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Perché Fink di BlackRock adesso si “vergogna” degli Esg?

Larry Fink, l'amministratore delegato della grande società di investimento BlackRock, ha detto di vergognarsi del dibattito pubblico attorno agli Esg. Negli Stati Uniti la polarizzazione tra destra e sinistra sulla sostenibilità è estrema. Ecco dichiarazioni e promesse.

 

Larry Fink, l’amministratore delegato di BlackRock, la più grande società di investimento al mondo, ha detto di aver rinunciato a utilizzare il termine ESG perché sta venendo “usato come un’arma” da parte della politica e si “vergogna” di essere coinvolto in questo tipo di discorsi.

COSA SONO GLI ESG E CHI LI CRITICA

Con ESG si intendono quei fattori che valutano l’impatto ambientale (environmental), sociale (social) e gestionale (governance) di un investimento. Negli ultimi anni, a seguito della maggiore attenzione per la “sostenibilità” e per le opportunità di profitto legate alla transizione ecologica, questa sigla ha assunto una grande importanza all’interno del mondo della finanza, ma si è anche attirata grosse critiche.

Chi contesta gli ESG sostiene che l’attenzione a questi princìpi stia pregiudicando i ritorni economici degli investimenti, facendoli passare in secondo piano quando invece dovrebbero invece rappresentare l’obiettivo prioritario delle società finanziarie.

L’anno scorso questa interpretazione si è in un certo senso rafforzata per via della crisi energetica. L’aumento dei prezzi del petrolio ha infatti danneggiato le performance di molti fondi ESG che si erano distaccati dagli asset legati al settore oil & gas, responsabile dell’immissione in atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica.

PERCHÉ LE PAROLE DI FINK SONO IMPORTANTI

Le parole e le azioni di Larry Fink contano perché BlackRock gestisce asset per ben 9200 miliardi di dollari: l’approccio della società agli investimenti influenza inevitabilmente l’intero mercato. Ma – come fa notare Axios – è molto probabile che le ultime dichiarazioni sugli ESG dell’amministratore delegato alimenteranno molte polemiche.

Da una parte, ci sono gli ambienti conservatori ostili agli ESG e al cosiddetto “capitalismo woke” (cioè attivista e di sinistra radicale, semplificando) che accusano BlackRock di stare boicottando il settore petrolifero. Diversi stati conservatori degli Stati Uniti, governati dal Partito repubblicano e spesso legati all’industria oil & gas, hanno imposto limitazioni nei confronti della società. Ad esempio, la Virginia occidentale le ha vietato di condurre affari con gli enti statali proprio per via della sua politica di sostenibilità; similmente, il Texas ha proibito ad agenzie e amministrazioni locali di stipularvi contratti; la Florida ha ritirato circa 2 miliardi di dollari dai fondi di BlackRock.

Ma BlackRock viene criticata anche dal mondo progressista. Esponenti del Partito democratico e di organizzazioni ambientaliste come il Sierra Club, per esempio, vogliono che la società abbracci l’azione climatica con maggiore convinzione e ambizione: BlackRock continua infatti a investire in asset legati ai combustibili fossili, essendo azionista di grosse compagnie petrolifere come ExxonMobil e ConocoPhillips e pure delle principali imprese americane che esportano gas liquefatto.

“MI VERGOGNO DI ESSERE PARTE DI QUESTA CONVERSAZIONE”

“Non userò la parola ESG perché è stata utilizzata impropriamente dall’estrema sinistra e dall’estrema destra. Mi vergogno di essere parte di questa conversazione”, ha dichiarato Fink durante l’Aspen Ideas Festival di domenica scorsa, riferendosi appunto alla polarizzazione politica negli Stati Uniti attorno agli ESG. Ha parlato della decisione del governatore della Florida, Ron DeSantis, di ritirare 2 miliardi di dollari da BlackRock e ne ha riconosciuto l’impatto sui risultati della società nel 2022; ha specificato però che proprio il 2022 è stato l’anno migliore per BlackRock, con flussi netti di 200 miliardi dai clienti americani.

Fink è convinto della necessità di tenere conto dei rischi climatici e del loro impatto economico nelle strategie di investimento. Da qualche anno infatti, nelle sue lettere agli amministratori delegati internazionali, si sofferma molto sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e sulla necessità di accelerare con la transizione verso le energie a basse emissioni. “Quando scrivo queste lettere”, ha spiegato all’Aspen Ideas Festival, “non le ho mai intese come una dichiarazione politica […]. Sono state scritte per identificare i problemi di lungo termine per i nostri investitori di lungo termine”.

Allo stesso tempo, tuttavia, Fink ha detto di “credere nel capitalismo coscienzioso”, e quindi all’attenzione per la sostenibilità ambientale e per la corretta governance.

Già lo scorso gennaio, durante il Forum economico mondiale di Davos, Fink aveva dichiarato che attorno agli investimenti ESG si era sviluppata una “brutta” narrazione che “sta creando grande polarizzazione” nella società statunitense. Aveva inoltre anticipato che nelle prossime lettere ai dirigenti d’azienda si sarebbe concentrato sul “concetto di speranza”. BlackRock, disse, “è un’azienda che cerca di vendere speranza perché chi è che punterebbe su un’obbligazione a trent’anni a meno che non creda che fra trent’anni qualcosa sarà migliore [di oggi, ndr]?”.

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