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Perché i prezzi dei cereali fanno esplodere il settore agroalimentare

I titoli dell’agroalimentare sovraperformano grazie all’impennata dei prezzi. L'analisi del Centro Studi BG Saxo.

Il settore dei cereali è il migliore del mese di giugno tra tutte le materie prime e i titoli dell’agroalimentare sono cresciuti dell’8,1% in questo mese rispetto al solo 5,1% delle azioni globali.

Le prospettive a lungo termine per i prezzi alimentari sono migliorate e quindi anche quelle per le imprese agroalimentari che ambiscono ad eventuali fusioni ed acquisizioni.

I CEREALI SPIAZZANO GLI SPECULATORI

Gli speculatori sono rimasti spiazzati dall’impennata del prezzo dei cereali di giugno. Le condizioni meteorologiche estreme influiscono sul rincaro dei prezzi dei cereali. La siccità nell’emisfero settentrionale ha avuto un impatto negativo sulla produzione e, a peggiorare ulteriormente lo scenario sul mercato delle materie prime, è l’allerta per il ritorno del ciclone El Niño che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

FUSIONI E ACQUISIZIONI NELL’AGROALIMENTARE

Il miglioramento delle prospettive a lungo termine per le materie prime legate al cibo ha anche aumentato l’attività di fusione e acquisizione, con la società Viterra (controllata da Glencore) che ha annunciato una fusione con Bunge (un esportatore americano di soia coinvolto nella trasformazione alimentare, commercio di cereali e fertilizzanti). La fusione creerà un business agroalimentare di circa 100 miliardi di dollari.

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