Ancora una volta la Commissione Europea usa il trattamento da “due pesi e due misure” per i Paesi membri. A fare rumore stavolta è il caso NordLB, la banca tedesca con 150 miliardi di asset che da oltre un anno va in cerca, senza successo, di investitori privati per ricapitalizzarsi.
Il governo tedesco avrebbe deciso di sbloccare l’uso del fondo delle Sparkassen alimentato da banche pubbliche nel salvataggio di NordLb. Questo significa che il salvataggio avverrà anche con il contributo pubblico dei due Länder azionisti, la Bassa Sassonia e la Sassonia Anhalt. I fondi pubblici messi a disposizione ammonterebbero a 3,7 miliardi.
Soldi pubblici, quindi.Gli stessi che la Commissione europea aveva erroneamente bollato come “aiuti di Stato” (e quindi vietato) quando l’Italia aveva annunciato l’intervento del Fondo interbancario (alimentato peraltro con il denaro di banche private) per il salvataggio della Banca Tercas. Quel “no” della Commissione obbligò le quattro banche italiane alla risoluzione con pesanti ripercussioni sul sistema bancario e a danno dei risparmiatori italiani. Il salvataggio in Italia era legittimo e il Tribunale UE l’ha confermato.L’errore della Commissione è costato diversi miliardi di euro all’Italia.
Adesso ci chiediamo cosa farà la Commissione. Il salvataggio sarà ancora una volta considerato “aiuto di Stato” o sarà “eccezionalmente” concesso? E se sì, la Commissione come intende risarcire i risparmiatori italiani?
Abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea e adesso pretendiamo risposte. Bruxelles deve cambiare atteggiamento applicando in maniera meno rigida le regole sugli aiuti di stato alle banche. Noi rigettiamo l’idea di una Europa con Paesi di serie A e di serie B perché tutti i cittadini europei meritano pari rispetto.
Articolo pubblicato su efdd-m5seuropa.com