Il fondo di investimento olandese Prosus ha messo sul piatto 4,1 miliardi di euro per comprare Just Eat, ex startup del food delivery, in forte crisi da parecchio tempo.
QUANTO OFFRE PROSUS PER JUST EAT (IN CRISI)
Prosus intende delistare il gigante del food delivery dalla borsa di Amsterdam dopo aver presentato un’offerta cash che attribuisce alle azioni un valore di 20,3 euro. Un’offerta difficilmente rifiutabile sia in quanto riconosce un premio del 22% rispetto al massimo raggiunto negli ultimi tre mesi, sia perché l’azienda del food delivery è andata via via perdendo pezzi in tutto il Vecchio continente, chiudendo il modello Scoober nel Regno Unito, abbandonando le attività di Parigi (il ritiro dalla Francia per la verità aveva avuto inizio già nel 2022) e, a dispetto dei comunicati sulle assunzioni, licenziando parecchi rider pure in Italia.
IL REPORT SULL’OFFERTA DI PROSUS
“Anche se esiste la possibilita’ di una controfferta, riteniamo che Prosus sia in una buona posizione, considerando che il suo prezzo di offerta ha un premio di oltre il 60% rispetto all’ultimo prezzo delle azioni di Just Eat Takeaway.com”, hanno osservato gli analisti di Rbc Capital Markets.
REAZIONI A CALDO
Se insomma il comparto dopo la sbornia del Covid ultimamente ha sbandato parecchio, Just Eat è tra le aziende del settore ha registrato le difficoltà maggiori. Molti osservatori sostengono che questo lo si debba anche all’intenzione della società di voler contrattualizzare i propri fattorini, facendo implodere sotto il peso dei contratti i fragili bilanci già zavorrati da azioni che, rispetto al picco pandemico, hanno via via perso valore fino a smagrirsi dell’88 per cento.
Good morning everybody. A very important day for the company https://t.co/2sReHSGVjv
— Jitse Groen (@jitsegroen) February 24, 2025
Non sorprende insomma che il mercato stia sostenendo l’ipotesi dell’acquisizione, con il titolo schizzato a quota 19 punti (+55%) già all’apertura della seduta, avvicinandosi peraltro al valore dell’offerta. Bisogna considerare che, sotto Covid, Prosus per Just Eat avrebbe dovuto sborsare non meno di 100 dollari per azione contro i 20 odierni.
COSA FA PROSUS
Il ceo di Prosus, Fabricio Bloisi, ha definito l’acquisizione “un’opportunità straordinaria per trasformare l’azienda in un campione tecnologico europeo”. Prosus è un investitore globale nel settore tecnologico, specializzato in servizi Internet per i consumatori che insegue i rider di Just Eat da ben prima lo scoppio della pandemia.
IL FOCUS SUL DELIVERY
Nel frattempo, non riuscendo a far suo Just Eat, ha rivolto altrove il proprio sguardo: è il principale azionista di Delivery Hero, realtà da 47mila addetti, presente in 70 Paesi che comprende PedidosYa a presidio nel Sud America, Glovo e Foodora attive in Europa, Talabat e Hunger Station in Medio Oriente e Nord Africa, DoorDash negli Usa, Swiggy in India e Foodpanda a Singapore, solo per citare i principali. Qui il portafogli completo.
IL PRECEDENTE OSTILE
Come ha ricordato in questo articolo dell’epoca il Guardian, nel 2019 Prosus subito dopo la sua quotazione aveva intrecciato colloqui con Just Eat senza raggiungere un accordo. A ottobre di quell’anno il gruppo si era rivolto allora direttamente agli azionisti con un’offerta ostile da 710 pence per azione, corrispondenti a un controvalore complessivo di 4,9 miliardi di sterline. Ma pochi mesi prima Takeaway.com aveva annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare con Just Eat per una fusione via scambio azionario sostenuto anche dal board della società britannica.
In quell’occasione i mercati premiarono la scelta di Just Eat di procedere con la fusione con Takeaway.com destinando a Prosus il proverbiale due di picche. Sappiamo com’è finita al termine della pandemia. Oggi quegli stessi mercati festeggiano la decisione di Just Eat di cedere alle lusinghe del suo eterno spasimante.
I CONTI DI JUST EAT
Just Eat ha anche annunciato i conti annuali. Il 2024 si è chiuso con una perdita netta di 1,64 miliardi, in miglioramento rispetto al rosso di 1,84 miliardi del 2023, a causa ‘principalmente di svalutazioni non-cash’ per 1 miliardo per la vendita dell’americana Grubhub, finalizzata il 25 gennaio scorso. Il valore totale delle merci e’ calato del 2% a 26,3 miliardi di euro. Escludendo il Nord America, l’indicatore è in aumento del 2% a valute costanti ‘in linea con la guidance’. I ricavi sono calati dell’1% a 5,08 miliardi, per effetto dei ‘minori volumi degli ordini, legati all’indebolimento delle condizioni di mercato in Nord America, nell’Europa del Sud e in Australia”, sottolinea Radiocor.