Autorizzata, con condizioni, l’acquisizione del controllo congiunto di Sammontana S.p.A. e Forno d’Asolo S.p.A. da parte di Frozen Investment S.à.r.l. e Sammontana Finanziaria S.r.l. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dunque dato il via libera all’aggregazione dei due più importanti operatori attivi nel settore dei prodotti da forno surgelati presso il canale food service (bar, hotel, ristoranti e reparti panetteria all’interno dei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata).
L’operazione era stata comunicata da Frozen e Sammontana Finanziaria l’11 aprile scorso e Piazza Verdi aveva poi avviato l’istruttoria il 30 aprile.
I SOGGETTI COINVOLTI
Frozen Investments S.à r.l. è una società di diritto lussemburghese costituita appositamente per realizzare questa operazione di concentrazione. Il capitale sociale di Frozen è detenuto dal fondo Investindustrial VIII S.C.Sp., gestito da BI Invest Endowment Management S.à r.l., che ha delegato la gestione del proprio portafoglio di investimenti a Investindustrial Advisors Limited, società di diritto inglese il cui capitale è interamente detenuto da Investindustrial S.A., posta al vertice del gruppo Investindustrial. Quest’ultimo è specializzato nell’acquisizione di medie imprese attive nei settori dei beni di consumo, del tempo libero, della salute, dei servizi, della tecnologia e della produzione industriale.
Sammontana S.p.A. è invece una società benefit attiva nella produzione e nella commercializzazione di prodotti freschi e surgelati, tra cui prodotti da forno, gelato industriale (confezionato e sfuso) e piatti pronti. Il capitale sociale di Sammontana è detenuto da Sammontana Finanziaria S.r.l., la holding di partecipazioni a capo dell’omonimo gruppo, a sua volta controllata dalla famiglia Bagnoli.
Forno d’Asolo S.p.A. è una società attiva, anche tramite le proprie controllate, perlopiù nella produzione e nella commercializzazione di prodotti da forno surgelati e, in misura minore, di gelati industriali. È controllata da Piave Investment S.à r.l., società con sede in Lussemburgo, e indirettamente dai fondi BC European Capital X Fund e BCEC X Luxembourg 1 S.C.Sp.
Sia Sammontana S.p.A. sia Forno d’Asolo S.p.A. sono attive con marchi noti come Tre Marie, Il Pasticcere, Mongelo la prima e Bindi, Lizzi e Forno d’Asolo la seconda.
I DUBBI DELL’AGCM SULL’OPERAZIONE
Grazie all’istruttoria, l’Antitrust ha accertato nel mercato nazionale dei prodotti da forno per la prima colazione surgelati, nel canale food service, le nozze tra Sammontana e Forno d’Asolo avrebbero prodotto “rilevanti effetti anticoncorrenziali” perché si sarebbe eliminato il vincolo competitivo tra i due principali operatori. “Sammontana e Forno d’Asolo hanno infatti caratteristiche produttive e distributive di gran lunga superiori rispetto ai concorrenti, che presentano dimensioni ben più ridotte e una limitata capacità di reazione” si legge nella nota stampa diffusa dall’Autorità. In particolare, le due società, a seguito della concentrazione, avrebbero avuto una quota di mercato molto elevata (tra il 45% e il 50%) e la leadership nelle vendite nazionali dei prodotti da forno surgelati (addirittura di oltre quattro volte maggiore rispetto a quella della prima impresa concorrente).
Le analisi dell’Agcm hanno inoltre mostrato che l’operazione avrebbe determinato “significativi incentivi all’aumento dei prezzi dei prodotti per la prima colazione surgelati in assenza di una pressione competitiva di altre imprese sufficientemente alta”. A tutto ciò si aggiunga che Sammontana e Forno d’Asolo hanno a disposizione una capacità distributiva, in termini di reti logistiche e di agenti di vendita, “molto articolata e basata su filiali dirette o su concessionari in esclusiva, quindi in grado di creare un ostacolo competitivo dopo la concentrazione”.
LE MISURE CHIESTE PER AUTORIZZARE LA CONCENTRAZIONE
Per il disco verde all’operazione l’Authority guidata da Roberto Rustichelli ha dunque imposto alcune misure di carattere strutturale e comportamentale in modo da “superare le preoccupazioni concorrenziali emerse dall’istruttoria”.
Si comincia con la dismissione, a favore di un operatore concorrente, di una società già autonomamente attiva sul mercato, che detiene propri impianti produttivi, capacità distributiva e marchi affermati, e nell’impegno a non acquistare imprese attive nella distribuzione dei prodotti da forno in Italia, né imprese attive nella produzione e nella commercializzazione di prodotti da forno per la prima colazione in Italia con fatturato significativo. Inoltre le due società dovranno cedere gli attuali contratti di concessione tra Forno d’Asolo S.p.A. e Froneri Italy S.r.l. / Nestlè Italiana S.p.A. per la distribuzione di gelati e di prodotti da forno per la prima colazione in alcune province italiane. Il subentrante potrà servirsi degli agenti di Forno d’Asolo per la vendita dei prodotti oggetto della concessione (prodotti da forno surgelati e gelati) senza alcun ostacolo.
Inoltre, in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata (ossia le aree dove è maggiore il divario tra la rete di vendita delle parti e quelle dei concorrenti in termini di capacità distributiva), l’Autorità ha imposto – per cinque anni più eventuali altri cinque – “misure per eliminare o non prevedere esclusive (di diritto o di fatto) per la vendita di prodotti da forno per la prima colazione surgelati con gli agenti e gli operatori logistici delle parti”. In questo modo si permette ai concorrenti di utilizzare tale capacità di distribuzione dei prodotti per la prima colazione surgelati (e altri prodotti da forno, se venduti insieme) per contrastare l’accresciuto potere di mercato delle società coinvolte. È inoltre prevista la liberazione di spazio presso gli operatori logistici a vantaggio dei concorrenti.
Tutte queste misure, sottolinea l’Antitrust, hanno “l’obiettivo di garantire che la nuova entità risultante dalla concentrazione sia soggetta ad una pressione competitiva adeguata, mediante la cessione di parte dell’impresa e il miglioramento degli sbocchi distributivi per i concorrenti”.