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Le news su Banco Bpm, Caltagirone, Dagospia, Generali, Mediobanca, Poste, Tim, Unicredit e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Banco Bpm, Caltagirone, Dagospia, Generali, Mediobanca, Poste, Tim, Unicredit e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

DAGOSPIA COMMENTA LA MORTE DEL PAPA

 

 

LE FINANZE VATICANE AL TEMPO DI PAPA FRANCESCO

 

 

 

 

LO STATO PRODURRA’ CANOTTE. EVVIVA?

 

INTESA SANPAOLO A DIFESA DI GENERALI?

 

 

PERCHE’ CALTAGIRONE ODIA NAGEL DI MEDIOBANCA

 

TAJANI SEGA STARLINK DI MUSK?

 

LE CAPRIOLE DELLO STATO SU TIM

 

 

I NUMERI DI POSTE VISTI DA UN ECONOMISTA

 

I PROSSIMI TAGLI DI STM

 

LA STANGATA DEL GOVERNO SU UNICREDIT

 

UNICREDIT SBROCCA CONTRO MELONI E GIORGETTI

 

LE CARICHE DI HUAWEI IN ITALIA

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SULLE FINANZE VATICANE:

Vicende che hanno profondamente segnato la vita della Curia: su tutte lo scandalo nel 2019 per l’acquisto (e poi la vendita) del palazzo di Sloane Avenue a Londra, la cui operazione ha evidenziato una perdita di oltre 200 milioni di euro. Lo scandalo tra l’altro è stata una tempesta perfetta dentro le sacre stanze, che ha portato ad un ricambio di molte posizioni apicali – vicenda che ha colpito anche il cardinale Angelo Becciu – e ha determinato un cambio di assetto proprio nelle finanze: il Papa ha infatti ordinato che la “cassa” che era gestita direttamente dalla Segretaria di Stato – valutata fino a 700 milioni – da cui era scaturito lo scandalo del palazzo, fosse trasferita interamente all’Apsa, il “Mef” della Santa Sede, e questi lo facesse poi gestire sul mercato dallo Ior. In realtà questo è avvenuto in parte. Nel 2023 l’Apsa ha fatto registrare un utile pari a 45,9 milioni di euro. Ciò le ha consentito di contribuire con 37,9 milioni di euro per la missione del Papa sostenendo la Curia romana – gestisce anche degli asset direttamente, ma ora comunque è più chiaro che tutte le liquidità deve essere concentrate in unico soggetto. L’Apsa – presieduto da mons. Giordano Piccinotti e diretto dal segretario Fabio Gasperini – gestisce direttamente o tramite società interamente partecipate in Italia e all’estero oltre cinquemila unità immobiliari: 4.249 unità sono gestite in Italia, delle quali il 92% delle superfici degli immobili è localizzato nella Provincia di Roma. Per quanto riguarda Roma, la maggiore concentrazione è nelle zone immediatamente adiacenti lo Stato Città del Vaticano con il 64% delle superfici che si trova nei rioni centrali, il 19% nei quartieri limitrofi ed il 17% nei quartieri periferici. Le unità immobiliari gestite all’estero (Londra, Parigi, Ginevra e Losanna) e in Italia dalle società partecipate sono circa 1.200. La gestione immobiliare riporta un surplus di 35 milioni di euro (a fronte di ricavi operativi per 73,6 milioni di euro). Lo Ior – presieduto da Jean Baptiste de Franssu e diretto da Gianfranco Mammì – nel 2023 ha realizzato utili per oltre 30 milioni, e gestisce mezzi per 5,6 miliardi, depositi effettuati da enti religiosi, congregazioni, diocesi e dipendenti vaticani, in tutto 12mila clienti.

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