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Manovra, la mossettina fiscale del governo sulle banche spiegata da Giorgetti e Leo

La manovra di bilancio e l'impatto su banche e assicurazioni secondo il ministro dell'Economia, Giorgetti (Lega), e il viceministro Leo (Fratelli d'Italia).

Nessuna stangata per banche e assicurazioni, ma solo una sospensione delle deduzioni: “Sulle imposte differite attive delle banche sospendiamo la deduzione per gli anni 2025 e 2026, quindi c’è un effetto di aumento di carico fiscale”, è la spiegazione dei vertici del dicastero dell’Economia e delle Finanze.

Ecco i dettagli emersi dalla conferenza stampa di oggi.

LA MANOVRA SECONDO GIORGETTI

«Abbiamo raggiunto, definito un accordo con la Commissione Ue, per l’estensione a sette anni» del piano di risanamento. Il giorno dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla manovra 2025, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Lega) è intervenuto in conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare le misure della legge di Bilancio e del Dpb, che è giunto alla Commissione europea. Al suo fianco il viceministro Maurizio Leo.

«Sarà presentata in parlamento nei termini previsti per legge, il 20 è domenica, penso lunedì 21», ha chiarito Giorgetti. «Questa conferenza stampa – ha continuato – sarà seguita, lunedì prossimo, da una nuova conferenza stampa con il presidente del Consiglio, che non può essere presente oggi e sull’articolato ci tiene a informare i giornalisti».

L’INTERVENTO SU BANCHE E ASSICURAZIONI

«C’è un significativo intervento su banche e assicurazioni, qualcuno lo chiama extra-profitto qualcuno contributo, io lo chiamo sacrificio e ora diventa intellegibile a tutto il popolo italiano», ha affermato il responsabile del Mef. A chi gli chiedeva della cautela manifestata dall’Abi sulla manovra, ha replicato: «Penso che faccia bene essere a essere cauta, era nota la vicenda e credo interiorizzata anche dai mercati, come ho detto altre volte i pescatori e gli operai saranno contenti qualcosa di meno credo le banche».

Ha spiegato il viceministro Leo (Fratelli d’Italia): “Sulle imposte differite attive delle banche sospendiamo la deduzione per gli anni 2025 e 2026, quindi c’è un effetto di aumento di carico fiscale per due anni tenendo anche conto di eventuali perdite che le imprese possono portare dagli anni precedenti”.

I NUMERI

Le misure di anticipazione delle DTA porteranno di conseguenza a mancate entrate per circa 1,5 miliardi nel 2025 e 1,9 miliardi nel 2026. Complessivamente saranno 3,4 miliardi di euro nel 2025 le risorse che arriveranno dalle misure di “revisione dell’imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi, nonché in materia di concessioni sui giochi”.

L’IMPATTO SU BANCHE E ASSICURAZIONI

Leo ha spiegato che il “sacrificio” che le banche sono chiamate a fare per contribuire alla manovra riguarda le imposte differite attive (DTA) e le stock option. In particolare, la manovra prevede “la sospensione per due anni, nel 2024 e nel 2025, della deduzione di queste imposte differite attive che tutte le banche hanno nei loro bilanci”. Sulle stock option Leo ha spiegato che attualmente, quando le aziende fanno piani di stock option “c’è la deduzione nel momento in cui si avvia il piano”. Con la nuova misura “la deduzione è prevista quando c’e’ l’effettiva assegnazione della partecipazione. Se emerge una differenza positiva c’è la deduzione”.

GIOCHI E CONCESSIONI

Come ha dichiarato Leo, per i giochi fisici le cui concessioni sono in scadenza alla fine del 2024, è prevista una proroga biennale. Questa decisione garantirebbe agli attuali concessionari la possibilità di chiedere proroghe fino al 31 dicembre 2026 a titolo oneroso, ed allo Stato un incasso stimato in circa 250 milioni di euro. La possibilità di una proroga potrebbe essere prevista anche ai concessionari online, ma sarebbe di soli 12 mesi e non 24, ha scritto Policy Maker.

CUNEO FISCALE CONFERMATO

«Noi – ha spiegato Giorgetti – non soltanto confermiamo il cuneo fiscale e contributivo, ma addirittura faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro, inoltre ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno. Numero uno attenzione ai redditi medio bassi che avranno una situazione migliore alla precedente, nessun altro avrà nuove tasse».

LA STRATEGIA ECONOMICA DEL GOVERNO

Nella manovra, ha sottolineato Giorgetti, c’è «attenzione ai redditi bassi che avranno una situazione migliore, nessuno ha una situazione peggiore, non ci saranno nuove tasse mi dispiace deludere le attese». C’è «un’attenzione particolare alla famiglia con un nuovo sistema di calcolo che favorisca le famiglie numerose, chiamiamolo quoziente familiare», ha aggiunto.

DOSSIER CANONE RAI

Sul canone Rai resta «quello dell’anno scorso, è confermata la cosa che abbiamo fatto l’anno scorso», ha chiarito il ministro dell’Economia. Nel 2024 il canone Rai è stato tagliato da 90 a 70 euro.

CAPITOLO PENSIONI

Sul fronte delle pensioni, ha detto Giorgetti, «introduciamo un innovativo meccanismo di incentivazione alla permanenza in servizio su base volontaria» con «un incentivo significativo sul fronte fiscale». «Sulle pensioni – ha aggiunto – c’è la rivalutazione piena, c’è la rivalutazione delle minime». Il «meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c’è più», ha continuato.

E IL CATASTO?

«La vicenda del catasto non è contenuta nella legge di bilancio c’è già nell’ordinamento ed è uno degli impegni assunti nel piano strutturale di bilancio», ha chiarito il ministro dell’Economia. Non si tratta di un «aggiornamento delle rendite catastali ma banalmente quello che già normalmente è previsto per tutti noi, chi ha usufruito del Superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali, per chi non ha mai dichiarato» la casa «andremo con gli strumenti a disposizioni a vedere se esiste e non esiste».

IMMOBILI E RISTRUTTURAZIONI

Per quanto riguarda il settore immobili e ristrutturazioni «prevediamo una detrazione del 50% sulla prima casa e resta il 36% per le seconde case», ha affermato Leo.

REVISIONE TAX EXPENDITURES

Con la revisione delle tax expenditures il gettito dovrebbe attestarsi «oltre il miliardo», ha chiarito il viceministro. Ci sarà un «tetto di spesa modulato in relazione al numero di figli» e «posizionato sulle fasce di reddito: da 0-50mila il tetto sarà più elevato da 50-100 mila sarà più basso, oltre ancora meno. Su quello si applicherà la detrazione di riferimento, se parliamo di interessi spese mediche eccetera il 19%, se parliamo di ristrutturazione di immobili il 50%». In sintesi ci sarà «un tetto rispetto al numero di figli e modulato rispetto alle fasce di reddito e poi si applica l’aliquota».

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