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La Cina affonda l’affare Ck Hutchison-BlackRock sui porti (non solo a Panama)

Il gruppo cinese Ck Hutchison sta venendo attaccato in patria per l'affare con BlackRock sui porti, non solo sul canale di Panama. Il conglomerato crolla in borsa e la firma dell'accordo potrebbe venire rimandata. Tutti i dettagli.

Il conglomerato cinese Ck Hutchison è pesantemente criticato in patria per la decisione di vendere i porti sul canale di Panama, e non solo, a un consorzio capeggiato dalla società statunitense BlackRock. L’affare – nel quale è coinvolta anche Mediterranean Shipping Company di Gianluigi Aponte – vale oltre 19 miliardi di dollari.

Ma la firma dell’accordo, prevista per il 2 aprile, verrà rimandata, stando alle fonti di Reuters. La questione è molto politicizzata, sia per l’importanza commerciale del canale di Panama e sia perché il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva detto di voler prendere il controllo dello stretto, dove la Cina ha investito molto.

CROLLANO LE AZIONI DI CK HUTCHISON

La notizia della trattativa tra Ck Hutchison e BlackRock è stata annunciata all’inizio di marzo; dal 13 marzo sono partite le critiche al gruppo hongkonghese da parte dei media statali cinesi. Da allora, le azioni della società fondata dal miliardario Li Ka-shing hanno perso quasi il 13 per cento e la valutazione è scesa a 21,6 miliardi di dollari.

GLI ATTACCHI DEI MEDIA CINESI

Il giornale hongkonghese Ta Kung Pao, ovviamente vicino al Partito comunista, ha pubblicato lunedì scorso una pagina piena di commenti di politici e di avvocati che invitavano Ck Hutchison a ripensarci. In alcuni editoriali l’affare con BlackRock veniva definita un tradimento dello stato, oltre che una possibile violazione della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong. Sui social media, un account legato all’emittente televisiva Cctv aveva scritto che la vendita dei porti equivale “a consegnare un coltello a un avversario”; il post è stato poi rimosso.

Sul Ta Kung Pao, ancora, si era parlato dell’operazione con BlackRock come di una mossa “senza spina dorsale” che “svende tutto il popolo cinese”.

LE RISERVE DELL’ANTITRUST CINESE

L’operazione, comunque, non è piaciuta alle autorità cinesi, che hanno ordinato alle società statali di sospendere qualsiasi nuova collaborazione con aziende legate a Li Ka-shing e alla sua famiglia. L’ente di regolazione del mercato, invece, ha annunciato una revisione dell’accordo sulla base della normativa per la tutela della concorrenza e dell’interesse pubblico.

Non è chiaro però – come ha scritto il Financial Times – se i regolatori cinesi vogliano revisionare l’accordo nella sua interezza o concentrarsi su Panama. L’intesa tra Ck Hutchison e BlackRock, infatti, va ben oltre i due porti sul canale sudamericano e riguarda in tutto quarantatré strutture in ventitré paesi del mondo; i porti in Cina, inoltre, sono esclusi dall’operazione. Pechino potrebbe però temere che la cessione di tutti questi porti possa danneggiare la competitività delle compagnie di navigazione cinesi.

Riferendosi alle pressioni politiche e mediatiche su Ck Hutchison, l’analista geopolitico Ian Bremmer ha scritto su X che “si scopre che gli Stati Uniti avevano ragione a preoccuparsi del controllo cinese sui porti panamensi”.

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