Stop alla quotazione a Piazza Affari per Banca Progetto. Così, secondo quanto riportato da Bloomberg, ha deciso nei giorni scorsi il fondo Oaktree – azionista principale con quasi il 100% dell’istituto di credito – che ha bloccato un’offerta pubblica di acquisto – pari a 600 milioni – a pochi giorni dalla presentazione del prospetto informativo.
BANCA PROGETTO: STORIA E AZIONISTI
Banca Progetto, ex Banca Lecchese, è una banca digitale controllata dal 2015 da BPL Holdco S.à.r.l., veicolo di investimento appartenente a Oaktree Capital Management, global investment manager specializzato in strategie di investimento alternative, che tra l’altro ha prestito 380 milioni all’Inter del presidente Steven Zhang. Guidata da Paolo Fiorentino (nella foto), Banca Progetto ha sedi a Milano e a Roma e una rete commerciale diffusa in tutto il Paese. L’istituto è specializzato nei servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, cui si rivolge con prodotti di risparmio come i conti deposito, la Cessione del Quinto per dipendenti privati e statali, para pubblici e pensionati. Alle pmi offre finanziamenti a medio-lungo termine e servizi di factoring. Ai vertici dell’istituto, oltre a Fiorentino, ci sono il presidente Massimo Capuano e il vicepresidente Mario Adario.
Al momento Banca Progetto ha 900 soci ma azionista di riferimento, come si diceva, è il veicolo BPL Holdco S.a.r.l. del fondo americano Oaktree che possiede una quota pari al 99,824% del capitale sociale.
QUALCHE NUMERO DEL BILANCIO 2023
Banca Progetto ha chiuso l’esercizio 2023 con un risultato netto positivo di 71,9 milioni in aumento del 38,3% rispetto a quello del 2022. Positivo per 260,1 milioni il margine d’interesse, che è cresciuto dai 180,9 milioni dell’esercizio precedente, grazie a interessi attivi per 482,3 milioni (nel 2022 erano 236,1 milioni) e a interessi passivi per 222,2 milioni (nel 2022 erano 55,2 milioni).
Lo scorso anno è aumentata ancora la raccolta – da 6.369 milioni di fine 2022 a 8.098 milioni – così come gli impieghi. In particolare, i depositi sono passati da 4.369 milioni a 5.348 milioni, comprendendo sia quelli raccolti sul mercato italiano (2.210 milioni) sia quelli sui mercati di Germania, Spagna e Olanda (3.138 milioni). E ancora: nuovi finanziamenti alle imprese pari a 2,8 miliardi (+4% su anno), volumi di factoring per 194 milioni, raccolta di 1,7 miliardi attraverso la finalizzazione di quattro operazioni di cartolarizzazione con investitori istituzionali, per un saldo totale a fine anno pari a 2,4 miliardi. Sul fronte patrimoniale il CET1 ratio consolidato ha superato il 17%. A fine dicembre il patrimonio netto, comprensivo del risultato di periodo, si attestava a 285,5 milioni. Per quanto riguarda la tassa sugli extraprofitti, il board di banca Progetto a fine novembre ha deliberato di destinare oltre 8,3 milioni a una riserva non distribuibile.
L’IPOTESI DELLA QUOTAZIONE
Lo scorso febbraio era stato l’ad Fiorentino a riferire all’agenzia Bloomberg che l’offerta per la quotazione della banca sarebbe stata lanciata nel secondo trimestre del 2024. L’amministratore delegato aveva detto che il titolo sarebbe stato quotato al segmento Star di Piazza Affari e che si puntava alla vendita di una quota compresa fra il 35% e il 40%. Oaktree, dunque, sarebbe rimasto l’azionista di maggioranza. Tra gli interessati al progetto, vari investitori istituzionali e fondi pensione. Secondo il Sole 24 Ore all’operazione stavano lavorando anche Stj Advisors quale advisor finanziario e Citigroup, Intesa Sanpaolo e Ubs in qualità di global coordinator.
Non si esclude che sul passo indietro possa avere inciso la vicenda giudiziaria che interessa Banca Progetto. Dall’azienda si fa invece presente che il tribunale del riesame ha disposto l’annullamento del sequestro preventivo di 2,7 milioni di euro con restituzione della somma in favore della banca.