischio per le banche commerciali, consentendo loro di estendere i finanziamenti alle aziende di difesa lungo tutta la catena di fornitura, secondo l’Atlantic Council. Per capitalizzare efficacemente la banca, gli alleati sarebbero invitati a fornire capitale con un approccio standard per gli istituti di prestito multilaterali (MLI). Inoltre, una proposta politicamente sensibile ma innovativa potrebbe comportare l’utilizzo di fondi sequestrati della banca centrale russa, o almeno degli interessi generati da questi fondi, attualmente detenuti in Belgio e gestiti da Euroclear, ha aggiunto il think tank con sede a Washington.
L’OBIETTIVO
Queste risorse finanzieranno l’approvvigionamento della difesa offrendo alle Nazioni finanziamenti a lungo termine e prevedibili, ai tassi più bassi possibili. Inoltre, l’istituto consentirà investimenti tecnologici “rapidi permettendo ai paesi di modernizzare le loro forze di difesa senza immediati oneri fiscali, attraverso processi di approvvigionamento più veloci” e “sosterrà la supply chain della difesa, garantendo alle banche commerciali il rischio, per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena del valore della difesa affinché le aziende possano costruire e aumentare la capacità produttiva”.
LE PAROLE DEL FONDATORE MURRAY
“Molti governi vogliono rafforzare le loro capacità di difesa ma sono frenati dai limiti legati al debito pubblico e dai vincoli fiscali. La DSR Bank è la soluzione: un approccio strategico, credibile e basato sul mercato che assicura la possibilità di difendere la democrazia senza compromettere la stabilità economica” ha dichiarato il fondatore della Dsr Bank Rob Murray.
“Dopo decenni di sotto investimenti – prosegue Murray – da parte dei governi Nazionali in tutto il continente, l’invasione russa dell’Ucraina ha lasciato l’Europa in preda a una grave crisi di sicurezza. È positivo che i governi europei siano ora aperti a esplorare come poter affrontare queste sfide e qualsiasi tentativo di aumentare la capacità di difesa europea è benvenuto. Tuttavia, qualsiasi soluzione pratica deve includere gli Stati Uniti, poiché l’Europa semplicemente non può farcela da sola in questo momento. Dopo l’incontro Trump-Zelensky, la reazione naturale e comprensibile per l’Europa è di chiudersi in sé stessa. Sarebbe un grande errore strategico che gioverebbe alle ambizioni della Russia. L’ordine internazionale è in una fase di evoluzione e strumenti come la Dsr Bank faranno parte di questa nuova architettura. L’idea di isolarsi completamente dal supporto americano sulla sicurezza e la difesa è assurda”.