Sono tanti gli ambiti toccati dalla legge annuale 2023 per la concorrenza e il mercato appena approvata da Montecitorio e che sarà definitivamente varata dal Parlamento dopo il passaggio nella Camera alta entro il 31 dicembre, in modo da non sforare i tempi imposti dal Pnrr, il piano di ricostruzione post pandemica finanziato dalla Ue. Un vero e proprio testo omnibus i cui effetti si riverbereranno dalle concessioni autostradali alla proroga di quelle dei dehors di bar e ristoranti, toccando la nuova normativa che regolerà le startup innovative, fino a includere i buoni pasto. Ma le novelle riguardano anche il trasporto pubblico non di linea, quindi taxi e Noleggio auto con conducente (più noto mediante l’acronimo, che si userà in seguito, Ncc).
LE NOVITÀ PER TAXI E NCC
Come si evince dal testo, una nutrita parte del provvedimento interviene nel settore Ncc per prevedere l’applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro. Ammende assai severe, che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti.
Sanzioni che indignano la categoria, come recentemente espresso da Giuseppe Mele, presidente CNA Fita Ncc Varese e Lombardia: “Sono inaccettabili e punitive”. Quindi il rappresentante lombardo della categoria ha aggiunto: “Il Parlamento – sottolinea Mele – sembra ignorare la giurisprudenza della Corte Costituzionale, che sta restituendo dignità al mestiere di Ncc e promuovendo un’evoluzione concorrenziale della disciplina di settore. Al contrario, il nuovo sistema sanzionatorio previsto nel ddl, sebbene intervenga finalmente sull’abusivismo nel settore del noleggio – è l’accusa mossa al legislatore – non riesce a raggiungere un giusto equilibrio tra sanzioni pecuniarie e misure interdittive. In particolare, l’esercizio ‘irregolare’ dell’attività, anche per lievi trasgressioni, comporterà sempre una sanzione economica e il blocco del mezzo. Una sanzione – viene ribadito – che rischia di danneggiare irreparabilmente gli operatori”.
Non è dunque l’agognato intervento normativo “sblocca-concorrenza” che il mondo Ncc auspicava. Non è soprattutto un testo che interviene con coraggio nei problemi lamentati a più riprese, da oltre un anno, dall’utenza che chiede più auto nel trasporto pubblico non di linea, stante il protrarsi del problema dell’assenza di taxi e delle interminabili code che conseguentemente si formano negli snodi cruciali (anche per il turismo) delle città, come stazioni e aeroporti.
L’UTENZA CHIEDE, IL GOVERNO NON ASCOLTA
Tutto ciò mentre è ormai prossima la scadenza cruciale del Giubileo per il quale si attende nella capitale un flusso di pellegrini e turisti eccezionale. Anche per questo i cittadini, a iniziare da Roma, vogliono più taxi e Ncc nelle strade: secondo un’indagine condotta da Swg, il 64% degli intervistati ritiene i servizi non sufficienti rispetto alla domanda.
Il 59% dei cittadini metropolitani, in particolare, oltre ai taxi auspica una maggiore diffusione del servizio Ncc, considerandolo essenziale per migliorare la mobilità nelle città. La richiesta di una maggiore disponibilità di veicoli è evidente: il 72% degli intervistati ritiene che una liberalizzazione delle licenze taxi potrebbe migliorare la mobilità urbana.
CONCORRENZA, OCCASIONE MANCATA
Inascoltate dal legislatore con Ddl Concorrenza anche le prese di posizioni molto chiare dell’Antitrust e dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti che hanno “certificato” come in Italia vi siano disservizi nel settore. I numeri però spiegano meglio di disposizioni che abbondano di termini tecnici: nell’area urbana di Roma si hanno meno della metà dei taxi dell’area di Madrid (dove ogni taxi è utilizzato nel corso della giornata da 2 o più lavoratori) e che nella capitale spagnola vi sono anche 9 mila Ncc che completano l’offerta, mentre a Parigi, nei quattro dipartimenti interessati dalla regolazione dell’”area urbana” vi sono invece 20 mila taxi e quasi 45 mila Ncc.
Quanto all’insoddisfazione generale per il trasporto pubblico non di linea recentemente sondata da Swg, il dato nazionale del 64% cresce ancora di più tra i romani, il 78% dei quali ritiene inadeguata l’offerta attuale e non crede che il tpl (bus e metro) possa assorbire l’enorme domanda. Le previsioni parlano di disagi per residenti e visitatori, con un rischio concreto di malcontento diffuso.
Questa situazione danneggia l’immagine dell’Italia all’estero per il 43% degli intervistati e, per il 38%, porterà ad un aumento dell’abusivismo. Una maggiore disponibilità di taxi e Ncc non solo migliorerebbe la mobilità urbana ma rappresenterebbe un incentivo concreto e visto con favore dai cittadini per ridurre l’uso dell’auto privata. Il 65% dei cittadini metropolitani afferma che, con un’offerta più ampia, sarebbe disposto a ridurre l’utilizzo della propria auto.
LA CALABRIA SI MUOVE DA SOLA
Nel mentre è partito un ricorso della Regione Calabria su iniziativa del presidente Roberto Occhiuto per interpellare la Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. La Regione, che nei mesi scorsi aveva già incassato una vittoria davanti alla Consulta in chiave liberalizzatrice dei servizi Ncc, assume che il decreto sul foglio di servizio elettronico vìoli le prerogative regionali in materia di regolamentazione dei servizi di Noleggio con conducente.
LA RIFORMA INVISA AGLI NCC
Mentre insomma tutti i Paesi del mondo si aprono alla concorrenza, nel nostro si studiano norme che obbligano un Ncc a fermarsi 20 minuti tra un servizio e l’altro. In tutto ciò si incardina anche la mini-riforma del Noleggio con conducente aspramente contestata dalle associazioni di categoria.
Lo scorso 3 dicembre, a un mese dall’entrata in vigore delle nuove regole, è stata pubblicata una circolare attuativa che stabilisce le regole di “accesso, trasmissione e compilazione dei dati relativi al foglio di servizio elettronico” stabilendo innanzitutto che questo è “consentito solo a seguito dell’iscrizione nel Registro Elettronico Ncc Rent”. Inascoltate tutte le contestazioni sollevate dalle auto nere, a iniziare proprio dai continui stop’n’go di 20 minuti tra una corsa e l’altra.
Per questo per la giornata del 12 dicembre è stata chiamata a raccolta la piazza con un’agitazione nazionale che si svolgerà in varie città, tra cui Roma, Milano, Napoli e Palermo per chiedere il ritiro dei decreti Salvini, come pure una nuova legge sul trasporto pubblico non di linea a 33 anni dalla 21/1992, così da garantire servizi migliori per utenti, imprese e turisti, anche se ormai è certo che non si arriverà preparati al Giubileo.