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L’ammuina di Vivendi in Tim

Che cosa ha davvero in mente Vivendi in Tim? Lo scrive oggi il Sole 24 ore... La lettera di Francis Walsingham

Caro direttore,

la notizia pubblicata oggi dal Sole 24 ore sulle vere intenzioni di Vivendi in Tim mi ha fatto ricordare un episodio avvenuto recentissimamente che vorrei raccontarti.

Il quotidiano di Confindustria oggi ha svelato: “Come il gioco dell’Oca: si ritorna alla casella di partenza. A 0,50 euro, il prezzo a cui Kkr aveva lanciato l’Opa su Tim due anni fa, Vivendi, secondo fonti finanziarie informate, sarebbe disposta a vendere il suo pacchetto. Peccato che l’Opa non potrebbe riproporla nemmeno il fondo Usa perché nel frattempo i tassi si sono impennati e i conti non tornano più per il “take private” di un gruppo tuttora appesantito da oltre 30 miliardi di debito complessivo. In questi due anni la media company che fa capo alla famiglia Bolloré ha battuto il mercato, bussando a più di una porta, anche recentemente, alla ricerca di un cavaliere bianco per un’operazione alternativa su Tim che, se si fosse materializzata, avrebbe offerto a Vivendi l’occasione di liquidare un investimento sul quale sta perdendo 3 miliardi sui 4 messi sul piatto”.

Con questa notizia si sgonfiano articoli, indiscrezioni, ricostruzioni e approfondimenti sulle mire di Vivendi in Tim. Un’ammuina tale che pure un napoletano verace si meraviglierebbe dell’attivismo casinaro dei francesi in Tim. Altro che critica al piano di Kkr su Tim. Altro che pareri legali per contrastare lo scenario di un voto del cda senza passare dall’assemblea per vendere la rete Fibercop. Altro che incontri e annusamenti fra gli emissari di Bolloré con Palazzo Chigi e ministero dell’Economia. Vivendi vorrebbe mandare tutti a quel paese, a partire ovviamente da se stessa…

Insomma, stando a quanto scrive il quotidiano di Confindustria, l’effervescenza manovriera dei francesi punta solo a trovare un buon prezzo per togliere le tende dall’ex Telecom Italia.

Eh sì, che di casini in Tim Vivendi ne ha combinati a bizzeffe. La storia sarebbe lunga e un giorno magari ne parleremo in dettaglio, ma ora basti ricordare ai nostri lettori – visto che i grandi giornali omettono alcuni particolari bizzarri delle ultime mosse spasmodiche dei francesi – che l’amministratore delegato di Tim che ora Vivendi vuole solennemente silurare (dopo aver sbuffato in tutti modi e senza costrutto per defenestrare il presidente Salvatore Rossi) è quello stesso amministratore delegato – ossia Pietro Labriola – che i medesimi francesi hanno issato al vertice del gruppo telefonico.

Nell’ammuina francese hanno contribuito non poco, caro direttore, comunicatori di lungo corso – non so se e quanto titolati a parlare a nome di Vivendi o di qualche loro consulente strategico – che anche di recente sussurravano a editori e direttori di giornali (confessa, lo hanno fatto anche a voi) che era opportuno coccolare Vivendi – e un esempio preclaro in questo è anche, duole dirlo, Dagospia – perché prima o poi italiani vicinissimi a Vivendi avrebbero davvero preso in mano la società e dunque il budget pubblicitario di Tim…. Capisce A Me

Sarà un piacere, se lo vorrai, seguire le prossime puntate dell’ammuina in salsa francese.

Cordiali saluti

Francis Walsingham

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