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assicurazioni

Salute e Welfare contro climate change e calo demografico

Chi c'era e cosa si è detto all’evento “Generali Partner del Paese”, che si è tenuto ieri presso il Palazzo della Cancelleria a Roma. L'articolo di Edoardo Lisi

Il sistema sanitario e il Welfare dell’Italia si trovano di fronte a un bivio epocale. Devono rinnovarsi per vincere le principali sfide del presente e del futuro: invecchiamento della popolazione e climate change. Servono nuove misure e modelli per far fronte al progressivo calo demografico, assicurare il diritto alla sanità e una pensione decorosa ai giovani che si affacciano nel mondo del lavoro. La chiave è sfruttare le due maggiori risorse del nostro Paese: donne e “giovani anziani”. Una rivoluzione che deve passare da una nuova alleanza tra istituzioni, imprese e cittadini. In questo quadro, il mondo delle assicurazioni gioca un ruolo sempre più centrale. È quanto emerso oggi nel corso dell’evento “Generali Partner del Paese sulle grandi sfide contemporanee: Salute&Welfare e CatNat&Climate Change”, che si è tenuto ieri presso il Palazzo della Cancelleria a Roma.

LE CHIAVI PER LA CRESCITA: DONNE E GIOVANI ANZIANI

L’invecchiamento della popolazione e gli eventi estremi sempre più frequenti pongono sfide epocali per il welfare e il sistema pensionistico italiano. Sfide che possono essere superate solamente attraverso nuovi modelli e misure, frutto di uno sforzo congiunto di aziende e istituzioni. Le due risorse su cui il nostro Paese deve puntare per ripartire sono donne e giovani anziani (50-65 anni), secondo Agar Brugiavini, professoressa di Economia Politica presso l’Università Ca’ Foscari.

“Attualmente il rapporto è 1,18 figli per donna, mentre avremmo bisogno di un rapporto di 1,21 per mantenere la popolazione costante. Uno dei problemi principali riguarda lo stock: abbiamo poche donne, un problema che non si risolve in 4 anni, l’immigrazione può aiutare fino ad un certo punto. Un altro problema riguarda la composizione delle famiglie. Nel 1951 il 20% delle famiglie aveva più di 6 componenti, il 9% era unifamiliare. Nel 2022, invece, il 37,4% delle famiglie era uni-personale, solo l’1,2% dei nuclei familiari è composta da più di 6 componenti. Molti dei nostri problemi provengono da qui. I risultati pensionistici delle donne sono peggiori del 30% rispetto gli uomini”, ha spiegato la professoressa Brugiavini.

COMUNITA’ PREVIDENTE E SALARI PIU’ ALTI PER LE PENSIONI DEL FUTURO

Di questo passo, dal 2070 l’Italia sarà un Paese di pensionati poveri. Il primo passo per scongiurare questo scenario è costruire una “cittadinanza previdenziale”, secondo Marina Elvira Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali della Repubblica Italiana.

“Serve un cambio di passo. La cultura assicurativa riguarda la tenuta del nostro sistema produttivo. Alcuni temi importanti sono previdenza complementare e tutela del diritto alla salute. Stiamo lavorando a un nuovo sistema di welfare”, ha affermato la ministra.

Previdenza complementare che per il sottosegretario del Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, dovrebbe diventare obbligatoria. “Credo che arriverà un decreto per rafforzare il sistema salariale, andando oltre la discussione sul salario minimo obbligatorio”, ha aggiunto.

SISTEMA SANITARIO IN SOFFERENZA

L’Italia investe 175 miliardi di euro all’anno in spesa sanitaria, 135 dei quali sono pubblici. Solo il 10% della spesa privata è intermediata da fondi e casse, il resto è a carico dei cittadini. Il privato può contribuire a ridurre questa spesa out of pocket, secondo Bardelli, Chief Health&Welfare e Broker Management Officer Generali Italia. In particolare, la pressione sul sistema sanitario del Lazio è insostenibile. Non c’è tempo da perdere, secondo Francesco Rocca, presidente della regione Lazio, il quale ha chiesto di “superare gli ostacoli ideologici, come la fissazione per il tutto pubblico e ripensare una nuova forma di assistenza sanitaria”.

I NUMERI E LE PRIORITA’ DI GENERALI

Più di 150 miliardi di euro di masse in gestione tra risparmi, investimenti e fondi pensione, 32,1 miliardi di premi, 11 milioni di clienti assicurati, un valore del brand aumentato di 11 miliardi. Reti al 100% digitalizzate, 90 algoritmi proprietari, 400 servizi di Health e Welfare in piattaforma, offerta digitale aumentata dell’80%. Sono i numeri del 2024 di Generali Italia, presentati nel corso dell’evento odierno “Generali partner del Paese”.

Come è cambiata la rete per rispondere alle nuove sfide della modernità?

“Innanzitutto c’è un tema di preparazione e formazione che sono il primo interfaccio per noi e il primo punto di contatto con quello che è il mondo produttivo, ma anche le persone e le famiglie, quindi tanta preparazione perché serve creare anche consapevolezza, una consapevolezza che non è particolarmente diffusa all’interno del nostro territorio perché anche le percezioni di quelli che sono i reali livelli di rischio che si corrono di fronte ad eventi catastrofali o naturali, oggi non è ancora un patrimonio così diffuso. Basti pensare che tutte le ricerche ISTAT che analizziamo ci dicono che un abitante della Sardegna pensa di correre gli stessi rischi legati al dissesto idrogeologico di un abitante della Calabria. Serve tanta formazione ed informazione alla nostra rete commerciale, ma soprattutto soluzioni prodotto”, spiega Marco Oddone, Chief Marketing & Distribution Officer Generali Italia, nell’intervista rilasciata a Start Magazine.

Nei piani di Generali ci sono anche nuovi investimenti in IA e altre tecnologie innovative.

“Nei prossimi tre anni continueremo a investire anche in innovazione con oltre 325 milioni di euro su Dati e Intelligenza Artificiale. Serve un welfare aziendale”, ha affermato Giancarlo Fancel, Country Manager e Ceo di Generali Italia, sottolineando i risultati del Gruppo nell’ultimo anno: più di 35 miliardi di BTP, 50 miliardi di euro investiti in emittenti ed asset italiani.

“Le imprese e privati scontano un’elevata sottoassicurazione. La percentuale di abitazioni private assicurate contro gli eventi naturali è il 5%, mentre per la protezione dagli incendi è poco più elevata, anche se insufficiente. La normativa obbligatoria emanata è un brillante esempio di partnership tra pubblico e privato”, ha detto Fancel a margine dell’evento.

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