La delibera numero 1 del 2023 dell’ATR, l’Autorità di regolazione dei trasporti, ha stabilito che i tempi sono maturi per consentire la presenza di più insegne della ristorazione nelle aree di servizio autostradali. Quindi permettere a più gestori di condividere una medesima area di servizio.
GLI OBIETTIVI DELL’ATR: FAVORIRE LA COMPETIZIONE E STIMOLARE L’EFFICIENZA
Come scrive nella sua “Relazione di Analisi di Impatto della Regolazione” gli obiettivi dell’azione dell’ATR sono:
- favorire l’accesso competitivo all’infrastruttura autostradale, con specifico riferimento alle aree interessate in cui si svolgono servizi di distribuzione di carbolubrificanti o di gas naturale compresso o gas naturale liquefatto o attività commerciali e ristorative;
- (ii) stimolare l’efficienza delle gestioni delle attività ivi svolte;
- (iii) favorire il pieno ed ottimale utilizzo dell’infrastruttura da parte degli utenti, anche attraverso la tutela di imprese e consumatori utenti circa i prezzi praticati dai Subconcessionari per i servizi “oil” e “ristoro”.
LA MODERAZIONE DEI PREZZI DELLA RISTORAZIONE AUTOSTRADALE
L’ATR vuole, dunque, intervenire anche sui prezzi dei beni offerti della ristorazione autostradale, i quali negli ultimi mesi hanno subito un aumento dei prezzi. “La moderazione dei prezzi al pubblico dei beni e dei servizi oggetto dell’affidamento costituisce un obiettivo primario del CA – si legge nella delibera – Con particolare riguardo alla moderazione dei prezzi al pubblico dei carburanti e del servizio di ristoro, nelle aree interessate in cui per tali fattispecie è previsto nella RdA un solo affidamento, il CA prevede nella documentazione di gara:
- a) la definizione di specifici impegni a carico dei soggetti partecipanti, cui attribuire un adeguato punteggio in sede di valutazione delle offerte, tenendo conto degli specifici criteri di cui alla Misura 13.7;
- b) l’applicazione di meccanismi di monitoraggio e controllo dei prezzi nel corso della durata dell’affidamento, nonché l’applicazione di specifiche penali, che possono comportare anche la risoluzione del contratto, in caso di inosservanza degli impegni assunti in sede di gara conformemente a quanto previsto sub a)”.
IL RICORSO DI AIGRIM (AUTOGRILL, SARNI E NON SOLO)
I marchi del settore come Autogrilli, Sarni e Chefexpress sono imbufaliti. La decisione dell’ATR ha fatto andare su tutte le furie l’Aigrim, l’Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate, che ha immediatamente presentato ricorso. “Le disposizioni contenute nella delibera limitano fortemente la libertà di iniziativa economica delle predette imprese – ha detto Cristian Biasoni, presidente di Aigrim -e non tengono conto delle specifiche caratteristiche del settore della ristorazione in concessione, finendo così per penalizzare la qualità dei servizi ai consumatori”. L’obbligo di pluralità di aziende concorrenti nella stessa area di servizio, come stabilito da ATR, non renderebbe economicamente sostenibile la ristorazione autostradale.
LA RELAZIONE DI ATR CHE ANTICIPA LE CRITICHE DEI RISTORATORI
La Relazione istruttoria degli uffici di ATR prova ad anticipare le critiche mosse dai gestori della ristorazione autostradale. “Alcuni operatori di attività “ristoro”, ribadendo la richiesta di non prevedere più di un affidamento “ristoro” nelle aree di classe 1, lamentano un’asserita “disparità di trattamento” rispetto ai servizi “oil”, per i quali la stessa previsione non è disposta – scrive ATR nella Relazione -. Al riguardo si evidenzia che le differenti disposizioni previste tra gli affidamenti “oil” e “ristoro” sono interamente riconducibili ad evidenti peculiarità dei servizi e delle attività svolti nell’ambito di tali affidamenti. In particolare, gli affidamenti “oil”:
- sono sottoposti, nell’atto di regolazione (come già nel Documento di consultazione), alla moderazione dei prezzi di tutte le diverse tipologie di carburante erogate, che ne costituiscono evidentemente l’attività principale. Una moderazione dei prezzi altrettanto estesa non è possibile per gli affidamenti “ristoro”, nei quali non si può che fare riferimento ad un paniere di beni e servizi;
- sono stati caratterizzati da una rilevantissima contrazione dei volumi di carburanti erogati, già prima dell’avvento della pandemia da Covid-19 (si vedano i dati forniti nella Relazione di AIR);
- richiedono infrastrutture di grandi dimensioni, caratterizzate da vincoli tecnici e di sicurezza, che rendono più difficile la previsione di più di un affidamento nella stessa area (possibilità comunque non esclusa dall’atto di regolazione).
In aggiunta a ciò, si ritiene opportuno rilevare come le analisi svolte dagli Uffici sulla struttura dei mercati pertinenti (rappresentate nella Relazione di AIR) evidenzino che il mercato degli affidamenti “ristoro” è caratterizzato da un maggiore grado di concentrazione rispetto a quello degli affidamenti “oil””.
I NUMERI DI AIGRIM DI CUI FANNO PARTE AUTOGRILL E SARNI COME ASSOCIATI
L’Aigrim fa parte di Fipe – Confcommercio, ha all’attivo più di 3mila punti vendita in tuta Italia, impiega un totale di più di 30.000 dipendenti, producendo più di 3 miliardi di ricavi. Insomma un colosso del suo settore. Tra gli associati, come detto, colossi tra gli altri come Autogrilli, McDonald’s, Burger King, Sarni e Chefexpress.
AIGRIM CONTRARIA ALLE ATTIVITÀ “SOTTOPENSILINA”
Un altro dei punti contestati da Aigrim è l’attività di bar e ristorazione svolte dal gestore delle pompe di carburante dell’area di servizio in aggiunta a quelle degli operatori del ristoro. Tali attività sono chiamate “sottopensilina”. “Nell’ambito degli affidamenti “oil” è sempre ammessa l’attività c.d. “sottopensilina”; ai fini della moderazione dei prezzi al pubblico disposta dalla Misura 14 tale attività rileva come secondo affidamento “ristoro”, limitatamente all’offerta di beni e servizi offerti da entrambi i Subconcessionari, solo per le aree di classi 2 e 3 e deve essere riportata nella Relazione di Affidamento – si legge ancora nella delibera -. Si è stabilito che, già in sede di predisposizione delle procedure di gara dei bandi “ristoro”, debba essere menzionata la presenza, nell’ambito dell’affidamento “oil”, dell’attività “sottopensilina”, individuando i meccanismi di compensazione a favore del Subconcessionario “ristoro” qualora il servizio “sottopensilina” subentri in una fase successiva all’affidamento delle attività “ristoro”34”. Anche questa decisione non piace ad Aigrim perché, secondo l’associazione, tali attività “generano un’alterazione della concorrenza sfavorevole all’operatore ristoro”.