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A che punto sono le trattative fra Usa e Ue (che guarda al Pacifico…)

Mentre proseguono i negoziati con gli Stati Uniti, la Commissione von der Leyen insegue la cooperazione commerciale tra l'Ue e i paesi del Pacifico. Estratto dal Mattinale europeo.

La Commissione Ue ieri ha annunciato che i negoziati con l’Amministrazione Trump per disinnescare una guerra commerciale proseguiranno a livello tecnico, dopo che il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, ha offerto alle sue controparti un accordo “zero dazi” sui prodotti industriali e una riduzione delle barriere non tariffarie.

Negoziati tecnici tra Bruxelles e Washington (ma la palla è nel campo di Trump)

“Non è stato un dialogo tra sordi”, ha detto un portavoce della Commissione. “È stato un incontro molto focalizzato e produttivo” per “esplorare le aree di un potenziale accordi”. Sefcovic ha cercato di capire quali siano gli obiettivi dell’Amministrazione Trump. Ma una rapida svolta non è all’orizzonte. “Abbiamo bisogno di un livello addizionale di impegno (da parte degli americani) per fare continuare a mandare la palla avanti”, ha spiegato il portavoce della Commissione, sottolineando che “siamo solo al giorno 2 della finestra di 90 giorni”.

Sicurezza alimentare e regole sul digitale, due linee rosse per l’Ue

Il riferimento di Sefcovic a un negoziato sulle barriere non tariffarie ha creato un certo allarme, dopo che Donald Trump ha criticato gli europei per le regole europee sul digitale o le restrizioni alla carne agli ormoni americana. I portavoce della Commissione non hanno voluto chiarire quali barriere non tariffarie possano essere oggetto di trattative. Nel 2019 i governi dei ventisette Stati membri avevano approvato due mandati per la Commissione: il primo di negoziare un accordo di libero scambio sui beni industriali, il secondo di negoziare un accordo sulla valutazione della conformità per eliminare le barriere non tariffarie facilitando le procedure attraverso cui le imprese devono dimostrare che i loro prodotti soddisfano i requisiti tecnici sia nell’Ue che negli Usa.

La Commissione ha comunque chiarito che la sicurezza alimentare o le regole sul settore tecnologico e digitale sono “una linea rossa” e che non saranno parte del negoziato”. “I nostri standard sono sacri. Non sono parte del negoziati. I nostri cittadini vogliono che i nostri standard rimangano i più alti al mondo. E faremo in modo che resti così”, ha detto un portavoce della Commissione.

Von der Leyen continua a esplorare la partnership con il Pacifico

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è sempre più interessata a una cooperazione tra l’Ue e l’accordo di libero scambio transpacifico CPTPP per rispondere alla guerra commerciale di Trump. Ieri von der Leyen ha avuto una discussione telefonica con il primo ministro di Singapore, Lawrence Wong, nella quale ha reiterato “l’importanza della prevedibilità, della trasparenza, dell’equità e dell’apertura del sistema commerciale globale – il solo modo in cui il sistema può funzionare”.

In questo contesto, von der Leyen ha discusso “il potenziale di una cooperazione più stretta tra l’Ue e la Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP)”, ha spiegato la Commissione in una nota. L’idea è stata suggerita dal premier della Nuova Zelanda, Christopher Luxon. Il CPTPP è uno dei più grandi accordi di libero scambio al mondo e include Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Regno Unito, Singapore e Vietnam.

(Estratto dal Mattinale europeo)

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