Le attività di Novamont sono finite sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’ipotesi sulla base della quale è scattata l’istruttoria è un presunto abuso di posizione dominante nella realizzazione di sacchetti di plastica leggeri (lightweight plastic carrier bags “LPB”) e ultraleggeri (very lightweight plastic carrier bags “VLPB”), compatibili con la normativa italiana.
La presunta violazione dell’articolo 102 TFUE nei mercati delle materie prime sarebbe stata perpetrata almeno dal 2017.
Tali accordi, oltre a non essere in linea con la normativa che tutela la concorrenza, potrebbero bloccare l’emersione di bioplastiche alternative, più efficienti rispetto al Mater-Bi, contrastando da un lato lo sviluppo di prodotti eco-compatibili più economici o di miglior qualità, dall’altro, gli obiettivi di tutela ambientale perseguiti dal legislatore europeo e nazionale.
COS’È E COSA FA NOVAMONT SPA
Novamont – capeggiata dall’amministratore delegato, Catia Bastioli (nella foto) – è una società che opera a livello nazionale ed europeo nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di prodotti derivanti da risorse rinnovabili. Novamont è interamente controllata da Versalis, a sua volta interamente controllata da ENI. L’azienda è attiva nella produzione di bioplastiche. Il prodotto principale di Novamont è Mater-Bi, una famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili, poi c’è Origo-Bi, una famiglia di poliestere biodegradabile generata nel processo di produzione di Mater-Bi, Matrol-Bi, una linea di biolubrificanti ottenuti da risorse rinnovabili, Celus-Bi, una famiglia di ingredienti per il settore cosmetico realizzati da materie prime rinnovabili e Ager-Bi, prodotti fitosanitari per uso agricolo.
COS’È MATER BI: IL PRODOTTO DI PUNTA DI NOVAMONT SU CUI INDAGA AGCM
Mater Bi, il prodotto di punta di Novamont, è utilizzato nella produzione di borse per la spesa (leggere e ultraleggere) e sacchetti per rifiuti; prodotti per l’agricoltura; prodotti per foodservice (posate, bicchieri, cannucce, piatti). Una quota importante, superiore al 60%, del fatturato totale di Novamont dipende dalla vendita di Mater-Bi. Inoltre, più del 50% del fatturato di Novamont deriva dalla vendita di Mater-Bi ai produttori di sacchetti per frutta e vegetali e sacchetti della spesa.
L’IPOTESI DI ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE: AGCM INDAGA SU NOVAMONT
Lo scorso settembre l’Agcm ha ricevuto segnalazioni anonime su diversi accordi stipulati da Novamont con la grande distribuzione organizzata “che avrebbero di fatto escluso i produttori di sacchetti di plastica che non utilizzano la materia prima della stessa Novamont”, si legge nella relazione dell’Antitrust. Secondo la segnalazione “il mercato dello shopper bio- compostabile (reso obbligatorio per legge) e di altri prodotti biocompostabili è da anni dominato in Italia dal produttore di materia prima Novamont S.p.A. e da un pull di aziende che da anni la stessa Novamont chiama “partner”. […] Questi produttori di imballaggi dal momento che è entrata in vigore la legge sugli shopper hanno conquistato la maggioranza del mercato della Gdo alimentare attraverso accordi che la stessa Novamont man mano andava a fare direttamente, distribuendo poi le forniture a vari produttori “partner” divisi per zone geografiche […] Novamont faceva accordi e i suoi “partner” producevano shopper con la materia prima che la stessa Novamont forniva, mettendo così fuori gioco centinaia di piccole aziende del settore (che non usano materia prima Mater-bi) a cui sono rimaste le briciole del mercato”.
I FATTI CHE L’AGCM CONTESTA A NOVAMONT
L’Agcm ha potuto constatare che i principali attori della Gdo hanno stipulato con Novamont, almeno a partire dal 2017, degli accordi contenenti clausole di esclusiva che impegnano tali utilizzatori (e i punti vendita legati alle centrali di acquisto) a fornirsi di sacchetti di plastica prodotti con Mater-Bi, prodotto di punta di Novamont. Da parte sua Novamont corrisponderebbe un importo fisso e talvolta anche un compenso variabile a seconda del numero di prodotti acquistati. “Tali accordi hanno come fattore comune quello di condizionare gli acquirenti nella scelta dei trasformatori di sacchetti LPB e VLPB, restringendo la selezione degli stessi ai soli trasformatori che hanno in essere un rapporto di fornitura con Novamont per l’utilizzo di Mater-Bi”, prosegue la relazione del Garante. Inoltre, la Novamont avrebbe concluso anche una serie di accordi con i trasformatori (23 aziende in totale), i quali sono suddivisi in Premium Partner e Partner base. “I Premium Partner sono le aziende che hanno sottoscritto l’accordo per l’uso esclusivo del Mater-Bi® su tutte le applicazioni compostabili da loro prodotte – scrive l’AGCM -, gli altri partner, invece, “si impegnano a realizzare con il Mater-Bi® la quota prevalente del loro fatturato nel comparto dei compostabili”.
I NUMERI DELL’AFFAIRE MATERBI
In questa vicenda i numeri sono molto rilevanti: in media, si tratta di più del 50% della domanda totale (LPB+VLPB) e gli attori che hanno un “rapporto di fornitura della materia prima in esclusiva o semi-esclusiva rappresentano una quota stimata superiore al 60% delle vendite delle borse di plastica in materiale leggero e ultraleggero alla GDO”.
I POSSIBILI DANNI ALLA TUTELA DELL’AMBIENTE
La tutela dell’ambiente è uno dei temi più rilevanti della politica nazionale e comunitaria. “Oltre al Mater-Bi di Novamont, esistono diverse bioplastiche in grado di soddisfare i requisiti nazionali per l’immissione in commercio delle LPB e VLPB – scrive l’AGCM -. La tutela di un processo competitivo aperto potrebbe fare emergere i prodotti di bioplastica che rispettano i requisiti richiesti in Italia la cui produzione è più efficiente (in termini di costi, caratteristiche qualitative quali la resistenza, ecc.) e potrebbe favorire, anche dal punto di vista dinamico, lo sviluppo di (bio)plastiche alternative e il loro continuo miglioramento”. Gli accordi che presentano esclusive o semi- esclusive potrebbero limitare le vendite di sacchetti prodotti con materie prime concorrenti di Mater-Bi di Novamont.