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Esuberi e pensioni, che cosa hanno deciso Tim e sindacati

Ecco i dettagli delle due intese fra sindacati e Tim su prepensionamenti e gestione esuberi

 

Uilcom Uil, Slc Cgil, Fistel Cisl, Ugl Tlc hanno raggiunto con Tim due intese che permettono di poter far uscire dall’azienda anticipatamente e volontariamente nel biennio 2019-2020 un totale di 4.300 lavoratrici e lavoratori utilizzando lo strumento “isopensione” della legge Fornero.

L’ACCORDO TIM-SINDACATI

Nella nota dei sindacati si segnala che altri 314 dipendenti circa potranno, sempre volontariamente, uscire dall’azienda nell’ambito di una procedura di legge 223/1991 avviata nel 2017 che ha registrato un numero limitato di non opposizioni al recesso, utilizzando anche tra i requisiti della procedura quelli di essere in possesso del diritto della “pensione anticipata” con “quota 100”.

GLI ESUBERI

L’isopensione è usata in caso di eccedenza del personale per gestire gli esuberi e facilitare il pensionamento dalle società con oltre 15 dipendenti e che abbiano stipulato un accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative a livello aziendale. Accordo che andrà poi validato dall’Inps che verificherà il rispetto delle condizioni, per esempio la consistenza organica dell’azienda.

LA PENSIONE

Ottenuto il via libera, la società si impegna al versamento a favore del dipendente, per tutto il periodo di esodo fino a un massimo di 4 anni, un assegno d’importo corrispondente a quello del trattamento di pensione maturato in base alle regole vigenti, sia essa di vecchiaia o anticipata, fino a che non si siano perfezionati i requisiti per il pensionamento. La manovra di bilancio 2018 è intervenuta sul periodo stabilendo, per il triennio 2018-2020, la possibilità di estendere la durata massima dell’isopensione da 4 a 7 anni.

I DETTAGLI

Nel caso di Telecom Italia , oltre all’isopensione, 314 altri dipendenti potranno, sempre volontariamente, uscire dal lavoro nell’ambito di una procedura di legge 223/1991 già avviata precedentemente nel 2017 che ha registrato un numero limitato di non opposizioni al recesso, utilizzando anche tra i requisiti della procedura quelli di essere in possesso del diritto della pensione anticipata con “quota 100”.

IL COMMENTO

Il segretario nazionale della Uilcom Uil, Luciano Savant Levra, esprime soddisfazione per aver definito una intesa operativa che era stata incardinata politicamente l’11 giugno 2018 nell’ambito dell’accordo al ministero del lavoro alla presenza del Ministro DI MAIO e che ieri sera ha trovato la sua definizione operativa. Con questa intesa, aggiunge Levra, oltre alla opportunità data ai circa 4.600 lavoratori di uscire volontariamente e anticipatamente da Tim si gestiscono in maniera “non traumatica” gli esuberi dichiarati nel piano 2018/2020 quello realizzato prima dell’arrivo del nuovo amministratore delegato che oltre a mantenere gli impegni sottoscritti in precedenza aumenta le uscite volontarie di circa 600 unità. “Un segnale importante per andare verso quella normalizzazione indicata nel nuovo piano industriale della quale Tim ha molta necessità”, segnala il sindacato.

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