L’industria della carne negli Stati Uniti potrebbe non essere più la stessa. I quattro principali fornitori di carne bovina del Paese – Tyson Foods, JBS, Cargill e National Beef Supply – sono sotto osservazione da parte delle autorità Usa per presunte pratiche anticoncorrenziali.
Le cosiddette “Big Four”, contro cui punta il dito anche McDonald’s, avrebbero fatto in modo di assicurarsi il monopolio del settore per quasi un decennio, danneggiando i competitor. Se l’accusa venisse confermata, l’industria della carne Usa ne sarebbe influenzata su tutto, dai prezzi alle scelte dei consumatori.
LE INDAGINI DELLE AUTORITÀ USA
Come ricorda Quartz, la trasparenza dei giganti della carne “è da tempo una delle principali priorità delle autorità di regolamentazione”. Infatti nel giugno 2020 si è saputo che la divisione antitrust del dipartimento di Giustizia aveva emesso mandati di comparizione civili alle Big Four, alla ricerca di informazioni sulle pratiche di prezzo risalenti al gennaio 2015.
Nel luglio 2021 poi, prosegue Quartz, la Commissione del Senato degli Stati Uniti ha tenuto un’audizione sulla concorrenza nella filiera della carne bovina, “in cui ha evidenziato le difficoltà degli allevatori a conduzione familiare in un contesto di consolidamento del mercato”.
LA PROPOSTA DI LEGGE A DIFESA DELLA CONCORRENZA
Tuttavia, sebbene gli agricoltori, i coltivatori e gli allevatori abbiano cercato di sfidare i giganti del confezionamento della carne, hanno faticato a fornire prove sufficienti dei danni derivanti dal presunto comportamento anticoncorrenziale.
Ecco dunque che per proteggere agricoltori, allevatori e consumatori dalle pratiche sleali dei trasformatori di carne dominanti, il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha presentato una proposta di legge, sostenuta anche dalla Federal Trade Commission (Ftc).
“La norma – spiega la Ftc – mira a chiarire la portata di ciò che costituisce pratiche sleali ai sensi del Packers and Stockyards Act (PSA), che assicura una concorrenza leale e pratiche commerciali corrette per proteggere agricoltori, allevatori, coltivatori e consumatori”.
L’INTERVENTO DI MCDONALD’S
A questa battaglia si è unito anche un colosso del settore alimentare: McDonald’s. All’inizio di ottobre, la catena di fast food ha citato in giudizio Tyson Foods, JBS, Cargill e National Beef Supply, accusandole di quasi dieci anni di collusione per limitare le forniture di carne bovina, di cui, nel 2023, controllavano l’85% del settore negli Stati Uniti.
La catena dagli archi dorati sostiene che con il loro comportamento hanno aumentato i propri profitti, costringendo McDonald’s a pagare prezzi gonfiati. In particolare, le Big Four, secondo quanto dichiarato dal colosso “hanno sistematicamente ridotto i livelli di produzione a partire dal 1° gennaio 2015, al fine di far salire ‘artificialmente’ i prezzi di mercato”.
McDonald’s, che ha richiesto un processo con giuria, chiede inoltre un risarcimento monetario non specificato e un’ordinanza del tribunale per porre fine al presunto schema di fissazione dei prezzi.
COSA POTREBBE SUCCEDERE
Per Anat Alon-Beck, professore di diritto commerciale presso la Case Western Reserve University e specializzato in diritto antitrust, “se la collusione venisse dimostrata, le implicazioni potrebbero essere profonde” perché “i produttori potrebbero essere costretti a modificare le loro strategie di prezzo e i loro metodi di produzione, mentre i rivenditori potrebbero essere costretti a rifornirsi di carne da fornitori più diversificati”.
Inoltre, aggiunge il professore, questo “potrebbe anche favorire l’innovazione all’interno della catena di approvvigionamento, in quanto le aziende cercano di orientarsi tra le nuove normative e le richieste di trasparenza e di approvvigionamento etico da parte dei consumatori”.
“Da un lato – afferma Alon-Beck -, la vittoria del gigante del fast food potrebbe portare a un mercato più competitivo, consentendo ai produttori più piccoli di prendere piede. Dall’altro, se la causa dovesse fallire, potrebbe incoraggiare altre pratiche monopolistiche tra i giganti della carne”.