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Non solo Apple. Ecco le grandi aziende favorite dall’esenzione trumpiana su smartphone e chip

Tutti i dettagli e gli effetti dell'ennesima giravolta trumpiana sui dazi. Fatti e approfondimenti

Ennesima giravolta di Trump sui dazi: continuano dunque gli stop and go della Casa Bianca sulle tariffe protezionistiche. Questa volta le esenzioni ad hoc riguardano in particolare gli iPhone di Apple che sono assemblati in Cina, ma l’ultima decisione di Trump all’insegna dell’esenzione aiuterà i produttori di chip asiatici, come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), la sudcoreana Samsung e SK Hynix.

Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA HA DECISO TRUMP SUGLI SMARTPHONE

I dispositivi elettronici importati negli Stati Uniti saranno esenti dai dazi reciproci del presidente americano Donald Trump. Lo riporta un avviso pubblicato ieri sera dalla US Customs and Border Protection che fa riferimento a smartphone, monitor per computer e vari altri componenti elettronici.

A COSA SI APPLICA L’ESENZIONE

Un’esenzione che si applica ai prodotti che entrano negli Stati Uniti o che vengono rimossi dai magazzini a partire dal 5 aprile, secondo l’avviso. La decisione arriva dopo che l’amministrazione Trump ha imposto nei giorni scorsi un’aliquota tariffaria minima del 145% sui prodotti cinesi importati negli Usa, sfida a Pechino che come effetto collaterale avrebbe avuto un impatto significativo sui giganti della tecnologia come Apple, che producono iPhone e altri prodotti in Cina.

IL DOSSIER IPHONE

Circa il 90% della produzione e dell’assemblaggio di iPhone di Apple avviene infatti nel Paese asiatico, secondo le stime di Wedbush Securities, il resto in India. Ma anche il Vietnam emerge tra i paesi manifatturieri più convenienti. Contropoint Research, una società che monitora le spedizioni globali di smartphone, ha stimato che Apple abbia fino a sei settimane di scorte negli Stati Uniti. Una volta esaurite la decisione boomerang di Trump avrebbe portato a un aumento dei prezzi. Decisione annunciata comunque già ieri quando il presidente aveva dichiarato ai giornalisti sull’Air Force One che potrebbero esserci delle possibili esclusioni ai suoi dazi generalizzati.

LE PAROLE DI TRUMP E LE PRIME DECISIONI DEGLI AMERICANI

Potrebbero esserci un paio di eccezioni per ovvie ragioni, ma direi che il 10% rappresenta un limite minimo”, ha dichiarato Trump che era stato avvertito preventivamente anche dagli economisti che il costo dei dazi avrebbe sicuramente impattato alla fine sui consumatori. Un timore che intanto aveva spinto molti americani ad acquistare beni di lusso, come automobili ed elettronica.

IL COMMENTO DI WIRED

Il silenzio di questi giorni di Tim Cook, Mark Zuckerberg e altri leader del settore tecnologico, mentre le loro aziende perdevano migliaia di miliardi in Borsa, ha sottolineato Wired, «è stato al tempo stesso assordante e strategico».

COSA DICE L’ANALISTA

«Penso che alla fine i Ceo delle grandi aziende tecnologiche abbiano parlato a voce alta e la Casa Bianca abbia dovuto comprendere e ascoltare la situazione, sarebbe stato un Armageddon», ha dichiarato a Cnbc Dan Ives, responsabile globale della ricerca tecnologica di Wedbush Securities. Il dietroftont di Trump arriva dunque in seguito alle preoccupazioni che il prezzo dei gadget salisse alle stelle, con riverberi anche in Europa, poiché molti di questi dispositivi e i loro componenti sono prodotti in Cina.

CHE COSA HA DETTO LA PORTAVOCE DELLA CASA BIANCA

“Automobili, acciaio, prodotti farmaceutici, chip e altri materiali specifici saranno inclusi in tariffe specifiche per garantire che vengano applicate in modo equo ed efficace”. Lo ha reso noto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in un comunicato, riportato da Cnn, in cui ha anche affermato che Trump è ancora concentrato sul trasferimento della produzione tecnologica negli Stati Uniti dopo l’annuncio delle esenzioni tariffarie.

DOSSIER CINA SEMPRE IN EVIDENZA

“Il presidente Trump ha chiarito che l’America non può fare affidamento sulla Cina per la produzione di tecnologie critiche come semiconduttori, chip, smartphone e laptop. Per questo motivo, il presidente si è assicurato migliaia di miliardi di dollari di investimenti statunitensi dalle più grandi aziende tecnologiche al mondo, tra cui Apple, TSMC e Nvidia. Su indicazione del presidente, queste aziende si stanno affrettando a trasferire la loro produzione negli Stati Uniti il prima possibile”, ha detto la portavoce.

QUESTIONI CONTROVERSE

Se Trump è convinto che i dazi porteranno più posti di lavoro nel settore manifatturiero negli Stati Uniti, invertendo un declino decennale, è anche vero che alcuni prodotti non possono essere facilmente realizzati o reperiti negli Usa. Semiconduttori e microchip sono quelli più appaltati alle fabbriche asiatiche, a causa anche dei costi inferiori.

LE ALTRE AZIENDE ESENTATE

La decisione di esentarli dai dazi quindi aiuterà i produttori di chip asiatici, come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), la sudcoreana Samsung e SK Hynix. Sebbene TSMC stia costruendo impianti di produzione di chip in Arizona. Nonostante l’escalation tra le due principali potenze economiche mondiali, Trump si è già detto “ottimista” riguardo a un accordo con Pechino, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca. “Il presidente ha chiarito di essere molto aperto all’idea di un accordo con la Cina”, ha affermato la portavoce presidenziale Karoline Leavitt.

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