Novità al vertice del gruppo Leonardo, il colosso italiano della difesa e del’aerospazio guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Roberto Cingolani, che “rafforza la presa su Leonardo portando in primissima linea, nella catena di comando, tre persone di sua assoluta fiducia”, ha chiosato il quotidiano Repubblica.
Ecco tutti i dettagli.
CHI SALE E CHI SCENDE IN LEONARDO
Ieri il consiglio di amministrazione di Leonardo presieduto da Stefano Pontecorvo ha deliberato un riassetto al vertice del gruppo che vedrà la nomina, al posto dell’attuale condirettore generale Leonardo Mariani, di due nuovi condirettori generali: Carlo Gualdaroni, attuale chief commercial & business development officer del gruppo, assumerà l’incarico con la responsabilità dello sviluppo commerciale e del coordinamento dei programmi di business, mentre l’altra condirezione generale sarà affidata a Simone Ungaro che ricopre al momento la carica di chief strategy & innovation officer e che, in virtù della promozione, dovrà occuparsi di strategie, innovazione e alleanze strategiche.
DOVE ANDRA’ MARIANI
Mariani – come scrive oggi il Sole 24 ore – tornerà a guidare Mbda Italia, al posto dell’attuale managing director, Giovanni Soccodato, il cui mandato, come quello dell’intero cda, scadrà con l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea dei soci convocata per maggio. Non si sa al momento se Soccodato andrà altrove. Mariani ha capeggiato Mbda Italia fino a maggio 2023 quando rientrò in Leonardo. Mariani, al momento delle nomine, era un candidato (gradito in particolare al ministro della Difesa, Guido Crosetto) anche per la guida dell’ex Finmeccanica ma alla fine la scelta cadde su Cingolani per una scelta del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
COSA CAMBIA PER GRASSO
La riorganizzazione prevede anche un cambio per Filippo Maria Grasso, il cui ruolo si amplia perché l’attuale capo degli affari istituzionali assumerà la guida della nuova unità Corporate Bodies & Institutional Affairs e sarà responsabile della gestione integrata degli organi sociali del gruppo e dei rapporti istituzionali, nazionali e internazionali.
GLI OBIETTIVI DI CINGOLANI
Con la riorganizzazione, ha rimarcato Celestina Dominelli del Sole 24 ore, “Cingolani vuole imprimere un’accelerazione operativa in linea con la forte crescita contenuta nell’aggiornamento del piano presentato qualche giorno fa e nel quale un forte accento è posto sia sulla capacità di esecuzione del backlog di ordini (il cui livello cumulato è atteso a 118 miliardi alla fine del piano, nel 2029) sia sulla costituzione del business nel medio-lungo periodo, anche grazie a uno sprint sulle alleanze strategiche”.
CASO PERUZZI?
“Il più fitto mistero – ha scritto non troppo sibillinamente il blog Sassate del giornalista di lungo corso di destra Guido Paglia, considerato molto vicino al ministro Crosetto – circonda nel frattempo il futuro di un primo livello del calibro di Enrico Peruzzi, destituito dall’oggi al domani dalla responsabilità delle strategie aziendali per il ruolo svolto durante la trattativa per l’acquisizione della Deas (la società di cybersecurity attualmente sotto indagine con la Sogei per l’ipotesi di tentato peculato). Peruzzi è il marito di Domitilla Benigni, CEO della concorrente Elettronica (tramite la controllata Cyforgate) proprio della Deas di Stefania Ranzato. Peruzzi è stato “parcheggiato” -come secondo livello- alle dipendenze di Massimo Comparini, responsabile della Divisione Space”.