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Tutti i numeri di Eni

Eni fa sempre meglio, grazie all’aumento della produzione di gas e grazie (anche) all’aumento dei prezzi del petrolio. La società, nel primo semestre 2018, ha beneficiato dell’immissione sul mercato della materia prima che viene estratta nei giacimenti scoperti negli ultimi 4-5 anni:  Zohr, Noroos, Jangkrik, OCTP, Ochigufu, Nenè fase 2. buoni risultati, come spiega la società, anche di Kashagan e di Val d’Agri.

I NUMERI DI ENI

Nei primi sei mesi dell’anno, l’utile operativo è cresciuto dai 983 milioni dello stesso periodo del 2017 a quota 2,2 miliardi, raccogliendo i frutti degli investimenti. Il risultato “adjusted” si è attestato a 1,74 miliardi (+45%). Guardando agli ultimi tre mesi, l’utile netto è salito a 1,25 miliardi e quello adjusted a 0,77 miliardi (+66%). L’utile operativo netto è stato di oltre 2,56 miliardi, in miglioramento del 152%.

IL BRENT SPINGE I CONTI DI ENI

“Nel secondo trimestre,come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo. La generazione di cassa consolidata è anch’essa nettamente cresciuta, spinta dal prezzo Brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20$, consentendoci di confermare la riduzione a 55 $/barile della nostra cash neutrality per il 2018”, ha spiegato Claudio Descalzi, ad di Eni. “Ottimo è stato anche il risultato del business G&P, frutto della maggiore integrazione del business del GNL con le attività upstream e dei benefici della profonda riorganizzazione condotta negli ultimi anni. La flessione dello scenario nella Raffinazione e nella Chimica, anticiclico rispetto al Brent, ha comportato una riduzione del contributo di questi business che si sono comunque mantenuti positivi grazie alla ristrutturazione avviata nei precedenti esercizi”.

ESPLORAZIONE E PRODUZIONE

Passando ai numeri delle attività, la produzione di idrocarburi si attesta a 1,86 milioni di boe/giorno (+5,2% nel secondo trimestre, +4,6% nel primo semestre), grazie ai ramp-up dei grandi progetti avviati di recente: Zohr, Noroos, Jangkrik, OCTP, Ochigufu, Nenè fase 2 e al maggior contributo di Kashagan e di Val d’Agri.

Tra le principali start-up del periodo, Eni cita Ochigufu nel Blocco offshore 15/06 in Angola a sostegno del plateau di 150 mila barili/giorno e la fase 2 del giant a gas Bahr Essalam in Libia a soli tre anni dalla FID.

MAGGIOR PRESENZA IN NORVEGIA

Presentando i conti del primo semestre, Eni ha ricordato il rafforzamento della presenza in Norvegia. In queste settimane è stato siglato l’accordo di fusione tra la consociata Eni Norge e la società Point Resources, che darà vita a un leader nell’upstream del Paese con 180 mila boe/g di produzione nel 2018.

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