Con qualche settimana di ritardo sono stati nominati nei giorni scorsi i nuovi vertici di Infratel Italia, la società del gruppo Invitalia che gestisce i fondi pubblici del piano a Banda larga e ultra larga del governo per ridurre il digital divide.
Confermati i rumors sulle due posizioni apicali: il notaio e docente Alfredo Maria Becchetti (ex coordinatore della Lega a Roma) è il nuovo presidente, mentre l’ingegner Pietro Piccinetti (vicino al ministro Urso) è il neo amministratore delegato.
Finisce quindi ufficialmente l’era dell’ad Marco Bellezza, nominato dai 5stelle per volontà dell’ex vicepremier Luigi Di Maio e il cui mandato triennale era scaduto da mesi, e della presidente Eleonora Fratesi.
Resta alcune sfide per la società: da un lato la trasparenza appannata (per legge, qui un approfondimento di Start Magazine), dall’altro un ritardo clamoroso nel pubblicare i bilanci (dalla visura risulta depositato solo il rendiconto del 2021).
CHI SONO I NUOVI MEMBRI DEL CDA E DEL COLLEGIO DEI SINDACI DI INFRATEL
Nominati anche il nuovo Consiglio di amministrazione e il nuovo Collegio sindacale di Infratel. Come consiglieri sono stati nominati Maddalena Castellani, Gregorio Fontana (ex parlamentare Forza Italia), Leonarda Sansone; i sindaci sono l’ex governatore del Molise per il centrodestra Donato Toma (in qualità di presidente), Monica Scipione e Maurizio Rubini.
Nomine, dunque, dalla chiara connotazione politica, con il recupero di vari esponenti che tra elezioni politiche e regionali erano rimasti fuori dai giochi. Occhi puntati adesso sul prossimo direttore generale.
CHI È ALFREDO MARIA BECCHETTI
Alfredo Maria Becchetti, classe 1960, nel 2020 è stato nominato responsabile della Lega a Roma e, nonostante questo, non è riuscito a farsi eleggere alle ultime Politiche nel Lazio alla Camera dei Deputati in quota Carroccio. Notaio e docente alle Scuole di specializzazione per le professioni legali dell’Università Sapienza e Luiss, Becchetti è stato membro della Commissione Affari esteri e internazionali del Consiglio nazionale del Notariato e della Commissione per la creazione del regolamento comunitario Roma 1 sulle obbligazioni contrattuali nonché della Commissione di revisione sul sistema successorio internazionale. È stato anche giudice della Corte di Giustizia federale presso la Figc.
CHI È PIETRO PICCINETTI
Pietro Piccinetti (nella foto) è una vecchia conoscenza del ministro Urso, dai tempi in cui politicamente erano entrambi collocati nell’area di Futuro e Libertà di Gianfranco Fini. È stato anche consigliere della Fondazione Farefuturo, sempre in orbita finiana e per un periodo guidata dallo stesso Urso, e insieme a lui nel cda sedeva Federico Eichberg, attuale capo di gabinetto al Mimit. In qualità di presidente dell’associazione ‘Dialoghi Asolani’ negli anni scorsi ha anche favorito l’interlocuzione tra FareFuturo e la fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema.
Sul piano professionale la carriera dell’ingegner Pietro Piccinetti è iniziata in Olivetti dove ha ricoperto diversi incarichi prima in Sud America negli Stati Uniti e infine a Milano. Nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo Fiera Milano è stato poi Vicepresidente della Camera di Commercio Italia-Cina di Milano (2006/2010), Senior Advisor per l’Europa di Leggett&Platt Inc. (2003/2007), ad di Pordenone Fiere e successivamente amministratore delegato e direttore generale di Fiera Roma.
E ancora, è stato vicepresidente di Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) e membro del consiglio di Federcongressi & Eventi nonché presidente di Cefa (Central European Fairs Alliance) 2018/2019. Nel 2020 è diventato membro del cda dell’Italian Convention Bureau e membro del cda dell’Ufi (The Global Association of Exhibition Industry). È membro del Board of Directors della Italy China Council Foundation, presidente di Recrytera International e console onorario della Colombia.
(Estratto, integrato, di un articolo pubblicato su Policy Maker)