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Perché Boeing deve aumentare il capitale

Boeing lancia un aumento di capitale da 19 miliardi di dollari per rimpinguare le finanze e scongiurare il declassamento mentre prosegue il maxi sciopero che dal 13 settembre sta paralizzando la produzione. Fatti, numeri e approfondimenti

Boeing si prepara a raccogliere circa 19 miliardi di dollari.

Come specificato in una nota, il gigante dell’aerospazio statunitense ha lanciato due diverse operazioni, una relativa all’offerta di 90 milioni di azioni del valore di 5 dollari per azione (per 450 milioni di dollari), e una da 5 miliardi di dollari relativa ad azioni depositarie, ciascuna rappresentante un ventesimo di interesse in un’azione privilegiata di nuova emissione del valore di 1 dollaro per azione. La ricapitalizzazione è quindi di quasi 19 miliardi di dollari.

Un aumento di capitale è essenziale per il produttore di aerei per preservare il suo rating di credito investment-grade. Le agenzie di rating creditizio hanno già avvertito che potrebbero declassare Boeing al livello di “spazzatura”. Boeing, che non è mai scesa sotto il rating investment-grade, aveva liquidità e titoli negoziabili per 10,50 miliardi di dollari al 30 settembre, ricorda Reuters. Inoltre, la società ha 11,5 miliardi di dollari di debito in scadenza fino al 1° febbraio 2026 e si è impegnata a emettere 4,7 miliardi delle sue azioni per acquisire Spirit AeroSystems e assumersi il suo debito.

Quindi il gigante dei cieli americano ha bisogno di liquidità soprattutto in questo momento in cui la produzione è paralizzata dopo che la scorsa settimana meccanici hanno respinto un’offerta contrattuale dell’azienda che avrebbe posto fine a uno sciopero in corso da sei settimane proseguendo una crisi che ha esacerbato i problemi finanziari della compagnia.

Le azioni della Boeing sono già scese del 40% quest’anno.

I DETTAGLI DEL COLLOCAMENTO AZIONARIO

Boeing prevede di concedere ai sottoscrittori delle offerte un’opzione di 30 giorni per acquistare fino a ulteriori 13.500.000 azioni ordinarie e 750 milioni di dollari di azioni depositarie, esclusivamente per coprire eventuali sovra-allocazioni.

L’OBIETTIVO DELL’AUMENTO DI CAPITALE

Il colosso aerospaziale americano intende utilizzare i proventi netti delle offerte per scopi aziendali generali, che possono includere, tra le altre cose, il rimborso del debito, aumento del capitale circolante, spese in conto capitale, finanziamenti e investimenti nelle filiali della società.

Due delle principali agenzie di rating, S&P e Moody’s, hanno entrambe avvertito che uno sciopero prolungato potrebbe innescare un declassamento, dato che Boeing continua a bruciare liquidità.

MENTRE LO SCIOPERO CONTINUA

Come già detto, prosegue lo sciopero per il colosso statunitense che produce velivoli sia per utilizzo civile che militare iniziato il 13 settembre e si stima costerà circa un miliardo di dollari al mese per la società.

Il 23 ottobre l’International Association of Machinists (Iam), il sindacato interno che rappresenta 33mila lavoratori, ha respinto il contratto di lavoro provvisorio che prevedeva un aumento salariale del 35% in quattro anni, e ha annunciato l’estensione dello sciopero. Il voto rappresenta una battuta d’arresto per il neo ceo Kelly Ortberg, che ha promesso di ripristinare la fiducia nella compagnia dopo i disastri e gli incidenti di volo che hanno visto protagonisti aerei di linea Boeing negli ultimi anni.

Senza un accordo, gli stabilimenti che costruiscono gli aerei di linea 737, 767 e 777 rimangono fermi, prosciugando ulteriormente i ricavi dell’azienda sempre più a corto di liquidità e rischiando di provocare ulteriori interruzioni nella sua catena di approvvigionamento. Il voto è avvenuto lo stesso giorno in cui Boeing ha avvertito gli investitori che sconterà flussi di cassa negativi anche nel 2025, dopo aver consumato oltre 10 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell’anno.

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