Le infrastrutture materiali e immateriali fungono da volano per la crescita dei territori. È stato questo il tema di “Soluzioni infrastrutturali per il futuro delle aree montane”, il terzo panel “Spazio Montagna”, la due giorni che il gruppo parlamentare del Senato di Fratelli d’Italia ha dedicato ai temi della montagna, a La Thuile (AO).
Ospiti del Panel Mariangela Dejana, responsabile relazioni esterne di D-Orbit, Stefano Donnarumma, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (da remoto), Alessio Butti, sottosegretario innovazione tecnologica e transizione digitale, Paolo Ciocca, presidente di Open Fiber, Giuseppe Pecoraro, presidente Anas, Antonio Iannone, sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e Marco Bussone, presidente UNCEM – Unione Nazionale Dei Comuni, Delle Comunità e Degli Enti Montani.
GLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI DI FERROVIE DELLO STATO IN INDIA
Gli interventi degli ospiti hanno mostrato come parlare delle sfide poste dai territori montani avvicini anche mondi all’apparenza molto lontani. Italferr, la società di ingegneria del Gruppo FS, in joint venture con la svizzera Lombardi, sta lavorando alla costruzione della linea ferroviaria Rishikesh-Karnaprayag. L’obiettivo è la costruzione di un nuovo tracciato ferroviario nella regione himalayana dello Uttarakhand che corre in parallelo all’alveo del fiume Gange: 105 km, per lo più sotterranei, 17 gallerie e 13 stazioni. “L’iniziativa sull’Himalaya è una delle più complesse al mondo, Con i nostri tecnici noi siamo capaci di applicare sistemi innovativi e digitali utili alla realizzazione, progettazione di opere di questo tipo e anche alla prevenzione dei rischi – ha detto Donnarumma -. Noi esportiamo know how ma lo utilizziamo anche nel nostro paese. In questo periodo, in particolare, siamo impegnati in opere che valgono 25 miliardi di investimenti del PNRR. Inoltre, nel solo 2024 il gruppo ha investito 17,5 miliardi”.
IRIDE, UN PROGETTO SPAZIALE EUROPEO ED ITALIANO
Continuando a parlare di infrastrutture dall’India ci si può spostare ancora più lontano. Dal 15 gennaio 2025 è in orbita intorno alla Terra il primo satellite della costellazione IRIDE – il Pathfinder Hawk. IRIDE è una costellazione satellitare (34 satelliti commissionati (gli altri 35 sono opzionali) che nasce su iniziativa del Governo italiano, con il supporto delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (1,1 miliardi di euro). “Il progetto Iride contribuirà al monitoraggio del territorio soprattutto in ecosistemi così rilevanti come quelli montani – ha detto Mariangela Dejana, responsabile relazioni esterne di D-Orbit -. Iride doterà il paese di una capacità di osservazione della Terra che al momento nessuno ha in Europa”.
IRIDE, PROGETTO STRATEGICO PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO
Iride vede la collaborazione di campioni nazionali del settore industriale, da Argotec a Thales Alenia Space, e, come detto, vede la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La realizzazione del progetto dovrebbe essere ultimata entro il 2026 sotto la gestione dell’Esa e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Iride offrirà macro-servizi relativi al monitoraggio marino e costiero, alla qualità dell’aria, al monitoraggio dei movimenti del terreno, alla copertura del suolo, all’idro meteo clima, al monitoraggio delle risorse idriche, alla gestione delle emergenze e alla sicurezza. “Per la prima volta si mette insieme il satellite “Leo” e il satellite “Geo”, quindi Iride è sicuramente strategico per quello che è il controllo del territorio – ha detto Alessio Butti, sottosegretario innovazione tecnologica e transizione digitale -. Sarà un valido supporto per la protezione civile o per i comuni dei territori montani. È fuori dubbio che dobbiamo segnare un punto a favore dell’Europa. Ora la stessa celerità dovrebbe accompagnare anche Iris2 che si occuperà della connettività. Per noi estremamente importante perché ci consentirebbe di dotarci di una costellazione sovrana”.
CONNETTIVITÀ: I PROBLEMI DI MERCATO
La connettività è un altro degli asset fondamentali del sistema infrastrutturale. Nel nostro paese il Piano Italia 1 Giga vuole coprire il territorio nazionale con connessione veloce omogenea. “Open Fiber lavora in monopolio nelle aree bianche, insieme a FiberCop gestisce le aree grige e resta importante per le aree nere, quelle a concorrenza – ha detto Paolo Ciocca, presidente di Open Fiber -. Un lavoro sfidante che si scontra con diverse difficoltà che riguardano la complessità infrastrutturale, la permissistica locale, il rapporto con le autorità locali e poi c’è un problema di mercato. Per esempio, in Valle d’Aosta il progetto BUL ha portato fibra ottica veloce in 42.000 unità immobiliari, ma sono stati sottoscritti solo 1000 contratti”.
LA SICUREZZA STRADALE PER VIAGGIATORI E OPERATORI
Quello della Valle d’Aosta è un territorio completamente montano, sul quale le ricadute di fenomeni meteo avversi o degli effetti più nefasti del cambiamento climatico, possono essere particolarmente gravi. Per questo è fondamentale lavorare sulla “cultura della strada” e della sicurezza della strada, per gli operatori che vi lavorano e per le persone che viaggiano. “ANAS gestisce 32mila km di strada, in tutti questi percorsi cerchiamo sempre di trovare un equilibrio tra ambiente e mobilità – ha spiegato il presidente dell’ANAS, Giuseppe Pecoraro –. Stiamo facendo anche un grande sforzo di formazione degli operatori, affinché non ci siano più casi di incidenti che coinvolgono i nostri operatori”.
LA VALORIZZAZIONE DELLA VITA IN MONTAGNA E DELLE COMUNITÀ MONTANE
La valorizzazione della vita in montagna è la ragione ispiratrice del Ddl montagna, una legge, ora in discussione in Senato, che vuole, tra le altre cose, valorizzare le economie montane e contrastare lo spopolamento. “È fondamentale che il Governo se ne occupi – ha detto Antonio Iannone, sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti -. In Italia circa la metà dei comuni sono montani, abbiamo due regioni, Valle d’Aosta e Trentino, che presentano solo comuni montani. Una grande realtà che interessa 14 milioni di italiani. Queste comunità, le genti della montagna rappresentano il baluardo di tradizione e identità. La Carta Costituzionale fa un esplicito riferimento alla valorizzazione delle comunità montane. Dunque, è un dovere del governo occuparsene”.
Il Ddl Montagna, che stanzia circa 200 milioni per la tutela e lo sviluppo delle zone montane. “Il Ddl sulla montagna sblocca un lavoro fermo da 30 anni, l’ultima legge sulla montagna è del 1994 ed è rimasta in gran parte inattuata. Questo DDL con una serie di interventi va a dare risposte in diversi settori come salute, trasporti, incentivi economici a startup e imprese per consentire un principio basilare: garantire vita nei territori montani – ha concluso Marco Bussone, presidente di UNCEM -. Il turismo è un pilastro importante dell’economia montana ma le montagne non solo solo turismo. Il Ddl sulla montagna va letto insieme a un’altra serie di provvedimenti che sono sul tavolo in questi anni: il decreto sulla Pubblica amministrazione, il Testo unico sugli Enti locali, il lavoro sulla delega fiscale”.