Alla fine è Matteo Renzi, che cita Fabrizio De André, l’unico leader del centrosinistra a far scattare l’applauso bipartisan nell’aula di Montecitorio, con le Camere riunite per la commemorazione di Papa Francesco. Lo applaudono a cominciare dal premier Giorgia Meloni ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Come se per un giorno Renzi, abbandonando le polemiche di giornata sul governo, fosse tornato a indossare le vesti del segretario del Pd riformista con toni non divisivi adeguati alla circostanza che decisamente contrastano con quelli di Elly Schlein.
La segretaria attuale del Pd usa, invece, toni dal sapore estremista, lancia accuse, evidentemente rivolte al centrodestra, seppur ovviamente non citato, di “ipocrisia” a chi ora celebra Papa Francesco ma “deporta i migranti”, “nega aiuto ai poveri”, “nega le cure” e non seguirebbe i suoi insegnamenti neppure sull’ambiente. Il tono di Schlein è duro, da comizio, mentre lancia le sue invettive. Meloni si passa, perplessa, una mano sul volto.
La stessa accusa di “ipocrisia”, seppur in modo che suona più istituzionale, viene lanciata dal presidente dei Cinque Stelle ed ex premier, Giuseppe Conte che in particolare accusa chi ha portato avanti “la politica del riarmo”, contro la quale fino all’ultimo si è battuto Bergoglio.
Nella commemorazione il campo largo diventa un campo più stretto fatto da Schlein e Conte, che sembrano ricordare più un leader politico che un Papa. Cosa da cui si distinguono Renzi e anche Elena Bonetti di Azione di Carlo Calenda, che restano al tema: il ricordo del Papa scomparso. Renzi come poi farà Meloni racconta l’invito fattogli quando era premier a usare la virtù dell’umorismo.
La sinistra, compresa quella ancora più estrema di Avs di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, del resto, sulla morte del Papa era già inciampata dopo la decisione del governo di indire cinque giorni di lutto nazionale, che comprendono quindi anche il 25 aprile.
Il ministro Nello Musumeci aveva raccomandato “sobrietà adeguata alla circostanza” per le manifestazioni. Immediata l’accusa da sinistra al governo di centrodestra di voler depotenziare l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Una ricorrenza utilizzata a sinistra in questi ultimi anni attorno all’eterna accusa di fascismo rivolta al governo Meloni. Polemica che però quest’anno sarà oggettivamente, inevitabilmente sovrastata dal cordoglio corale per la scomparsa di Papa Francesco. E questo al di là del numero dei giorni di lutto proclamati.