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Tutti i piani della Bce per l’euro digitale

Mosse e opportunità per la Banca centrale europea con il lancio dell'euro digitale. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

Il 18 ottobre, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato l’avvio di una nuova fase di sviluppo per il lancio dell’euro digitale entro i prossimi 4-5 anni. Questa iniziativa segna un avanzamento tecnologico significativo per l’Unione Europea, che cerca di rimanere competitiva nel panorama globale delle criptovalute. Nel frattempo, le banche nazionali si stanno mobilitando per influenzare i futuri processi decisionali e normativi a loro vantaggio.

Avviato due anni fa dalla Banca Centrale Europea, il progetto dell’euro digitale è entrato nella sua fase conclusiva il 18 ottobre 2023. Questa fase ha comportato la creazione di un quadro legale definitivo, la selezione dei fornitori per sviluppare le infrastrutture necessarie, e la conduzione di test per verificare la stabilità di questa nuova valuta digitale. Si è posta particolare attenzione al rispetto dei requisiti dell’Eurosistema, alla privacy, all’inclusione finanziaria e all’impatto ambientale.

Terminati questi due anni, il Consiglio dei Governatori è pronto per passare alla fase successiva: la potenziale emissione e circolazione dell’euro digitale.

FINANZA DECENTRALIZZATA E VALUTE DIGITALI DELLE BANCHE CENTRALI

Le valute digitali delle banche centrali (CBDC) potrebbero rivoluzionare gli scambi interbancari, semplificando e velocizzando le transazioni su determinati asset finanziari. Le transazioni verrebbero registrate su un ledger distribuito, sincronizzato su una rete di computer, semplificando gli scambi e migliorando la loro rapidità. Questa tecnologia permetterebbe anche lo scambio di cripto-attivi come token e NFT. L’interoperabilità di queste caratteristiche tecniche aiuterebbe a prevenire l’isolamento delle banche dai nuovi sistemi infrastrutturali privati, migliorando la comunicazione tra i diversi sistemi monetari internazionali. Un’architettura bancaria più aperta faciliterebbe i pagamenti transfrontalieri, riducendo i costi e aumentando la velocità degli scambi.

Questi cambiamenti hanno portato alla nascita di un nuovo modello, noto come “finanza decentralizzata” o DeFi. La DeFi mira a ridurre il numero di intermediari nei servizi finanziari, reinventando i servizi tradizionali come pagamenti, prestiti, emprunts, scambi di titoli, securitizzazione, swaps e trading.

COSA PUÒ FARE LA BANCA CENTRALE EUROPEA

In Europa, la concorrenza tra le banche centrali nazionali è intensa. Paesi come la Francia e la Germania, tramite le loro banche centrali, stanno esercitando un’influenza significativa nel plasmare l’euro digitale in modo che soddisfi le loro esigenze, cercando di assumere un ruolo di primo piano nei processi decisionali e normativi. Altri paesi europei, come Spagna e Finlandia, hanno mostrato un forte interesse nel partecipare a questo progetto.

La Banca Centrale Europea potrebbe sfruttare questa opportunità per assumere alcune funzioni precedentemente riservate alle banche nazionali, in particolare nei pagamenti al dettaglio. Il ruolo delle banche centrali e commerciali è quindi in trasformazione, in risposta allo sviluppo di una CBDC europea. Il quadro giuridico delle CBDC, tuttavia, offre una protezione parziale contro l’acquisizione da parte di entità private, che sono soggette a restrizioni specifiche nell’uso delle criptovalute.

A livello internazionale, 131 paesi in Asia, Nord America, Europa e Africa hanno avviato ricerche e progetti pilota sulle monete digitali. Questi progetti, guidati in gran parte dalle istituzioni bancarie e sostenuti dai rispettivi governi, mirano a prevenire interferenze esterne, assicurando che i problemi di sicurezza, privacy e sovranità rimangano sotto il controllo di questi attori.

Per l’Unione Europea, restare competitiva nel settore delle criptovalute a livello internazionale richiede una risposta efficace di fronte ai cambiamenti monetari e ai nuovi equilibri di potere. Sviluppando la sua propria valuta digitale, l’Europa non solo rafforza la sua posizione nel settore finanziario, ma protegge anche la sua sovranità monetaria e stimola l’innovazione tecnologica.

Attraverso questi sviluppi, l’UE dimostra la sua capacità di adattarsi alle evoluzioni tecnologiche, pur mantenendo un equilibrio tra progresso e stabilità. La realizzazione dell’euro digitale rappresenta un passo importante per l’integrazione economica e finanziaria dell’Europa, offrendo nuove opportunità per un’economia più connessa e resiliente.

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